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lunedì 22 marzo 2010

Per una volta anche Yu Na Kim prende brutti voti: la campionessa olimpica bocciata all'università

PATTINAGGIO DI FIGURA - Yu Na Kim, abituata a ricevere voti da record dalle giurie del pattinaggio, per una volta non raggiunge neppure la sufficienza: da studentessa di educazione fisica.

La campionessa olimpica di Vancouver, favorita per l'oro anche ai Mondiali del Palavela di Torino che cominciano domani, è stata bocciata in due materie nell'ultimo semestre.

La 19enne iscritta al secondo anno dell'Università di Koyro, una delle più prestigiose della Corea del Sud, non ha ricevuto sconti dai professori che l'hanno penalizzata per le troppe assenze, peraltro inevitabili visto che vive e si allena a Toronto.

domenica 7 marzo 2010

Kim Yu-Na promuove Seoul su Discovery Channel

PATTINAGGIO FIGURA - Il 19 marzo su Discovery Channel sarà trasmesso in diversi paesi un documentario di 60 minuti commissionato dall'amministrazione di Seoul per invitare i turisti a visitare la capitale della Corea del Sud. Buona parte del programma è dedicato alla medaglia d'oro olimpica del pattinaggio Kim Yu-Na, che una volta di più conferma di essere sempre più uno dei miglior ambasciatori del suo paese all'estero.

venerdì 26 febbraio 2010

Vancouver 2010 - Pattinaggio di figura, femminile Divina Kim Yu Na: record del mondo polverizzato. Asada d'argento. Carolina Kostner sprofonda

PATTINAGGIO DI FIGURA - "Divino" è l'unico aggettivo che si può associare al programma libero eseguito da Kim Yu Na questa notte a Vancouver. La coreana ha portato il pattinaggio di figura femminile in una nuova dimensione, sconosciuta finora.

La 19enne, sulle note del Concerto in Fa di George Gershwin, ha regalato una serie di perle tra cui le combinazioni triplo lutz - triplo toe loop; doppio axel - doppio toe loop - doppio rittberger e doppio axel - triplo toe loop. Trottole e spirali tutte di livello 4, così come la sequenza di passi finale. Nessun errore e nessuna sbavatura. Tutto questo è stato valutato con un fantascientifico 150.06 che associato al 78.30 del programma corto ha portato il punteggio di Kim a 228.36. Il record del mondo, già di sua proprietà di 207.71, è stato così polverizzato così come quello relativo al programma libero (133.70).

La medaglia d'argento è andata a Mao Asada la quale ha pattinato sulle note de "La campana di Mosca" di Sergei Rachmaninov. La giapponese ha commesso una sbavatura su un triplo flip, oltre ad aver eseguito un toe loop semplice anzichè triplo come previsto. Il suo programma è stato comunque ottimo e anche senza errori non le avrebbe permesso di avvicinare la Kim. Mao chiude così con 205.50. Il bronzo è stato vinto dalla canadese Joannie Rochette la quale ha chiuso con 202.64. Il neo più grande del programma della ragazza di casa è stata una combinazione doppio axel - doppio axel mancata.

Capitolo Carolina Kostner. La prestazione è disastrosa. Si inizia nel peggiore dei modi con un triplo flip anzichè la combinazione prevista triplo flip - doppio toe loop - doppio rittberger. Subito dopo arriva la caduta sul triplo lutz e al posto della prevista combinazione doppio axel - triplo toe loop viene eseguito axel semplice - doppio toe loop. Quando piove a volte grandina, e così arrivano altre due cadute. Il punteggio è 88.88 e fa sprofondare Carolina in 16esima posizione. Viene da chiedersi se sia valsa la pena, per lo sport italiano, effettuare pesanti investimenti economici su un'atleta il cui livello tecnico è evidentemente inadeguato per competere con le migliori del mondo, le quali volano ormai a quote sconosciute e irraggiungibili per l'altoatesina.

Per dare un'idea del livello stellare della competizione femminile si pensi che per la prima volta tre pattinatrici superano i 200 punti. Quattro anni fa a Torino Shizuka Arakawa vinse la medaglia d'oro con 191.34, punteggio che a Vancouver sarebbe valso il quarto posto con oltre 11 punti di distanza dal terzo posto. Si consideri inoltre come 181.44 sia un punteggio che a Torino è valso a Irina Slutskaya la medaglia di bronzo mentre oggi la giapponese Akiko Suzuki, realizzando lo stesso identico score, si è classificata all'ottavo posto.

Il successo di Kim Yu Na, oltre a regalare alla coreana il milione di dollari promessole da una banca è anche in un certo senso "di casa" in Canada. Infatti non va dimenticato come il coach della 19enne sia il canadese Brian Orser, che ha la soddisfazione di vincere in madrepatria un oro olimpico come allenatore dopo la drammatica sconfitta nel singolo maschile a Calgary'88, quando fu battuto per un solo decimo di punto dallo statunitense Brian Boitano. Domani notte è previsto il gala.

di Francesco Paone

mercoledì 24 febbraio 2010

Vancouver 2010 - pattinaggio di figura, donne: Kostner 7°, Kim Yu Na record nello short program

PATTINAGGIO DI FIGURA - Kim Yu Na, favoritissima della vigilia, ha fatto subito capire di avere tutte le intenzioni di non limitarsi a vincere la medaglia d'oro, ma anche di incassare il milione di dollari promessole in caso di record del mondo. La coreana ha pattinato un programma corto perfetto con combinazione triplo lutz-triplo toe loop, un triplo flip e un doppio axel con trottole e spirali tutte di livello quattro. La valutazione è stata di 78.50, record del mondo nello short program migliorato di 2.38 punti.

Al secondo posto la giapponese Mao Asada con 73.68 (inferiore al suo record personale) che ha messo a segno una combinazione triplo axel-doppio toe loop, oltre a un triplo flip e un doppio axel. In terza posizione la pattinatrice di casa Joannie Rochette, scesa sul ghiaccio nonostante il grave lutto subito domenica, con 71.36, suo nuovo primato personale. Queste tre atlete hanno un leggero margine, mentre dietro di loro si è creato un gruppone.

