OLIMPIADI - Poco è emerso dall'attesa conferenza stampa tenuta dalla Wada riguardo i presunti 30 casi di doping alla vigilia dei Giochi olimpici di Vancouver. Il direttore dell'agenzia mondiale antidoping, John Fahey, ha rifiutato di dichiarare il numero esatto di atleti fermati prima dei Giochi olimpici, limitandosi a dire che "sono più di 30" e nessuno di questi atleti è presente a Vancouver. Infatti i test alla base di questi stop sono stati condotti negli ultimi mesi dalle varie agenzie antidoping nazionali.
Fahey ha inoltre rifiutato di rivelare i nomi, le nazionalità e gli sport coinvolti, limitandosi a dire che Paesi e discipline sportive sono "più di uno". "Non abbiamo il diritto di rendere questi casi di dominio pubblico. Ciò che vi posso dire è che in questi Giochi olimpici ci saranno 30 bari in meno, e questa è un'ottima notizia per gli atleti puliti, ovvero la maggioranza".
Fahey ha inoltre rifiutato di rivelare i nomi, le nazionalità e gli sport coinvolti, limitandosi a dire che Paesi e discipline sportive sono "più di uno". "Non abbiamo il diritto di rendere questi casi di dominio pubblico. Ciò che vi posso dire è che in questi Giochi olimpici ci saranno 30 bari in meno, e questa è un'ottima notizia per gli atleti puliti, ovvero la maggioranza".
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