mercoledì 12 agosto 2009

Akhatova, Iourieva e Iarochenko squalificati 2 anni

BIATHLON - E' arrivata nella serata di martedì 11 agosto la sentenza della commissione antidoping indipendente dell'Ibu: Ekaterina Iourieva, Albina Akhatova e Dmitri Iarochenko sono stati riconosciuti colpevoli di doping ematico e squalificati per 2 anni.

La squalifica parte dal rilevamento della prima positività, quindi dall'inizio di dicembre 2008. I tre non potranno partecipare a competizioni ufficiali fino al dicembre 2010. Ne consegue che dovranno saltare tutta la prossima stagione 2009/10 e di fatto potranno tornare a gareggiare della stagione 2010/11.

Per quanto riguarda Iourieva e Akhatova la commissione indipendente ha accolto in pieno le richieste dell'Ibu, mentre lo ha fatto solo in parte per Iarochenko (per cui a federazione internazionale aveva chiesto 4 anni di squalifica).

Inoltre in base alle normative Cio, essendo i tre stati trovati positivi all'Epo, subiscono automaticamente la squalifica a vita dai giochi olimpici. Akhatova e Iarochenko hanno attualmente 33 anni, mentre Iourieva 26; ne consegue che questa squalifica a vita risulta essere un macigno soprattutto per quest'ultima che nel 2014 (anno dei giochi olimpici di Sochi, proprio in Russia) avrà 31 anni, mentre sarebbe risultato difficile credere che i due più anziani avrebbero proseguito fino all'età di 38 anni.
Peraltro vista la data di scadenza della squalifica, i tre potrebbero comunque essere eleggibili per i campionati del mondo di Khanty-Mansiysk del febbraio 2011.

Le parti in causa hanno diritto a fare ricorso contro la sentenza entro 21 giorni dall'emissione della stessa, quindi se intenzionate a presentare ricorso dovranno comunicarlo entro il 1 settembre.

Al momento non sono ancora arrivate reazioni ufficiali dalla Russia.

Nella mattinata di mercoledì 12 il presidente dell'Ibu, Besseberg, ha annunciato che la federazione internazionale si ritiene soddisfatta della sentenza e non presenterà ricorso. Infatti poichè la commissione antidoping è indipendente anche l'Ibu avrebbe il diritto formale di appellarsi.

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