In quarta posizione la giapponese Miki Ando con 64.76 davanti alle americane Rachael Flatt (64.64) e Mirai Nagasu (63.76). Carolina Kostner è in settima posizione con 63.02. Per la 23enne la prestazione è buona ma non ottima. Sicuramente si tratta di uno dei corti meglio pattinati della stagione, tuttavia è inferiore a quanto fatto ai campionati europei di Tallinn (65.80). Carolina ha eseguito una combinazione triplo flip - doppio toe loop non riuscendo quindi nella programmata triplo - triplo, ha inoltre appoggiato la mano a terra atterrando sul triplo lutz. C'è inoltre stata una sbavatura su una trottola. Il programma libero sarà domani notte.

mercoledì 10 febbraio 2010

White e Kim i paperoni dei Giochi di Vancouver

OLIMPIADI - Secondo la rivista Forbes, in cima alla top ten degli atleti più ricchi delle Olimpiadi invernali c'è l'accoppiata Yu-Na Kim e Shaun White. Entrambi, nel 2009 avrebbero guadagnato dagli sponsor 7 milioni e mezzo di dollari (5 milioni e mezzo di euro).

La stella coreana del pattinaggio, oro ai Mondiali di Los Angeles 2009, alla quale una banca avrebbe promesso un premio di un milione di dollari nel caso in cui ottenga anche il record di punteggio oltre al successo a Cinque Cerchi, in soli montepremi è arrivata lo scorso anno a mettere insieme 150mila dollari (quasi 110.000 euro). In quanto a primati la Kim ha già fatto storia consentendo alla Samsung di vendere oltre un milione di esemplari del telefonino Yu-Na Haptic in 7 mesi.

Lo snowboarder americano medaglia d'oro a Torino 2006 nell'halfpipe, e vincitore di recente dell'ennesima medaglia d'oro ai Winter X Games, invece in gare e contest si è messo nel portafogli solo 40mila dollari (quasi 30.000 euro). Con loro sul podio c'è la regina dello sci Lindsey Vonn a quota 2 milioni e mezzo di sponsorizzazioni più 350mila dalle vittorie in Coppa del mondo.

A seguire, nella lista che non prende in considerazione i giocatori Nhl, ci sono: quarto Ted Ligety (sci) con 2 milioni (1.450.000 euro), quinto Apolo Anton Ohno (short track) a 1 milione e mezzo (1.100.000 euro), sesto Bode Miller (sci) a 1 milione e 300mila dollari (950.000 euro) e settime a parimerito a 1 milione (730.000 euro) Gretchen Bleiler, Lindsey Jacobellis e Hannah Teter dello snowboard e la campionessa del mondo di slalom Maria Riesch. Francamente suona strano non trovare nella top ten milionaria i norvegesi Petter Northug e Ole Einar Bjørndalen e l'austriaco Gregor Schlierenzauer, forse i più corteggiati campioni europei della neve.

lunedì 18 gennaio 2010

Record in banca alle Olimpiadi per Yu Na Kim

PATTINAGGIO DI FIGURA - L'istituto di credito bancario Kookmin ha promesso a Yu Na Kim un bonus di un milione di dollari (700 mila euro) nel caso batta il proprio record del mondo in occasione dei Giochi olimpici di Vancouver. La 19enne lo scorso anno ai mondiali di Los Angeles stabilì l'attuale primato mondiale con 207.71 punti.

Il miglioramento appare possibile, considerato che nell'occasione il punteggiò derivò dal 76.12 nel programma corto e 131.59 nel programma libero. Proprio nel libero, però, la Kim aveva già fatto meglio un anno prima a Mosca toccando quota 133.70.

Le indiscrezioni affermano che la banca abbia già stipulato una polizza con una nota compagnia assicurativa londinese per cautelarsi nel caso la somma dovesse essere effettivamente versata nelle casse della pattinatrice.

lunedì 7 dicembre 2009

Europa in crisi nella finale del Grand Prix

PATTINAGGIO DI FIGURA - La finale del Grand Prix disputata a Tokyo ha definitivamente sancito la crisi del movimento europeo che per la prima volta nella storia non è riuscito ad esprimere alcun vincitore. Peraltro, nell’occasione, il Vecchio Continente si è dovuto accontentare di due terze posizioni, bottino oltremodo magro e frutto di una serie di carenze tecniche che andrebbero analizzate nello specifico. La sintesi del momento è stata espressa dall’imbarazzante prestazione del ceco Tomas Verner, mestamente ultimo classificato nella gara maschile in cui è parso assolutamente fuori contesto al cospetto di atleti dotati di ben altra consistenza su tutti gli elementi tecnici.

La gara dai connotati tecnici più scadenti è stata quella femminile. Il successo, come da pronostico, è andato alla coreana Kim Yu Na che ha così archiviato la terza affermazione in carriera nell’atto finale del Grand Prix, portandosi ad una sola lunghezza dalla russa Irina Slutskaja. Tuttavia, al di là dei numeri, non sono state tutte rose e fiori, in quanto la prestazione della detentrice del titolo mondiale si è rivelata decisamente sopra il par e in linea con quanto evidenziato in occasione della tappa di Skate America. Innanzitutto, complice un triplo flip preceduto da passi completamente aperto e alla fine solo singolo, l’allieva di Brian Orser ha perso l’imbattibilità nel programma corto che durava da sei gare, senza dimenticare come anche il programma libero non sia stato esente da errori specialmente nelle combinazioni di salti. La coreana, espressasi al 70% del suo potenziale, ha preceduto di stretta misura la padrona di casa Miki Ando che rimpiangerà a lungo un errore sul triplo salchow nel programma libero costatole il successo. In terza posizione, si è piazzata la soprendente nipponica Akiko Suzuki, una delle poche note positive della gara e, senza ombra di dubbio, l’unica ad aver pattinato al meglio delle proprie possibilità. Non pervenuta, invece, la canadese Joannie Rochette, ritenuta alla vigilia l’alternativa più credibile a Kim, ma affondata con un programma libero in cui ha completato tre soli salti tripli.

