BIATHLON - Arrivano le prime reazioni dalla Russia alla squalifica per doping ematico di Ekaterina Iourieva, Albina Akhatova e Dmitri Iarochenko
Ha parlato Iarochenko, che con toni quasi entusiastici per essere stato squalificato "solo" 2 anni (anzichè 4 come richiesto dall'Ibu) ha detto che sarà pronto al 100% per la stagione 2010/11. In ogni caso ha detto che probabilmente ricorrerà in appello visto che in base alle normative Cio questa sanzione si trasforma in una squalifica a vita per quanto riguarda i giochi olimpici e quindi gli preclude di partecipare a Sochi 2014.
Ha parlato anche Natalia Zhelanova, assistente dell'avvocato Tagir Samakaev che difende gli interessi dei 3 atleti; ha spiegato come la commissione antidoping abbia deciso di squalificare Iarochenko per soli 2 anni anzichè 4 in base alle regole Wada del settembre 2008, che prevedevano come massima pena appunto 2 anni. Inoltre si è detta rinfrancata dal fatto che la commissione abbia deciso di far partire la squalifica dal giorno in cui gli atleti sono stati trovati positivi (4 dicembre) e non dal giorno in cui la positività è stata confermata (13 febbraio). Ha aggiunto che ancora non c'è nulla di deciso riguardo il possibile ricorso in appello.
Ha parlato Iarochenko, che con toni quasi entusiastici per essere stato squalificato "solo" 2 anni (anzichè 4 come richiesto dall'Ibu) ha detto che sarà pronto al 100% per la stagione 2010/11. In ogni caso ha detto che probabilmente ricorrerà in appello visto che in base alle normative Cio questa sanzione si trasforma in una squalifica a vita per quanto riguarda i giochi olimpici e quindi gli preclude di partecipare a Sochi 2014.
Ha parlato anche Natalia Zhelanova, assistente dell'avvocato Tagir Samakaev che difende gli interessi dei 3 atleti; ha spiegato come la commissione antidoping abbia deciso di squalificare Iarochenko per soli 2 anni anzichè 4 in base alle regole Wada del settembre 2008, che prevedevano come massima pena appunto 2 anni. Inoltre si è detta rinfrancata dal fatto che la commissione abbia deciso di far partire la squalifica dal giorno in cui gli atleti sono stati trovati positivi (4 dicembre) e non dal giorno in cui la positività è stata confermata (13 febbraio). Ha aggiunto che ancora non c'è nulla di deciso riguardo il possibile ricorso in appello.
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