ALPINO – Oggi a Kitzbühel è prevista in mattinata una conferenza stampa di Daniel Albrecht. Quando è stato annunciato, qualche giorni fa, l’incontro della medaglia d’oro in super combinata ai Mondiali del 2007, un anno dopo la terribile caduta, proprio ai piedi della pista diventata leggenda, mi sono apparsi i pezzi di un puzzle che ho provato a comporre. Per cominciare, di solito, quando i campioni dello sport annunciano il ritiro lo fanno d’istinto (vedi Hermann Maier). Non lo programmano.
E’ stato detto più volte che il 26enne vallese sarebbe rientrato in gigante e non nella velocità. E ciò sarebbe accaduto solo quando si sarebbe sentito pronto a qualificarsi per la seconda manche. L’ipotesi Adelboden era stata scarta perché il 4 volte vincitore in Coppa del mondo avrebbe avuto troppo pressione mediatica. A quel punto appariva inutile rischiare il rientro nell’unica gara a disposizione, Kranjska Gora.
La nebbia che ha costretto la cancellazione della prova nell’Università dello sci sulla Kuonisbärgli ha aperto forse uno scenario nuovo, soprattutto quando è stato deciso di recuperarla proprio in Slovenia. Questo voleva dire due gare in due giorni, sulla stessa pista, tra le porte strette. Quando ricapita un’occasione simile nel Circo Bianco per riaffacciarsi al cancelletto di partenza, per di più la settimana successiva a Kitzbühel e prima dei Giochi?
Per curiosità ho contattato un amico collega svizzero che conosce bene la realtà di Swisski e mi ha dato indicazioni piuttosto eloquenti: a suo parere all’80 per cento Albrecht (foto L. Lorenzini/Discoveryalps) dirà che torna la prossima settimana, al 10 per cento torna la prossima stagione e al 10 per cento non torna mai più. A questo punto mi chiedo: se decide di rimettersi il pettorale a Kranjska e entra nei 10 la Svizzera lo porta a Vancouver, visto che tolti Didier Defago e Carlo Janka vincitori a Sölden e Beaver solo Didier Defago è entrato nei top ten nella specialità?
Nessun commento:
Posta un commento