Nella danza, gli statunitensi Davis-White hanno sconfitto per la seconda volta in dodici confronti diretti i compagni di allenamento Virtue-Moir, già battuti a Gennaio in occasione della finale dei Quattro Continenti. Gli statunitensi hanno costruito il loro successo nella danza originale in cui hanno guadagnato quasi due preziosi punti che non sono stati recuperati dai canadesi con la danza libera. L’impressione è che tra le due coppie viga al momento una situazione di assoluta equivalenza, situazione impronosticabile dodici mesi or sono quando Davis-White erano ritenuti almeno un gradino al di sotto degli storici compagni di allenamento. In passato, mai la gara di danza era stata vinta da un sodalizio statunitense e comunque solo in due occasioni il titolo non era rimasto tra i confini europei (1996, 2001, Bourne-Kraatz, CAN).

Le altre coppie ammesse alla finale sono state regolate dai francesi Pechalat-Bourzat che hanno conquistato il gradino più basso del podio a oltre venti punti di distacco sia dai vincitori che dai primi sconfitti. Quinto posto per Anna Cappellini e Luca Lanotte che, gara dopo gara, vedono aumentare il loro disavanzo nei confronti delle due coppie nordamericane con cui battagliavano quasi ad armi pari a livello juniores. Ciò nonostante sul lato interpretativo, il binomio italiano sembra migliorato rispetto al passato anche se è ora necessario crescere dal punto di vista tecnico per colmare il gap nei confronti delle coppie di vertice.

La gara maschile ha sancito il trionfo dello statunitense Evan Lysacek che, oltre a sbriciolare i propri primati personali, ha strappato il record americano al canadese Patrick Chan. L’allievo di Fran Carrol è stato pressoché perfetto nel programma corto, mentre nel programma libero ha commesso un solo errore su un triplo axel, storicamente un salto per lui a rischio. Anche in occasione della gara di Tokyo, il campione del mondo in carica ha preferito non proporre il quadruplo toe-loop che però potrebbe essere necessario in chiave olimpica. In seconda posizione, si è piazzato il giapponese Nobunari Oda, ritenuto il favorito della vigilia, ma penalizzato dalle difficoltà sull’axel evidenziate nel programma libero. Sul gradino più basso del podio è salito a sorpresa lo statunitense Johnny Weir, capace di migliorare i precedenti limiti personali in entrambi i segmenti di gara, ma soprattutto apparso per la prima volta dopo tanto tempo in buona condizione atletica al punto da completare ben otto tripli nel libero. Prova dai due volti, invece, per l’atteso padrone di casa Daisuke Takahashi e per il detentore del titolo Jeremy Abbott. Il primo, pressoché perfetto nel corto, ha poi pasticciato oltremodo nella seconda parte di gara, mentre il secondo ha pattinato un programma libero d’autore sporcato solo dalla caduta sul quadruplo toe-loop, ma ha pagato un corto con qualche errore di troppo sui salti.

La competizione più spettacolare e dal più alto tasso tecnico è stata a tutti gli effetti quella delle coppie di artistico che ha visto tre sodalizi sfondare il muro dei 200 punti. Il successo è andato ai veterani Shen-Zhao, saliti a quota sei vittorie in finali del Grand Prix. I cinesi, grazie ad un programma libero d’antologia, hanno ottenuto il nuovo record mondiale migliorando di oltre sette punti il precedente limite, stabilito due settimane or sono dai tedeschi Savchenko-Szolkovy. Il trionfo cinese è stato completato dal secondo posto dei detentori del titolo Pang-Tong, capaci per la prima volta in carriera di abbattere il muro dei 200 punti e saliti di rendimento in maniera eclatante rispetto ad un recente passato che comunque li ha visti conquistare anche un titolo mondiale. I delusi del caso sono stati Savchenko-Szolkovy, autori di un ottimo programma corto, in cui sono stati comunque preceduti da Shen-Zhao, e poi crollati nel programma libero aperto con un errore di Aliona Savchenko sul triplo toe-loop side by side. Incoraggiante, invece, la prestazione dei russi Mukhortova-Trankov, arrivati ai piedi del podio con tanto di nuovo primato personale e pronti a contendere il titolo europeo agli allievi di Ingo Steuer, usciti in ginocchio dalla finale del Grand Prix.

mercoledì 2 dicembre 2009

Si apre in nottata la fase finale del Grand Prix

PATTINAGGIO DI FIGURA - Cresce l’attesa per la finale del Grand Prix con cui di fatto si concluderà il primo scorcio di stagione agonistica.

I colori italiani saranno rappresentati dalla coppia di danza composta da Anna Cappellini e Luca Lanotte (nella foto), capaci per la prima volta in carriera di raggiungere l’atto finale dell’evento. Per il binomio lombardo, allenato dalla passata primavera dallo staff di Muriel Zazoui, appare proibitivo salire sul podio anche se in questa stagione le gare di danza hanno riservato numerose sorprese.

In contumacia degli statunitensi Belbin-Agosto, i favori del pronostico vanno divisi tra Davis-White e Virtue-Moir, coppie nordamericane entrambe allenate da Igor Shpilband e Marina Zueva. In passato, gli scontri diretti hanno sempre detto bene a Virtue-Moir, ma l’impressione è che gli statunitensi Davis-White abbiano colmato quel gap che li ha sempre divisi dai compagni di training. In prospettiva gradino più basso del podio, i francesi Pechalat-Bourzat sembrano avere quel quid in più rispetto ai britannici Kerr-Kerr, mentre il campo delle coppie partecipanti verrà completato dai giovani canadesi Crone-Poirer, ammessi alla finale in virtù del ritiro di Belbin Agosto e dei sostituiti designati Khokhlova-Novitski. Curisosità vuole che nessuna delle coppie di danza ammessae a partecipare alla gara di Tokyo abbia mai conquistato un successo nella finale del Grand Prix.

