martedì 19 gennaio 2010

Julia Murray verso Vancouver nel nome del padre

FREESTYLE - Nella classe di Julia Murray la maestra chiese ai bambini di scrivere su un foglio di carta quale fosse il loro sogno. La piccola Julia, figlia di Dave Murray, uno dei leggendari Crazy Canucks, disegnò se stessa che scendeva in mezzo a delle porte su una pista da sci. "Quando sarò grande voglio andare alle Olimpiadi come sciatrice" scrisse.

Quel sogno non è finito lì. A 14 anni Julia stava nervosamente davanti a un gruppo di membri del Cio e altri dignitari per aumentare le possibilità di Vancouver di essere la sede dei Giochi invernali del 2010. "Ho raccontato loro del mio sogno di essere alle Olimpiadi del 2010 e di gareggiare sulla pista da discesa di Whistler dedicata a mio padre" racconta Julia.

Il suo sogno sta per avverarsi anche se non proprio in questo modo: la 21enne Julia gareggia nello ski cross che proprio quest'anno farà il suo esordio olimpico. Dieci giorni fa è arrivata seconda in Coppa del Mondo a Les Contamines dietro alla connazionale Ashleigh McIvor e ora il suo posto per i Giochi è quasi certo. La Murray è allla sua terza stagione in questa disciplina fatta di gare in cui gli sciatori gareggiano in quattro per volta e si prendono letteralmente a sportellate. Nelle ultime tre gare di Coppa ha ottenuto un terzo, un secondo e un quarto posto ed è terza nella classifica del trofeo di ski cross.

Ha preso i suoi geni sciistici da entrambi i genitori. La mamma, Stephanie Sloan, è stata una pioniera del freestyle e quattro volte vincitrice in Coppa del Mondo. Il padre è stato parte di una squadra leggendaria che tra gli anni '70 e '80 fecero introdurre il Canada tra le nazioni guida dello sci alpino. Dave Murray era l'anima e il cuore dei Crazy Canucks, il suo soprannome era Maharishi Yogi Mur. E secondo sua mamma, che ora è agente immobiliare a Whistler, Julia ha molte caratteristiche che erano di suo papà.

Dave, nato a Vancouver il 9 maggio 1953, due volte secondo e una volta terzo in discesa in Coppa del Mondo e due partecipazioni alle Olimpiadi, è morto a soli 37 anni per un cancro alla pelle, pertanto Julia, che è nata il 13 dicembre 1988 a Whistler, non ha nessun ricordo di lui ma è orgogliosa di tenerne viva la memoria. Fa parte di una squadra canadese molto forte nello ski cross anche a livello maschile, tanto è vero che Stanley Hayer, altro atleta proveniente dallo sci alpino come Juòlia, è arrivato secondo nella gara di Les Contamines riservata agli uomini.

"Non amavo più lo sci alpino" dice Julia. "L'ho fatto per cinque o sei anni e all'inizio lo amavo davvero ma molti dei miei amici l'hanno abbandonato lasciandomi sola e non al livello al quale avrei voluto essere. La scintilla si era spenta". Poi ebbe l'opportunità di provare lo ski cross, inserito tra l'altro nel programma olimpico nel novembre 2006 anche per il suo innegabile appeal televisivo. "Gareggiare contro altre tre persone è un enorme cambiamento rispetto alla corsa contro il cronometro e mi dà una grande adrenalina".

Oltre alla sua attività di sciatrice durante l'estate Julia studia all'Università di Victoria e vuole emergere nel campo della comunicazione e delle pubbliche relazioni. "Mia madre mi ha trasmesso il pensiero di mio padre: 'Bisogna avere sempre qualcosa da fare nella vita e se arriveranno delle opportunità basta approfittare di loro e allora accadrà qualcosa di grande'". E' con questo approccio alla vita che Julia Murray sta inseguendo il suo sogno olimpico e un'altra tappa verso il traguardo di Vancouver saranno le due gare di ski cross che si disputeranno mercoledì a Blue Mountain, nell'Ontario, e domenica a Lake Placid, NY, città olimpica nel 1932 e nel 1980.

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