SALTO - Kari Ylianttila in gioventù è stato un saltatore finlandese di alto livello, vincitore della Tournèe dei 4 trampolini nel 1978. Ora è coach della squadra giapponese da quasi 4 anni. In una lunga intervista ad un sito specializzato ha lanciato alcuni spunti interessanti, che riportiamo.
Ha rivelato che a differenza di quanto avviene in Europa, i saltatori giapponesi sono molto più scettici nei confronti dei consigli degli allenatori: fanno moltissime domande riguardo le indicazioni tecniche e devono ricevere argomentazioni molto valide per essere convinti nel modificare i propri metodi. In particolare sono gli atleti più esperti a comportarsi in questo modo, che il 53enne ha definito per lui "misterioso".
Interpellato sulla sorprendente longevità agonistica dei saltatori giapponesi, con atleti quali Okabe e Kasai ancora estremamente competitivi pur essendo prossimi ai 40 anni, ha risposto che a suo modo di vedere la motivazione sta sia nella mentalità giapponese, che ha un approccio molto più tranquillo all'agonismo, sia nella sicurezza economica che i saltatori hanno sin da giovani. Infatti se in Italia o Germania sono i corpi militari ed in Scandinavia sono gli sci club a tesserare gli atleti, in Giappone questi vengono messi sotto contratto dalle grandi aziende, che danno loro uno stipendio per lavorare appunto come atleti e tenere alto il nome della compagnia anche nello sport.
Ylianttila ha spiegato che l'obiettivo per la prossima stagione è una medaglia ai Giochi olimpici. Traguardo considerato tutto fuorchè utopico poichè lo scorso anno ai mondiali di Liberec il Giappone fu bronzo nella gara a squadre, senza dimenticare che nell'arco della stagione di coppa del mondo sono arrivati i successi sia di Fumihisa Yumoto che di Takanobu Okabe, nonchè il podio di Noriaki Kasai.
Ha rivelato che a differenza di quanto avviene in Europa, i saltatori giapponesi sono molto più scettici nei confronti dei consigli degli allenatori: fanno moltissime domande riguardo le indicazioni tecniche e devono ricevere argomentazioni molto valide per essere convinti nel modificare i propri metodi. In particolare sono gli atleti più esperti a comportarsi in questo modo, che il 53enne ha definito per lui "misterioso".
Interpellato sulla sorprendente longevità agonistica dei saltatori giapponesi, con atleti quali Okabe e Kasai ancora estremamente competitivi pur essendo prossimi ai 40 anni, ha risposto che a suo modo di vedere la motivazione sta sia nella mentalità giapponese, che ha un approccio molto più tranquillo all'agonismo, sia nella sicurezza economica che i saltatori hanno sin da giovani. Infatti se in Italia o Germania sono i corpi militari ed in Scandinavia sono gli sci club a tesserare gli atleti, in Giappone questi vengono messi sotto contratto dalle grandi aziende, che danno loro uno stipendio per lavorare appunto come atleti e tenere alto il nome della compagnia anche nello sport.
Ylianttila ha spiegato che l'obiettivo per la prossima stagione è una medaglia ai Giochi olimpici. Traguardo considerato tutto fuorchè utopico poichè lo scorso anno ai mondiali di Liberec il Giappone fu bronzo nella gara a squadre, senza dimenticare che nell'arco della stagione di coppa del mondo sono arrivati i successi sia di Fumihisa Yumoto che di Takanobu Okabe, nonchè il podio di Noriaki Kasai.
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