venerdì 6 novembre 2009

Messner: L'alpinismo classico non è in estinzione

ALPINISMO - E' entrato nel vivo il programma dell' IMS, International Mountain Summit, piattaforma di incontro e discussione sui temi legati al mondo della montagna. Il focus di questa prima edizione è proiettato sull'attività alpinistica. La presentazione dell'evento si è svolta presso l'imponente forte asburgico di Fortezza, martedì 3 novembre.

Il summit si è aperto ufficialmente ieri in serata. Sul palco del forum di Bressanone sono saliti alcuni dei più forti alpinisti dal mondo, scalatori di ieri e di oggi. Tra di loro Reinhold Messner, Hans Kammerlander, Alexander Huber, Stefan Glowacz e Ines Papert. Davanti ad una affollata platea, il gota dell'alpinismo si è confrontato sul futuro di questa attività, in compagnia di alcuni giornalisti ed esperti del settore. Ma dove va l'alpinismo? Come possiamo immaginarlo tra 10 o 20 anni?

Secondo Reinhold Messner "L'alpinismo classico non soccomberà. Ci saranno innumerevoli piste e alcune montagne verranno preparate e attrezzate per portarci migliaia di clienti: questo sarà l'alpinismo commerciale. Ma uno sparuto gruppo si scalatori continuerà a fare ricerca in molte regioni disperse del pianeta, scoprendo nuove montagne e disegnando nuove vie".

La cordata che ha dato vita alla prima serata dell' IMS ha individuato una serie di tasselli portanti del nuovo alpinismo, un'attività in cui l'eposizione, il rischio, l'etica e la responsabilizzazione del singolo stanno divenendo - e diverranno sempre più - i fattori portanti. Gli alpinisti di domani andranno alla ricerca di montagne inesplorate e in regioni del mondo lontane dai riflettori, cercheranno di aprire nuove vie, affrontando elevati livelli di esposizione e difficoltà. Secondo Stefan Glowacz "nell'immediato futuro occorrerà impegnarsi in una scrupolosa azione di comunicazione, per cercare di trasmettere e far conoscere al pubblico montagne poco note ma molto difficili, lontane dalle classiche spedizioni commerciali e dai soliti grandi 8000. Luoghi in cui gli alpinisti vivono e vivranno intense esperienze di vita".

E dopo una frizzante serata, la seconda giornata all' IMS si è aperta con una serie di attività sul campo. Simone Moro, Cris Boninghton e Alexander Huber hanno accompagnato tre nutriti gruppi di escursionisti nelle vallate circostanti Bressanone. Noi abbiamo camminato in compagnia di Simone Moro verso il Rifugio delle Odle "Geisleralm" sotto una fitta nevicata. Cammin facendo si è parlato nuovamente di alpinismo e di eperienze vissute sulle montagne di tutto il mondo, trasformando l'escursione in un vero e proprio momento di incontro tra i frequentatori comuni della montagna e uno dei più forti arrampicatori contemporanei. La "piattaforma" di confronto voluta dal comitato organizzatore ha così preso pienamente forma.

Il summit dell'Alto Adige preseguirà sino all'8 novembre, proponendo, ogni giorno, incontri con alpinisti, - sul palco saliranno Lynn Hill, "Manolo" Maurizio Zanolla, Steve House, Doug Scott e molti altri - escursioni e convegni di approfondimento dedicati alle diverse declinazioni dell'arte di salire le montagne (programma completo).

L' IMS è appena nato ma già assomiglia agli "Ab Klettern" d'un tempo. L'usanza risale ai primi anni trenta: a novembre i migliori alpinisti solevano partire assieme per un’ultima scalata e mentre salivano si scambiavano esperienze e idee sulle tecniche di scalata, tendenze e conquiste nell’alpinismo e sui nuovi metodi per l’assicurazione. Nelle Dolomiti questa tradizione è rimasta viva fino alla fine degli anni settanta.

In collaborazione con DiscoveryAlps.it

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