Nel settore femminile, le attenzioni degli addetti ai lavori saranno concentrate su Kim Yu Na, reduce da una vittoria a Skate America contraddistinta da alti e bassi. La coreana, già vincitrice di due finali in carriera, dovrà vedersela con la canadese Joannie Rochette e la padrona di casa Miki Ando, entrambe apparse parecchio incostanti in occasione delle gare disputate. Saranno della partita, per la prima volta in carriera, anche la russa Alena Leonova, campionessa mondiale juniores ed unica europea in gara, l’emergente statunitense Ashley Wagner e la giapponese Akiko Suzuki, vincitrice dell’ultima edizione delle Universiadi.

La gara in assoluto più incerta appare quella delle coppie di artistico, senza ombra di dubbio il settore in cui si sono evidenziati i maggiori miglioramenti dal punto di vista tecnico. I tedeschi Savchenko-Szolkovy hanno stabilito due settimane or sono il nuovo primato mondiale, ma hanno stentato non poco nella prima uscita stagionale decidendo poi di cambiare il loro programma libero. Per la continuità evidenziata nel recente passato, gli allievi di Ingo Steuer partono con i favori del pronostico anche se le due coppie cinesi più stagionate sembrano molto vicine. Shen-Zhao, ritornati alle gare in autunno, dopo una pausa di due anni, si sono ripresentati su livelli di eccellenza e andranno alla caccia del sesto successo in una finale del Gran Prix. I connazionali Pang-Tong, invece, risolti i problemi nei salti side by side, che hanno contraddistinto la loro carriera, hanno visto in automatico lievitare i propri punteggi. Non partono battute nemmeno le coppie russe Mukhortova-Trankov e Kavaguti-Sminorv, entrambe in grado nelle prove di qualificazione di migliorare i propri primati personali colmando parte del gap che le ha sempre separate da Savchenko–Szolkovy. Sarà in gara anche il terzo binomio cinese Zhang-Zhang, qualificatosi per il rotto della cuffia e, per quanto visto in autunno, parecchio involuto sugli elementi tecnici, da sempre storico punto di forza della coppia.

Nel settore maschile, archiviato il forfait del francese Brian Joubert sostituito dal ceco Tomas Verner, vige la più assoluta incertezza. Lo statunitense Jeremy Abbott, detentore del titolo, dovrà difendersi dall’assalto dei padroni di casa Nobunari Oda, in assoluto il più in palla nelle tappe di qualificazione, e Daisuke Takahashi, non ancora tornato sui livelli pre-infortunio, ma apparso in crescita a Skate Canada. Ambizioni importanti anche per lo statunitense Evan Lysacek, campione del mondo in carica e dominatore tre settimane or sono di Skate America. Infine, oltre all’unico europeo Verner, sarà in gara anche lo statunitense Johnny Weir che avrà bisogno di elevare il proprio rendimento sugli elementi di salto per sperare di competere con gli avversari.

Lo Yoyogi National Stadium di Tokyo ospiterà in contemporanea le finali del Grand Prix Junior con i giovani Lorenza Alessandrini e Simone Vaturi in gara nella prova di danza.

domenica 15 novembre 2009

Kim Yu Na si impone anche a Skate America

PATTINAGGIO DI FIGURA – Una Kim Yu Na dai due volti quella impegnata sul ghiaccio di Lake Placid nel fine settimana. Se da un lato la coreana si è espressa nel programma corto su livelli al momento sconosciuti alle avversarie, dall’altro ha commesso diversi errori nel programma lungo in cui non è riuscita ad ottenere il punteggio più alto di giornata. Malgrado tutto, è comunque arrivato il settimo successo in carriera, peraltro consecutivo, in una tappa di qualificazione del Grand Prix, nonchè, con 187,98 punti, la seconda prestazione stagionale dopo il record mondiale (210,03 punti) da lei stessa stabilito nel Trophèe Eric Bomphard di Parigi disputato ad ottobre.

L’allieva di Brian Orser, che si è qualificata per la finale del Grand Prix in programma a Tokyo ad inizio dicembre, ha preceduto nella classifica di Skate America la statunitense Rachel Flatt, autrice del miglior programma lungo, e la veterana ungherese Julia Sebsetyen, terza in entrambi i segmenti di gara.

La Flatt, campionessa del mondo juniores nel 2008, ha stabilito con 174,91 punti il suo primato personale, ma al di là dei numeri ha impressionato per la solidità sui salti evidenziata nel programma lungo in cui è stata pressoché perfetta su tutti gli elementi eccezion fatta per la trottola combinata con cambio piede e con cambio di direzione conclusiva che, per un suo peccato veniale, è stata classificata come elemento non valido e quindi non è stata conteggiata. Kim, invece, ha sporcato diversi atterraggi vedendosi degradare a doppi il triplo toeloop della combinazione, il triplo lutz in singolo, su cui è anche caduta, e il triplo flip.

"I miei primi salti odierni sono stati un po' strani", ha dichiarato la vincitrice della gara. "A dire il vero, mi sentivo molto tesa, ma dalla prova di oggi ho comunque imparato molto. Durante i 6 minuti di warm-up, mi sono accorta di aver stretto troppo i lacci dei pattini. La cosa mi ha fatto un po'innverosire ed ho perso la concentrazione. Alla fine ho vinto ugualmente e cercherò di esprimermi meglio nella prossima competizione. ".

Con il successo odierno, la campionessa mondiale in carica ha comunque consolidato la sua quarta posizione nella graduatoria delle vincitrici di tappe del Grand Prix, senza dimenticare che, oltre alle 7 vittorie in eventi di qualificazione, la 19enne coreana si è già imposta anche in 2 finali (San Pietroburgo 2007 e Torino 2008). Kim è preceduta nella classifica all-time dalla russa Irina Slutskaja che vanta 13 successi di tappa cui vanno aggiunte 4 finale vinte. In seconda posizione, si trova la statunitense Michelle Kwan con 12 vittorie di tappa ed un'affermazione in finale. Al terzo posto, Maria Butyrskaya, pattinatrice russa che ha archiviato 10 successi di tappa, ma non è mai uscita vincitrice dall'atto finale del Grand Prix.

