lunedì 16 novembre 2009

Skate America di gloria per Cappellini-Lanotte

PATTINAGGIO DI FIGURA – Approfittando della debacle degli accreditati russi Khokhlova-Novitski, Anna Cappellini e Luca Lanotte (nella foto) si sono qualificati per la prima volta in carriera per la finale del Grand Prix. La coppia italiana, allenata da questa stagione dal team diretto da Muriel Zazoui, ha conquistato sul ghiaccio di Lake Placid un’inattesa seconda posizione che fa il paio con il risultato ottenuto a Mosca nel mese di Ottobre.

Il successo, nel rispetto del pronostico della vigilia, è andato ai padroni di casa Belbin-Agosto, autentici dominatori della gara e, così come i connazionali Davis-White, capaci di guadagnare l’accesso alla finale di Tokyo senza aver perso alcun programma in stagione. In terza posizione, si sono piazzati i fratelli Zarestki, binomio israeliano che prima di oggi non aveva mai ottenuto il podio in una tappa di Grand Prix. Solo quarti, invece, Khokhlova-Novitski, alle prese con una preoccupante involuzione tecnica e con programmi, in particolare la danza libera, da rivalutare con attenzione. Al di là dei limiti della loro danza acrobatica, i russi hanno commesso troppi errori a partire dai twizzles della danza originale fino ad arrivare al cerchio della danza libera.

Per la seconda volta nella storia, era già accaduto nel dicembre del 2001, la Russia non sarà rappresentata da alcun coppia di danza nella finale del Grand Prix, fatto clamoroso se si pensa che Khokhlova-Novitski sono i campioni europei in carica, senza dimenticare che l’ultimo titolo mondiale è stato vinto da Domnina-Shabalin, binomio di punta della scuola russa giocoforza obbligato a disertare questo primo scorcio di stagione per via dei problemi alle ginocchia di Maxim Shabalin.

Con il facile successo odierno (il quinto in carriera a Skate America), Belbin-Agosto hanno ottenuto la nona affermazione in una tappa di qualificazione del Grand Prix portandosi in seconda posizione solitaria nella graduatoria dei vincitori all-time, preceduti dai soli francesi Anissina-Peizerat capaci di imporsi in 12 occasioni cui va aggiunta anche una vittoria in finale.

Se si vuole trovare il pelo nell’uovo, va sottolineato come gli allievi di Natalia Linichuk, seppur imbattuti in stagione, stiano viaggiando con una media punti di 195,18, a gara sei lunghezze abbondanti in meno rispetto ai connazionali Davis-White, finora sempre in grado di sfondare il muro dei 201 punti.

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