lunedì 1 marzo 2010

I vertici dello sport russo hanno le ore contate

OLIMPIADI - Il presidente della Russia in persona, Dmitrj Medvedev (foto), ha dichiarato esplicitamente in un'intervista televisiva che i responsabili della preparazione ai Giochi olimpici di Vancouver devono dimettersi. E che se non avranno il coraggio di farlo, saranno con ogni probabilità rimossi dall'alto. Sul banco degli imputati il ministro dello sport Vitaly Mutko e il presidente del comitato olimpico russo Leonid Tyagachyov.

La Russia ha chiuso le Olimpiadi con un bilancio di 3 ori, 5 argenti e 7 bronzi finendo 11esima nel medagliere e sesta come numero complessivo di medaglie. Già il 18 febbraio Boris Gryzlov, il presidente della Duma, aveva affermato che un risultato peggiore del quarto posto sarebbe stato inteso come fallimento. La situazione è molto pesante poichè i prossimi Giochi olimpici invernali si terranno proprio in Russia e quindi era lecito aspettarsi una crescita di risultati anzichè un calo.

Medvedev ha anche dichiarato come sia necessario instaurare un nuovo progetto che porti verso Sochi 2014 in maniera da essere competitivi per vincere il medagliere. Sempre secondo il presidente russo occorre un ripensamento nei sistemi di allenamento, a suo modo di vedere rimasti troppo legati ai canoni sovietici, ormai ampiamente superati.

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