lunedì 23 novembre 2009

Hafsås: un biathleta prestato allo sci di fondo?

BIATHLON e FONDO - Una volta il biathlon poteva essere la seconda chance dei fondisti di secondo piano, oggi il fondo è la seconda chance dei biathleti forti sugli sci ma che non sanno sparare nel biathlon. La vittoria nella 15 km a skating di sabato a Beitostølen ha aperto nuove porte e di conseguenza instillato dubbi nella testa di Ronny Hafsås, il biathleta diventato vincente nello sci di fondo prima ancora che nel suo sport.

Per il 24enne la situazione in ottica olimpica nel biathlon non è delle più rosee. Un'atleta con le sue caratteristiche, fortissimo sugli sci stretti ma pasticcione al poligono, difficilmente troverà posto nella 20 km, dove gli errori sono fortemente penalizzati. L'unica chance concreta sarebbe la sprint. Il problema è che i posti sono quattro: a meno di malanni due sono già assegnati a Ole Einar Bjørndalen ed Emil Hegle Svendsen. C'è poi Lars Berger, comparabile ad Hafsås per rendimento sugli sci, ma diventato meno falloso al poligono. Inoltre c'è da considerare che partire nella sprint significa partire anche nell'inseguimento, gara con quattro poligoni, format molto più adatto al preciso veterano Halvard Hanevold. Infine c'è anche Alexander Os che può dire la sua. Insomma, la concorrenza nel biathlon è spietata.

Completamente diversa la situazione nello sci di fondo, dove Hafsås ha ricevuto dal coach del fondo norvegese Morten Djupvik molto più che un attestato di stima: "Ronny è il genere di atleta che ci serve sia nella 15 km con partenza a intervalli che per la terza frazione in staffetta ai Giochi olimpici. Lo ha ampiamente dimostrato nel weekend". Nello sci di fondo, quindi, l'atleta di Trondheim non dovrebbe avere alcun problema a trovare spazio nelle due gare citate da Djupvik vista la vittoria nella 15 km e la blanda concorrenza interna per la terza frazione della staffetta.

Dal canto suo Ronny tiene aperte entrambe le porte, almeno fino a fine dicembre: "Ho scelto di fare biathlon, e quindi cercherò di qualicarmi per i Giochi olimpici in questo sport. Però la concorrenza interna è altissima, molto più alta che nello sci di fondo, e quindi sarà dura. Cercherò di ottenere i risultati che mi possono garantire la qualificazione per Vancouver nelle tappe prima di Natale, ma se non ci dovessi riuscire e la mia posizione nella squadra olimpica di biathlon fosse incerta, allora prenderò in considerazione l'ipotesi di concentrarmi da gennaio esclusivamente sullo sci di fondo in ottica olimpica. Però sarebbe solo per questa stagione, non penso di diventare fondista a tempo pieno."

Proprio la vittoria di Hafsås ha fatto tornare alla carica il coach tedesco Jochen Behle, che ha affermato che la presenza di Magdalena Neuner nella staffetta di sci di fondo ai Giochi olimpici dipende solo dalla 22enne di Wallgau: "Se vorrà gareggiare il posto è suo". Il coach del biathlon Uwe Müssiggang si è limitato a un "vedremo se sarà possibile".

Behle ha inoltre affermato che non esiterebbe a schierare sia Neuner che Gössner nelle due frazioni a skating pur di raggiungere una medaglia, aggiungendo che per la 19enne, la cui presenza ai Giochi olimpici nel biathlon sempra quasi impossibile, ci sarà un posto anche nella 10 km a skating che aprirà il programma olimpico del fondo.

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