ALPINO - Lo svizzero Didier Defago vince la discesa olimpica di Whistler, argento al norvegese Aksel Lund Svindal, bronzo allo statunitense Bode Miller. Fuori dai primi dieci gli azzurri.
Entra finalmente in scena con due giorni di ritardo rispetto al previsto lo sci alpino, con la sua gara regina, la discesa maschile. All'inizio della gara la pista è tutta in ombra, la neve è più dura grazie all'abbassamento della temperatura dell'aria nella notte anche se non è certo ghiacciata, la pista dedicata a Dave Murray non è per nulla facile come si diceva. Tra i primi che scendono all'ombra c'è lo statunitense Bode Miller che parte col numero 8, fa una parte alta straordinaria e poi nella seconda metà del percorso perde qualcosa rispetto a quelli che sono già scesi e quelli che arrivano immediatamente dopo di lui.
Il Cowboy però è in testa e ci rimane fino a quando, col numero 16, tocca al norvegese Aksel Lund Svindal che è bravissimo nella parte centrale e lo sopravanza per soli 2 centesimi ma soprattutto scende con una visibilità migliore di quella di cui ha goduto Miller. Quando tocca a Defago, col 18, il sole splende ormai su gran parte della pista, lo svizzero è strepitoso nel finale e precede Svindal di 7 centesimi e Miller di 9: il distacco del bronzo di Bode dall'oro di Didier è il più basso di sempre nelle gare a cinque cerchi di questa specialità.
Da questo momento la visibilità è ottima ma nessuno riesce più a sopravanzare Defago che conquista una medaglia d'oro forse inaspettata ma l'elvetico del Vallese, nato il 2 ottobre 1977, aveva trionfato nel 2009 nelle discese di Wengen e Kitzbühel a distanza di una settimana, le uniche sue vittorie in Coppa del Mondo in questa specialità, e diventa il più vecchio oro olimpico in discesa a 32 anni e 4 mesi. Solo quattro atleti prima di lui erano riusciti a vincere sulla Streif, sul Lauberhorn e una medaglia d'oro olimpica in discesa: Toni Sailer, Egon Zimmermann, Jean-Claude Killy e Franz Klammer. Per Svindal la medaglia d'argento è la sua prima alle Olimpiadi come del resto per Defago, Miller aggiunge questo bronzo ai due argenti vinti nel 2002 in combinata e in gigante.
Resta fuori dal podio il Wunderteam austriaco con Mario Scheiber che è il migliore ma che deve accontentarsi del quarto posto a 12 centesimi da Miller, quinto il primo dei canadesi, Erik Guay, sesto e decimo i due grandi favoriti, lo svizzero Didier Cuche e l'altro l'austriaco Michael Walchhofer, ottimo settimo il francese David Poisson davanti al veterano del Liechtenstein Marco Büchel e all'altro austriaco Klaus Kröll, undicesimo un altro dei delusi di giornata, l'elvetico Carlo Janka.
Deludono gli azzurri: dodicesimo un Werner Heel troppo in trattenuta, quindicesimo un Peter Fill reduce da un grave infortunio subito in estate e al quale non è bastata l'unica gara dell'anno a Wengen, nella quale peraltro fu ottavo, per fargli recuperare fiducia ed energie, diciannovesimo un Christof Innerhofer che a 40 secondi dalla fine aveva 4 centesimi di vantaggio su Defago ma poi si è letteralmente spento, trentacinquesimo Patrick Staudacher.
Entra finalmente in scena con due giorni di ritardo rispetto al previsto lo sci alpino, con la sua gara regina, la discesa maschile. All'inizio della gara la pista è tutta in ombra, la neve è più dura grazie all'abbassamento della temperatura dell'aria nella notte anche se non è certo ghiacciata, la pista dedicata a Dave Murray non è per nulla facile come si diceva. Tra i primi che scendono all'ombra c'è lo statunitense Bode Miller che parte col numero 8, fa una parte alta straordinaria e poi nella seconda metà del percorso perde qualcosa rispetto a quelli che sono già scesi e quelli che arrivano immediatamente dopo di lui.
Il Cowboy però è in testa e ci rimane fino a quando, col numero 16, tocca al norvegese Aksel Lund Svindal che è bravissimo nella parte centrale e lo sopravanza per soli 2 centesimi ma soprattutto scende con una visibilità migliore di quella di cui ha goduto Miller. Quando tocca a Defago, col 18, il sole splende ormai su gran parte della pista, lo svizzero è strepitoso nel finale e precede Svindal di 7 centesimi e Miller di 9: il distacco del bronzo di Bode dall'oro di Didier è il più basso di sempre nelle gare a cinque cerchi di questa specialità.
Da questo momento la visibilità è ottima ma nessuno riesce più a sopravanzare Defago che conquista una medaglia d'oro forse inaspettata ma l'elvetico del Vallese, nato il 2 ottobre 1977, aveva trionfato nel 2009 nelle discese di Wengen e Kitzbühel a distanza di una settimana, le uniche sue vittorie in Coppa del Mondo in questa specialità, e diventa il più vecchio oro olimpico in discesa a 32 anni e 4 mesi. Solo quattro atleti prima di lui erano riusciti a vincere sulla Streif, sul Lauberhorn e una medaglia d'oro olimpica in discesa: Toni Sailer, Egon Zimmermann, Jean-Claude Killy e Franz Klammer. Per Svindal la medaglia d'argento è la sua prima alle Olimpiadi come del resto per Defago, Miller aggiunge questo bronzo ai due argenti vinti nel 2002 in combinata e in gigante.
Resta fuori dal podio il Wunderteam austriaco con Mario Scheiber che è il migliore ma che deve accontentarsi del quarto posto a 12 centesimi da Miller, quinto il primo dei canadesi, Erik Guay, sesto e decimo i due grandi favoriti, lo svizzero Didier Cuche e l'altro l'austriaco Michael Walchhofer, ottimo settimo il francese David Poisson davanti al veterano del Liechtenstein Marco Büchel e all'altro austriaco Klaus Kröll, undicesimo un altro dei delusi di giornata, l'elvetico Carlo Janka.
Deludono gli azzurri: dodicesimo un Werner Heel troppo in trattenuta, quindicesimo un Peter Fill reduce da un grave infortunio subito in estate e al quale non è bastata l'unica gara dell'anno a Wengen, nella quale peraltro fu ottavo, per fargli recuperare fiducia ed energie, diciannovesimo un Christof Innerhofer che a 40 secondi dalla fine aveva 4 centesimi di vantaggio su Defago ma poi si è letteralmente spento, trentacinquesimo Patrick Staudacher.
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