Prestazione stellare di Kim Yu Na a Skate America

PATTINAGGIO DI FIGURA – A Lake Placid, nel corso dello short programm femminile di Skate America, Kim Yu Na ha stabilito il nuovo record mondiale totalizzando 76,28 punti. La coreana, sulle note di un medley delle colonne sonore dei film di James Bond, è stata perfetta sui salti (combinazione triplo lutz-triplo toeloop, triplo flip e doppio axel) ed ha ottenuto il massimo livello (level four) su tutti gli altri elementi, eccezion fatta per la sequenza di passi e la trottola combinata, valutate di livello tre.

Il precedente primato apparteneva alla stessa allieva di Brian Orser che, in occasione degli ultimi campionati mondiali di Los Angeles, era arrivata a 76,12 punti, risultato di fatto quasi eguagliato nel Trophèe Eric Bompard di ottobre in cui si era invece fermata a 76,08. Tuttavia, sia in California che a Parigi, le tre trottole dello short programm erano state giudicate di livello quattro, a differenza di quanto avvenuto a Lake Placid, dove però la detentrice del titolo mondiale ha guadagnato decimi pesanti sul grado di esecuzione degli elementi tecnici.

La competizione si concluderà nella serata italiana con il programma lungo in cui Kim dovrà gestire un vantaggio superiore ai 17 punti sulla statunitense Rachel Flatt e l’ungherese Julia Sebestyen, al momento le più immediate inseguitrici.

A margine, è importante rimarcare come con il punteggio ottenuto, la coreana avrebbe occupato la seconda posizione nel programma corto della gara maschile di Skate America, distanziata di meno di tre punti da Evan Lysacek, campione mondiale in carica.

Questo programma corto” ha dichiarato Kim a caldo “rappresenta per me qualcosa di speciale. Tuttavia prima di pattinare ero piuttosto nervosa perché a Parigi tutto era stato perfetto. Oggi mi trovavo sotto pressione, ma appena partita la musica tutte le preoccupazione sono svanite e mi sono sentita a mio agio sul ghiaccio anche se sulla sequenza di passi e sull’ultima trottola sono stata un po’ lenta. Inizialmente, non mi ero neppure accorta di aver realizzato il nuovo primato mondiale”.

L'ultima sconfitta patita dalla 19enne coreana in un programma corto risale ai Campionati Mondiali di Goteborg disputati nel Marzo del 2008.

giovedì 12 novembre 2009

Lake Placid ospita la quinta tappa del Grand Prix

PATTINAGGIO DI FIGURA – Nel fine settimana, la Herb Brooks Arena di Lake Placid, sede delle gare olimpiche del 1980, ospiterà la 28esima edizione di Skate America, penultima tappa del Grand Prix.

Sulla carta, la competizione dall’andamento più incerto dovrebbe rivelarsi quella maschile in cui Evan Lysacek, reduce dalla seconda posizione nella tappa di Pechino, e Tomas Verner, al posto d’onore nel Trophèe Eric Bompard di Parigi, andranno alla caccia dei punti utili per la qualificazione alla finale di Tokyo. Numeri alla mano, sarà sufficiente un terzo posto per entrambi, anche se valutando il campo dei partecipanti, appare complesso individuare alternative credibili.

In campo femminile, Kim Yu Na (nella foto), vincitrice della passata edizione di Skate America, dovrebbe archiviare senza patemi la settima vittoria consecutiva in una tappa di qualificazione del Grand Prix, dato oltremodo eloquente se si pensa che la coreana ha finora preso parte ad otto tappe di qualificazione in carriera. In prospettiva podio, i nomi più quotati sembrano quelli delle statunitensi Rachel Flatt ed Alexe Gilles, compagne di allenamento a Colorado Springs sotto l’egida di Tom Zakrajsek. A margine, va segnalata l’assenza forzata di Sasha Cohen, che sarà sostituita da Emily Hughes.

Nelle coppie di artistico, i veterani cinesi Shen-Zhao, dominatori della tappa di Pechino nonchè unici in stagione ad aver abbattuto il muro dei 200 punti, rinnoveranno la sfida con i connazionali Zhang-Zhang, dal canto loro obbligati a precedere gli ucraini Volosozhar-Morozov per maturare la matematica certezza della qualificazione alla finale.

Nella gara di danza, dato per scontato il successo dei padroni di casa Belbin-Agosto, già trionfatori in quattro edizioni di Skate America, sarà interessante il confronto in chiave seconda piazza che coinvolgerà i russi Khokhlova-Novitski e gli italiani Cappellini-Lanotte. Per raggiungere la finale di Tokyo, i neo allievi di Muriel Zazoui dovranno assolutamente precedere i campioni europei in carica anche perchè un terzo posto li obbligherebbe ad un proibitivo tie-breaking con i fratelli Kerr. In sostanza, in caso di gradino più basso del podio, gli azzurri dovrebbero ottenere almeno 186,27 punti nella tappa di Lake Placid per mettersi alle spalle nella classifica generale del Grand Prix il binomio britannico, impresa complessa se si pensa che il personale di Cappellini-Lanotte è di poco inferiore ai 180 punti.

domenica 25 ottobre 2009

Asada svela i piani per il futuro

PATTINAGGIO DI FIGURA - Nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Mosca, Mao Asada (nella foto) ha sorprendentemente dichiarato che nulla verrà modificato nei suoi programmi di gara mettendo a tacere tutte le voci in senso contrario circolate negli ultimi giorni.

La decisione è stata concertata con l'allenatrice Tatiana Tarasova, a detta della quale la strada finora intrapresa sarebbe quella giusta per arrivare al titolo olimpico. Nello specifico Asada ha sottolineato di voler tentare la combinazione triplo axel-triplo toeloop sia nel programma corto che nel programma lungo, in cui comunque i tripli axel rimarranno due.

Persa ogni speranza di qualifcarsi per la finale del Grand Prix in programma a Tokyo ad inizio dicembre, la pattinatrice giapponese resterà ad allenarsi in patria per preparare al meglio l'appuntamento con i Campionati Nazionali che si terranno dopo le festività natalizie e varranno come qualificazione olimpica.

