ALPINO - Karin Roten, indimenticata sciatrice di fine anni '90 e rivale di Deborah Compagnoni, ha rilasciato un'intervista shock spronata dal tragico suicidio del calciatore tedesco Robert Enke. La 33enne ex sciatrice ha confessato al giornale svizzero "Blick" di avere sofferto di depressione negli ultimi anni.
Il periodo oscuro è iniziato con il divorzio dal marito Armin Maier, nel 2007 dopo otto anni di matrimonio. In contemporanea la televisione svizzera le ha comunicato la fine della collaborazione come esperta tecnica. "Di colpo la mia vita è è stata stravolta: non avevo più un lavoro e la famiglia è andata in pezzi. Sono una persona molto sensibile e questi due fatti mi hanno davvero buttato giù."
Gradualmente Karin si è completamente isolata dal mondo esterno, chiudendosi in casa e arrivando anche a non rispondere più al telefono: "Non avevo più la forza e la voglia di conversare al telefono con qualcuno. In me cresceva la sensazione che se non ci fossi stata sarebbe stato meglio per tutti."
Nel periodo peggiore aveva quasi completamente perso il sonno, e tentato indirettamente il suicidio: "Non ho mai pensato di tagliarmi le vene o buttarmi sotto un treno, non avevo il coraggio. Così uscivo di casa e mi mettevo a correre ad andatura folle sul massiccio del Pilatus nella speranza che mi venisse un infarto"
Fortunatamente la vincitrice di 2 argenti e un bronzo ai mondiali è riuscita a reagire in tempo al male oscuro e con l'aiuto di uno psicologo è uscita dalle sabbie mobili in cui era finita: "Adesso ho ricominciato ad apprezzare la bellezza del mondo."
Il periodo oscuro è iniziato con il divorzio dal marito Armin Maier, nel 2007 dopo otto anni di matrimonio. In contemporanea la televisione svizzera le ha comunicato la fine della collaborazione come esperta tecnica. "Di colpo la mia vita è è stata stravolta: non avevo più un lavoro e la famiglia è andata in pezzi. Sono una persona molto sensibile e questi due fatti mi hanno davvero buttato giù."
Gradualmente Karin si è completamente isolata dal mondo esterno, chiudendosi in casa e arrivando anche a non rispondere più al telefono: "Non avevo più la forza e la voglia di conversare al telefono con qualcuno. In me cresceva la sensazione che se non ci fossi stata sarebbe stato meglio per tutti."
Nel periodo peggiore aveva quasi completamente perso il sonno, e tentato indirettamente il suicidio: "Non ho mai pensato di tagliarmi le vene o buttarmi sotto un treno, non avevo il coraggio. Così uscivo di casa e mi mettevo a correre ad andatura folle sul massiccio del Pilatus nella speranza che mi venisse un infarto"
Fortunatamente la vincitrice di 2 argenti e un bronzo ai mondiali è riuscita a reagire in tempo al male oscuro e con l'aiuto di uno psicologo è uscita dalle sabbie mobili in cui era finita: "Adesso ho ricominciato ad apprezzare la bellezza del mondo."
Nessun commento:
Posta un commento