FONDO - Venerdì prima delle gare di Beitostølen si è tenuto un meeting informale tra i tecnici di sette nazioni per discutere della situazione della Russia. A promuoverlo Justin Wadsworth, capo allenatore degli Stati Uniti, che non ha lasciato nulla all'immaginazione: "La pazienza delle nazioni che testano rigorosamente i propri atleti è finita". Al meeting hanno partecipato i coach di Norvegia, Svezia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Canada e Giappone.
David Wood, capo allenatore canadese, non è stato certo diplomatico: "I russi dovrebbero essere squalificati dai Giochi olimpici. Ormai oltre al disgelo è una consuetudine primaverile avere una nuova lista di atleti russi squalificati. E' scoraggiante, perchè i nostri atleti sono testati due o tre volte al mese, mentre lì non fanno niente."
I tecnici presenti si sono impegnati a far presente i propri intenti anche in seno alle rispettive federazioni nazionali con l'obiettivo di aumentare la pressione politica sulla Russia. Inoltre è stata auspicata una velocizzazione delle procedure Fis visto che Tchepalova, Dementiev e Rysina sono stati trovati positivi a gennaio e la notizia è stata resa pubblica solo ad agosto.
Georgy Mnatsakanov, segretario generale della federazione russa di sci di fondo, ha risposto affermando che il doping è isolato a pochi atleti, e che non è una pratica di squadra: "E' vero, abbiamo un problema, ma questo non è connesso alla politica della federazione, che è contraria a queste pratiche. Il problema è rappresentato dal fatto che alcuni atleti cercano di avere le sostanze proibite da medici esterni alle squadre. Non possiamo certo tenere sotto controllo tutti i medici russi."
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