In ogni caso, i numeri sono finora impietosi. La Asada nelle due apparizioni stagionali ha tentato per sei volte il triplo axel completando due volte un axel singolo e collezionando tre cadute con tanto di salto sottoruotato. Solamente nel programma lungo del Trophèe Eric Bompard di Parigi è riuscita a realizzare la combinazione triplo axel-doppio toeloop che, per la cronaca, presenta un valore base di 9,5 punti contro i 10 punti della combinazione triplo lutz-triplo toeloop, tra gli elementi di forza della coreana Kim Yu Na

In particolare, la Rostelecom Cup di Mosca ha rappresentato un'autentica debacle per la giapponese che, oltre ad aver mancato il podio in una tappa di Grand Prix per la prima volta in carriera, ha anche fatto segnare la sua peggiore prestazione all-time, punti alla mano. Infatti, prima di ieri, il punteggio più basso ottenuto da Asada a livello senior ammontava a 167,59 (Trophèe Eric Bompard, novembre 2008). Il limite è ora sceso a 150,28, senza dimenticare che mai in passato la giapponese aveva totalizzato meno di 100 punti nel programma lungo come, invece, accaduto 24 ore or sono (98,34 punti).

sabato 24 ottobre 2009

Ritorno al successo per Miki Ando

PATTINAGGIO DI FIGURA - La Rostelecom Cup di Mosca, secondo atto del Grand Prix, si è rivelata una tappa dai due volti per la quotata compagine giapponese. Infatti, se da un lato è tornata al successo Miki Ando (nella foto), dall'altro Mao Asada ha detto addio alla fase finale che si terrà a Tokyo ad inizio dicembre.

La vincitrice della passata edizione del Grand Prix non è andata oltre la quinta posizione, vittima della ricerca spasmodica del triplo axel che peraltro nel contesto di Mosca non le sarebbe servito più di tanto per domare la concorrenza. Tra programma corto e lungo, i tre tripli axel vanamente tentati hanno fruttato alla Asada la miseria di un punto ed un decimo, quanto basta per mettere in discussione la strategia di Tatiana Tarasova convinta che la sua allieva sia in grado di realizzare senza problemi la proibitiva combinazione triplo axel-triplo toeloop.

Nel corso della settimana si è mormorato di un possibile cambio di musica del programma corto, poi negli ultimi giorni si è sparsa la voce che la stessa sorte possa accadere al motivo scelto per il programma lungo. L'impressione è che nel team-Asada regni sovrana l'improvvisazione e le idee siano sì tante, ma tutte confuse. In ogni caso, ci sarà tempo e modo per riflettere e lavorare visto che il prossimo appuntamento agonistico di un certo rilievo, il Campionato Nazionale giapponese, è distante un paio di mesi abbondanti. E' chiaro che nell'occasione, come da tradizione decisiva per assegnare il ticket olimpico, sarà fondamentale presentare programmi con solide basi in modo da risollevare il morale di una ragazza di grande talento in profonda crisi tecnica e psicologica.

Alla prima gara senza podio nella carriera di Asada, ha fatto da contro altare il successo di Miki Ando che non si imponeva in una tappa dal lontano autunno del 2006 quando ottenne il successo a Skate America. A dirla tutta, nemmeno l'allieva di Nikolai Morozov ha rubato l'occhio più di tanto collezionando un salto sottoruotato dietro l'altro. Molto bene, invece, sia trottole che sequenze di passi, ormai un punto di forza.

In seconda posizione, si è piazzata la 18enne statunitense Ashley Wagner, al miglior piazzamento in carriera nel Grand Prix. All'allieva di Prishilla Hill, capace nell'occasione di ottenere il proprio primato personale, va dato il merito di aver evitato errori eclatanti seppur i problemi con il lutz, preso sempre dal filo interno, rappresentino un enorme handicap ad alto livello.

Terzo posto per la beniamina di casa Alena Leonova, anche lei alle prese con i problemi sul lutz e comunque lontana dalla condizione atletica evidenziata nelle gare importanti della passata stagione (europei, mondiali junior, mondiali senior), in cui si era fatto conoscere come una macchina da salto.

Per il resto, poco da segnalare se non il fatto che al termine del programma corto la classifica era guidata dall'ungherese Julia Sebestyen, tornata per poche ore ai fasti di un passato ormai lontano. Ci ha poi pensato un programma lungo disastroso a ristabilire le gerarchie degli ultimi anni.

Nella prossima settimana, si gareggerà a Pechino, dove è prevista la prima uscita stagionale della canadese Joannie Rochette che dovrà fronteggiare Carolina Kostner, Fumie Suguri e le giovani statunitensi Rachel Flatt e Mirai Nagasu. In un momento storico in cui il settore femminile sta pagando lo strapotere di Kim Yu Na, ormai in grado di far apparire semplice e scontato anche l'elemento tecnico più difficile, la speranza è che almeno Rochette, a differenza delle altre, non decida di snaturare il suo pattinaggio andando alla ricerca di soluzioni improbabili per colmare il gap tecnico con la coreana.

venerdì 23 ottobre 2009

Niente Giochi Olimpici per Ahn Hyun Soo

SHORT TRACK - In tanti si staranno domandando che fine abbia fatto Ahn Hyun Soo, uno dei protagonisti principali delle Olimpiadi di Torino 2006. Il coreano, sul difficile ghiaccio del Palavela, fu capace di conquistare ben 4 medaglie di cui tre del metallo più pregiato risultando, a conti fatti, l'alteta più vincente dell'ultima edizione dei Giochi Olimpici.

Poche settimane dopo i fasti a cinque cerchi, Ahn si impose anche nella classifica generale dei Campionati Mondiali di Minneapolis, rimasti nella storia più per la frattura creatasi all'interno della squadra coreana maschile che per le gare in sè. Il tre-volte campione olimpico accusò, infatti, lo staff tecnico ed i compagni di squadra di aver elaborato una strategia per impedirgli di conquistare il quarto titolo mondiale consecutivo. Da quel momento, complice anche un violento alterco tra suo padre ed il responsabile tecnico della squadra maschile, Ahn iniziò ad allenarsi con il gruppo femminile e la sua rivalità con il connazionale Lee Ho Suk divenne ogni giorno più accesa.

