DOPING - Il 22 e 23 ottobre Claudia Pechstein comparirà davanti al Tas di Losanna nell'udienza sul ricorso presentato contro la squalifica di 2 anni per doping ematico. Squalifica che le era stata comminata dall'Isu, la federazione internazionale del pattinaggio, non per una conclamata positività ad una sostanza proibita, ma sulla base di variazioni anomale dei valori sanguigni, in particolare su grosse variazioni del livello di reticolociti (i globuli rossi giovani) in brevi periodi di tempo.
Oggi, a poco più di una settimana dall'udienza, il popolare tabloid Bild rivela che la 37enne tedesca ha svolto una serie di test nel periodo va dal 21 giugno al 25 settembre che potrebbero dimostrare la sua innocenza. In questi tre mesi, infatti, Pechstein ha effettuato un totale 19 prelievi sanguigni, ed ogni campione è stato analizzato con due apparecchi diversi.
Il fatto significativo è che i due apparecchi avrebbero dato risultati completamente diversi: il primo avrebbe mostrato una percentuale di reticolociti compresa tra l'1,4% ed il 2,9%, il secondo una percentuale compresa tra l'1,1% e l'1,6%.
In particolare elevatissima la discrepanza delle analisi del sangue effettuate l'11 agosto, quando i due apparecchi, analizzando lo stesso campione, davano risultati che differivano dell'1,5%.
"Sono molto contenta di avere dimostrato che i miei valori di reticolociti possono variare naturalmente di parecchio così come superare la soglia massima di 2,4% imposta dall'Isu, e soprattutto che le analisi al riguardo potrebbero non essere attendibili."
Vedremo se questi dati convinceranno il Tas di Losanna e l'atleta tedesca sarà scagionata o meno.
Oggi, a poco più di una settimana dall'udienza, il popolare tabloid Bild rivela che la 37enne tedesca ha svolto una serie di test nel periodo va dal 21 giugno al 25 settembre che potrebbero dimostrare la sua innocenza. In questi tre mesi, infatti, Pechstein ha effettuato un totale 19 prelievi sanguigni, ed ogni campione è stato analizzato con due apparecchi diversi.
Il fatto significativo è che i due apparecchi avrebbero dato risultati completamente diversi: il primo avrebbe mostrato una percentuale di reticolociti compresa tra l'1,4% ed il 2,9%, il secondo una percentuale compresa tra l'1,1% e l'1,6%.
In particolare elevatissima la discrepanza delle analisi del sangue effettuate l'11 agosto, quando i due apparecchi, analizzando lo stesso campione, davano risultati che differivano dell'1,5%.
"Sono molto contenta di avere dimostrato che i miei valori di reticolociti possono variare naturalmente di parecchio così come superare la soglia massima di 2,4% imposta dall'Isu, e soprattutto che le analisi al riguardo potrebbero non essere attendibili."
Vedremo se questi dati convinceranno il Tas di Losanna e l'atleta tedesca sarà scagionata o meno.
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