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martedì 30 giugno 2009

Dal calendario senza veli alle trappole per linci. Cosa non ci si inventa per un posto ai Giochi

BIATHLON – L’anno scorso, con le compagne di squadra, si è spogliata per realizzare un calendario che raccogliesse i fondi necessari per proseguire l’attività in vista delle Olimpiadi, adesso la ricoprono di pellicce per pensare solo ad allenarsi. E’ lo strano caso di Megan Imrie. La biathleta canadese diventata per caso testimonial dell’associazione trappolieri di Manitoba.

L’idea è venuta agli amici di Murray Imrie, padre della 23enne di Falcon Lake, che ha permesso di raccogliere già circa 1700 dollari canadesi (poco più di 1000 euro) dalla vendita delle prime pellicce di volpi, castori, marmotte, linci e coyote. Molti di più ne arriveranno dalle prossime aste fissate per settembre e gennaio.

Gli animalisti canadesi hanno criticato questa operazione, difesa invece dalla Imrie, cresciuta in un ranch all’interno del Whiteshell Provincial Park, a est di Winnipeg, dove il padre tuttora piazza tagliole su 155 metri quadrati di terreno. “L’industria delle trappole per animali da pelliccia sfama decine di miglia di persone, tra cui comunità che discendono dai nativi d’America, che vivono in zone rurali. Fa parte della cultura canadese. E poi non tutti i sistemi di caccia sono crudeli”.

Una cosa è certa: il calendario senza veli, a fronte di sole 6000 copie vendute, aveva fruttato quasi cento volte tanto rispetto alla prima somma raccolta dalle trappole dei cacciatori di Whiteshell, ai quali la Imrie ha reso omaggio con una speciale intagliatura impressa sul calcio della sua carabina.