Nel 2007, gli appassionati italiani hanno potuto ammirare il fuoriclasse coreano nel corso dei Campionati Mondiali ospitati dall'Agorà di Milano. I presenti sono stati partecipi dell'ennesima impresa dell'atleta di short-track più vincente di sempre che, malgrado il clima di tensione nella squadra coreana, ottenne il quinto titolo mondiale overall conscutivo stabilendo un nuovo record nella disciplina.

A stagione conclusa, per porre fine alle diatribe interne e per arginare le rivalità insanate, la federazione coreana decise di riunire in un unico gruppo la squadra maschile e quella femminile evitando anche il ventilato ritiro dell'atleta più rappresentativo del gruppo, ormai sull'orlo di una crisi di nervi.

Purtroppo, Ahn non ha avuto la possibilità di difendere sul ghiaccio amico di Gangneung il suo titolo mondiale in quanto nel gennaio del 2008, nel corso di una sessione di allenamento presso il centro federale di Taeneung, ha subito un grave infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal ghiaccio per diversi mesi obbligandolo tra le altre cose a saltare la stagione seguente.

Dopo aver ricominciato ad allenarsi a pieno regime, ma privo dell'abitudine al clima di gara, Ahn è tornato a gareggiare nella passata estate presentandosi con fiducia ai trials coreani che dovevano assegnare i posti per le imminenti tappe asiatiche di Coppa del Mondo. Malgrado, la volontà di essere presente a tutti i costi a Vancouver, Ahn non è andato oltre la settima posizione nella classifica overall perdendo ogni possibilità di qualificarsi per la sua terza Olimpiade.

Colui che nel 2002, da 16enne campione mondiale juniores in carica, si presentò senza timori reverenziali ai Giochi Olimpici di Salt Lake City generando nella finale dei 500 metri il capitombolo di gruppo che regalò un clamoroso successo all'australiano Steven Bradbury, ha però deciso di non darsi per vinto ed ha già annunciato che tenterà di guadagnare un posto per la rassegna di Sochi del 2014.

Considerando il livello di competitività all'interno del movimento coreano, la conquista di un posto per i Giochi Olimpici del 2014 potrebbe rappresentare l'impresa più grande di una carriera già straodinaria.

A Vancouver, con tutta probabilità, Ahn Hyun Soo sarebbe stato il portabandiera coreano, in quanto in patria, ma non solo, è considerato un'indiscussa icona sportiva. Verosimilmente, dovrebbe essere sostituito da Kim Yu Na, figura che ha preso il suo posto nel cuore dei tifosi coreani e donna da battere nella gara femminile di pattinaggio artistico.

Resta il fatto che, tra i protagonisti delle discipline invernali in attività, gli atleti degni di sedere al tavolo di Ahn si contano sulle dita di una mano o poco più. Ole Einar Bjørndalen (biathlon), Armin Zöggeler (slittino), Sandra Kiriasis (bob), Anja Paerson (sci alpino), Andre Lange (bob) ed Evgeni Plushenko (pattinaggio di figura) sono i soli a poter vantare una bacheca ricca quanto quella del coreano.

giovedì 22 ottobre 2009

Nuovo programma corto per Miki Ando

PATTINAGGIO DI FIGURA - Alla vigilia della Rostelecom Cup di Mosca, giunge notizia che Miki Ando ha deciso di cambiare il motivo musicale scelto per lo short programma passando da "Queen of the night" di Michael Nyman" a "Requiem" di Wolfgang Amadeus Mozart.

La decisione, frutto della volontà dell'allenatore e coreografo Nikolai Morozov, sarebbe maturata nelle ultime settimane al punto che il taglio della musica sarebbe stato concluso quattro giorni or sono, mentre il costume da gara sarebbe stato addirittura ritirato ieri.

A detta dello staff tecnico, lo short programm "Queen of the night", in cui la Ando si presentava nelle vesti di una donna ragno, si sarebbe rivelato troppo innovativo e conseguentemente di difficile comprensione per il pubblico. Invece, la coreografia montata su "Requiem", tema musicale più volte pattinato in esibizione nel corso dell'estate, presenterebbe contorni più classici ed avrebbe ricevuto giudizi prevalentemente positivi dagli addetti ai lavori.

Non si tratta del primo cambiamento in corsa nella carriera della Ando in quanto esistono due precedenti dalle alterne fortune legati però al programma lungo. Prima dei Giochi Olimpici del 2006, la nipponica abbandonò "My funny Valentine" di Richard Rodgers per pattinare sulle note di "Madame Butterfly" di Giacomo Puccini. Allo stesso modo, lo scorso febbraio decise di accantonare "Giselle" di Adolphe Charles Adam per passare a "Symphony No.3 Organ" di Camille Saint-Saens.

Da quanto si è appreso in settimana, anche lo staff di Mao Asada sarebbe intenzionato a mettere mano su musica e coreografia del programma corto, ma non prima di aver acquisito la qualificazione alla fase finale del Grand Prix.

E' lecito domandarsi quanto il recente trionfo di Kim Yu Na a Parigi abbia condizionato le scelte delle due rivali giapponesi.

martedì 20 ottobre 2009

Kim Yu Na pronta a sfatare l'ultimo tabù

PATTINAGGIO DI FIGURA - Grazie al netto successo nel Trophèe Eric Bompard di Parigi, Kim Yu Na (nella foto) è salita in quarta posizione nella graduatoria delle vincitrici di tappe del Grand Prix, raggiungendo quota 6 vittorie. Peraltro, la 19enne coreana si è già imposta anche in 2 finali (San Pietroburgo 2007 e Torino 2008).

Kim è preceduta nella classifica all-time dalla russa Irina Slutskaja che vanta 13 successi di tappa cui vanno aggiunte 4 finale vinte. In seconda posizione, si trova la statunitense Michelle Kwan con 12 vittorie di tappa ed un'affermazione in finale. Al terzo posto, Maria Butyrskaya, pattinatrice russa che ha archiviato 10 successi di tappa, ma non è mai uscita vincitrice dall'atto finale del Grand Prix.

