giovedì 4 marzo 2010

La stecca di Sidney Crosby diventa il Sacro Graal

HOCKEY GHIACCIO - Nel mondo dello sport nordamericano è una tradizione consolidata e tramandata di generazione in generazione, quella di conservare gli oggetti sportivi protagonisti di un importante momento, di un record o di una particolare situazione, per poi esporli nei vari musei della “hall of fame” dedicati alle varie discipline professionistiche.

Succede cosi con gli oggetti provenienti dal mondo dal baseball, del football, del basket, e doveva succedere cosi anche per la stecca , i guanti e il puck con i quali Sidney Crosby ha regalato l’oro olimpico dell’hockey al Canada, realizzando il gol in overtime, nella finale di Vancouver 2010 contro gli Stati Uniti.

Ma c’è un piccolo problema: non si sa dove sia tutto ciò. La “sacra” stecca è scomparsa e con lei lo sono anche i guanti del numero 87 canadese e il puck finito in porta.

Sebbene dalle dichiarazioni di Paul Pritchard, curatore della Hockey Hall of Fame di Toronto, emergesse come già quarantacinque minuti dopo la partita, quando si era recato negli spogliatoi per parlare con i giocatori, fossero spariti stecca e guanti di Crosby, la notizia è stata data solamente in questa settimana.

Ci si cerca di interrogare su cosa sia successo. Indubbiamente la confusione di fine partita, con tutte le componenti dell’equipaggiamento lanciate in aria e sul ghiaccio ha fatto la sua, ma non è questa certo una novità nei festeggiamenti dell’hockey, è una tradizione e come sempre c’è chi è addetto a recuperare tutto e portarlo poi negli spogliatoi. Questa volta però qualcosa è andato storto e ha fatto sparire quegli oggetti appartenenti a Crosby, mentre il materiale di nessun altro canadese è andato perso e questo porta inevitabilmente a far pensare ad un furto.

La federazione canadese di hockey, che avrebbe intanto confermato il ritrovamento di uno dei due guanti, ha aperto un’ inchiesta per far luce sull’accaduto. La Hockey Hall of Fame ha già richiesto questi oggetti perduti, oltre ad avere già ottenuto, fra l’altro, la porta in cui è stato segnato il gol , la stecca di Jarome Iginla, autore dell’assist nell’azione vincente, e i pantaloncini di Crosby.

Tra i vari sospetti avanzati al momento l’ipotesi più studiata è quella che riguarderebbe l’ambito dei volontari che hanno presenziato alla finale con vari compiti, specialmente qualcuno degli adetti al ghiaccio. Questo soprattutto in base a una foto, fatta dal fotografo John Maloney, che ritrae un volontario portar via dalla zona proprio dei festeggiamenti, un po’ dell’equipaggiamento canadese rimasto sul ghiaccio. Ciò non vuol dire che sia lui il colpevole ma sicuramente è forse l’ultima immagine che si ha di ciò che si è perso.

Va anche detto che c’erano altre persone che potevano avere accesso alla zona dove venivano recuperati gli oggetti, come gli impiegati dell’arena e altri addetti del comitato olimpico. Questo è quanto ha detto Scott Salmond, parlando a nome della federazione hockey canadese, ricordando inoltre come sia loro la responsabilità per quanto rigurda l’equipaggiamento dei giocatori, mentre per quanto riguarda il puck questa debba essere della federazione internazionale di hockey e del comitato olimpico.

In attesa che si riescano a ritrovare questi oggetti che in Canada sono ormai considerati al pari di una reliquia, il grande hockey Nhl non si ferma e proprio in questi giorni ha ripreso la sua corsa verso i playoffs , con tutti i campioni protagonisti dello spettacolo di Vancouver, tornati sul ghiaccio a darsi battaglia con le casacche delle proprie squadre.

Chissà se per l’inizio della postseason in cui Crosby, proverà a difendere con i suoi Pittsburgh Penguins, la Stanley Cup vinta l’anno scorso, si riuscirà a far riapparire il tutto. Di certo la scomparsa, dovesse rimanere tale, alimenterà ancor di più in Canada l’alone già leggendario intorno a questi oggetti.

di Pasquale Teoli

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