sabato 29 agosto 2009

Le due facce dello stesso scandalo doping russo

DOPING – Parla per la prima volta Julia Tchepalova dopo l’accusa di positività all’Epo ricombinato. Un sito russo ha intervistato ieri a Rybinsk la tre volte campionessa olimpica di fondo che nega in maniera categorica di aver fatto uso di sostanze dopanti.

A causa di problemi di salute (il padre-allenatore ha parlato di tiroide) la siberiana avrebbe deciso un paio di settimana fa di chiudere la carriera. La Tchepalova, che afferma di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Wada, intende chiedere le controanalisi e pretenderebbe che i campioni siano aperti in sua presenza e quindi sottoposti alle analisi in un laboratorio indipendente.

Mercoledì Yevgeny Dementiev ha invece commentato in modo completamente diverso la notizia del suo coinvolgimento all’ultimo caso doping che si è abbattuto sulla Russia. “Quando mi hanno informato della positività ho deciso quasi immediatamente di ritirarmi perché dopo uno scandalo simile è inaccettabile pensare di rimanere nello sport”.

Dementiev ha confermato che a giugno i medici gli hanno diagnosticato la sindrome di Gilbert, che si manifesta con l’aumento eccessivo e non controllato della bilirubina, il maggior prodotto del catabolismo dell’emoglobina. In genere colpisce chi subisce il trapianto del fegato e può determinare una parziale degenerazione delle cellule nervose con conseguente diminuzione delle prestazioni intellettuali.

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