FONDO - La giovane fondista russa Nina Rysina trovata positiva all'epo ricombinata a gennaio, insieme ai più blasonati compagni di nazionale Evgeny Dementiev e Julia Tchepalova, ha deciso di non richiedere l'analisi del campione sanguigno "B", e quindi le controanalisi.
"Non voglio dire niente di definitivo prima del verdetto della Fis, che arriverà il prossimo mese. Mi limito a dire che continuerò ad allenarmi anche se devo farlo da sola e non in squadra, e che il ritiro non è una mia opzione."
La Rysina nello scorso febbraio si è laureata campionessa del mondo under 23 nella sprint in classico, ma con ogni probabilità perderà quel titolo, poichè ottenuto cinque giorni dopo il controllo antidoping incriminato. Con ogni probabilità verrà squalificata per 2 anni, fino alla fine di gennaio 2011, e soprattutto verrebbe bandita a vita dai Giochi olimpici.
Dei tre atleti russi del fondo trovati positivi, quindi, solo Julia Tchepalova ha richiesto le controanalisi (i cui risultati non sono ancora stati resi noti), mentre Evgeny Dementiev ha addirittura optato per il ritiro immediato dall'attività agonistica.
"Non voglio dire niente di definitivo prima del verdetto della Fis, che arriverà il prossimo mese. Mi limito a dire che continuerò ad allenarmi anche se devo farlo da sola e non in squadra, e che il ritiro non è una mia opzione."
La Rysina nello scorso febbraio si è laureata campionessa del mondo under 23 nella sprint in classico, ma con ogni probabilità perderà quel titolo, poichè ottenuto cinque giorni dopo il controllo antidoping incriminato. Con ogni probabilità verrà squalificata per 2 anni, fino alla fine di gennaio 2011, e soprattutto verrebbe bandita a vita dai Giochi olimpici.
Dei tre atleti russi del fondo trovati positivi, quindi, solo Julia Tchepalova ha richiesto le controanalisi (i cui risultati non sono ancora stati resi noti), mentre Evgeny Dementiev ha addirittura optato per il ritiro immediato dall'attività agonistica.
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