sabato 12 dicembre 2009

Martins Dukurs è sempre più primo. Tra le donne torna a vincere la Szymkowiak

SKELETON - Sulla pista tedesca di Winterberg il lettone Martins Dukurs ha surclassato tutti gli avversari con due manches praticamente perfette, infliggendo dei distacchi abissali. Il secondo classificato, il tedesco Frank Rommel, ha accusato ben 75 centesimi di ritardo. E’ tornato su ottimi livelli il russo Alexander Tretiakov, terzo a +0.81. Medaglia di legno per il fratello del vincitore, Tomass Dukurs. Solo dodicesimo il canadese Jon Montgomery, vincitore della gara di Cesana Pariol. In classifica generale Dukurs ha incrementato il proprio vantaggio sui rivali: il 25enne lettone è al comando con 860 punti, 49 in più di Rommel. Il terzo in graduatoria, staccato di 96 punti, è il teutonico Sandro Stielicke, oggi ottavo al traguardo. Ultimo posto per l’azzurro Maurizio Oioli, che ha fatto segnare un tempo superiore di addirittura 3.50 secondi dal primo. Nello skeleton l’Italia proprio non riesce a produrre prestazioni confortanti.

La prova femminile è stata influenzata nella prima frazione dalla pioggia che ha frenato le prime atlete a scendere, tra le quali la britannica Shelley Rudman. Dopo due anni è tornata a vincere in coppa del mondo la tedesca Kerstin Szymkowiak, medaglia di bronzo nelle ultime due edizioni dei mondiali. La 32enne padrona di casa ha ottenuto il miglior tempo in entrambe le manches ed ha preceduto di mezzo secondo la canadese Mellisa Hollingsworth, che è balzata al vertice della classifica di coppa. Grande sorpresa di giornata è stata la russa Svetlana Trunova, che, dopo il quarto posto nella prima discesa, ha saputo conquistare un insperato podio a +0.77 dalla vincitrice. Quarte ex-aequo l’atleta della foglia d’acero Michelle Kelly e proprio la Rudman, che ha recuperato quattro posizioni nella prova conclusiva. L’argento di Torino 2006 è seconda a 16 punti dalla Hollingsworth nel ranking generale. Ancora una volta ventunesima e non qualificata per la seconda manche l’italiana Costanza Zanoletti.

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