Kim ha staccato di una lunghezza la giapponese Mao Asada che potrebbe però raggiungere la storica rivale nel fine settimana imponendosi nella Coppa di Russia, seconda tappa stagionale del Grand Prix. A quota 5 successi si trova anche la statunitense Sasha Cohen, che, salute permettendo, tornerà in gara a Skate America, dove troverà tra le sue avversarie proprio la campionessa del mondo in carica.

I numeri di Kim sono comunque oltremodo eloquenti. Dopo il terzo posto ottenuto nel novembre 2006 a Skate Canada, gara di debutto a livello seniores, sono arrivate 6 vittorie di tappa consecutive, striscia tuttora aperta (il record di vittorie consecutive in tappe del Grand Prix appartiene a Michelle Kwan che rimase imbattuta per 10 gare tra l'autunno del 1995 e l'autunno del 2000).

Nelle 14 competizioni disputate in categoria seniores (tappe di Grand Prix, finali di Grand Prix, Campionati Mondiali, 4 Continents), Kim non è mai scesa dal podio archiviando 10 vittorie, un posto d'onore e tre terze posizioni. In occasione di 11 gare, ha fatto segnare il punteggio più alto nello short program, mentre per 9 volte è stata la migliore nel programma lungo.
L'ultima sconfitta in un programma corto risale al Marzo del 2008, quando nei Campionati Mondiali di Goteborg, complice una caduta sul triplo lutz, si piazzò al quinto posto.

A livello seniores, ma la situazione da junior è la medesima, l'allieva di Brian Orser si è imposta su tutti i fronti a sua disposizione. Chiramente manca all'appello l'alloro olimpico anche perchè, causa limiti di età, Kim non ha mai preso parte alla rassegna a cinque cerchi.

Tuttavia, esiste un dato statistico che non fa dormire sonni tranquilli nè alla detentrice del record mondiale, nè alla giapponese Mao Asada. Infatti, da quando sono stati istituiti prima il Grand Prix, arrivato alla 15esima edizione, e poi il Four Continents, prossimo al 12esimo atto, nessuna pattinatrice di singolo è stata in grado di vincere nel corso dell'intera carriera una finale di Grand Prix, un titolo olimpico, un titolo mondiale e un titolo europeo o 4 continenti.

Il fatto è singolare perchè tra settore maschile, coppie e danza sono riusciti ad ottenere successi su tutti i fronti Yagudin, Plushenko, Sale-Pellettier, Berezhnaya-Sikharulidze, Totmianina-Marinin, Grischuk-Platov, Anissina-Peizerat e Nakva-Kostomarov

Tra tutti, il solo Alexei Yagudin, è stato capace di completare il filotto in una singola stagione anche perchè è stato il solo a disputare i Campionati Mondiali dopo aver trionfato nei Giochi Olimpici. Per la cronaca, nella storica stagione 2001-2002, il fuoriclasse russo vinse 2 tappe di Grand Prix, la finale del Grand Prix, i Campionati Europei, i Giochi Olimpici e i Campionati Mondiali.

Forse proprio Yagudin potrebbe rivelarsi un intrigante motivo di ispirazione per Kim che dovrà però guardarsi bene dalla voglia di rivalsa di Mao Asada. La giapponese non avrà in comune con Kim il segno zodiacale, ma allo stesso modo è nata nel settembre dell'anno di grazia 1.990 e, così come la coreana, vanta in bacheca due successi in finali del Grand Prix, un titolo mondiale ed un 4 Continents. Probabilmente, le manca quella continuità ad alto livello che rappresenta la prerogativa principale di Kim, ma sulla singola gara rappresenta una rivale oltremodo ostica, ultima finale del Grand Prix docet. Finora le due asiatiche si sono scontrate 8 volte a livello seniores ed in 3 occasioni, tra cui due Campionati Mondiali, ha prevalso l'allieva dell'istrionica Tatiana Tarasova. Le sfide da juniores sono state, invece, 3 con 2 successi per Asada.

Il Trophèe Bompard, primo round stagionale e 11esimo all-time dell sentito match, è stato stravinto dalla coreana, ma la strada verso Vancouver è ancora lunga e non è scritto che i valori rimangano i medesimi. Nel frattempo, Joannie Rochette e Miki Ando continuano a sperare, con credenziali più o meno fondate, che dalla rivalità tra le due icone asiatiche possa spuntare fuori il terzo incomodo. Storia recente alla mano, le loro ambizioni appaiono più che legittime...

domenica 18 ottobre 2009

Kim Yu Na e Virtue-Moir protagonisti a Parigi

PATTINAGGIO DI FIGURA - In una prima tappa di Grand Prix nel segno di Yu Na Kim, non sono mancate le abituali sorprese di inizio stagione.

La coreana, confermando le indicazioni emerse alla vigilia da bordo pista, ha inflitto un distacco abissale alla rivale Mao Asada migliorando il record mondiale realizzato lo scorso Marzo in occasione del trionfo nei Campionati Mondiali di Los Angeles.

L'unica sbavatura per Kim, arrivata alla sesta vittoria in sette tappe di Grand Prix, è stata un flip mancato nel programma lungo, elemento che l'avrebbe proiettata in zona 140 punti nel segmento di gara. Si tratta di numeri sconosciuti a tutte le altre atlete che si sono finora confrontate con il nuovo sistema di punteggio e che fanno ancor più paura se si pensa a come esistano concreti margini di miglioramento su diversi particolari, trottole in primis.

La giapponese Asada, pur presentando programmi assai ambiziosi con tanto di elementi tecnici di valore potenzialmente superiore a quelli proposti da Kim, ha commesso numerosi errori e sembra potersi attaccare al solo rischioso triplo axel per poter competere in qualche maniera con la più completa coreana.

In terza posizione si è piazzata la giapponese Yukari Nakano, mentre Carolina Kostner, confermando la sua parabola discendente, non è andata oltre la sesta moneta. Per l'altoatesina, il ricordo dell'ultimo programma privo di eclatanti errori resta sempre più lontano, ma ciò che sorprende maggiormente è l'involuzione tecnica sui salti, in passato un punto di forza. Se però da un lato i problemi con flip e lutz sono ormai un leit-motiv delle ultime stagioni, non si comprende come il rittberger, salto per lei di ordinaria amministrazione, sia diventato un grattacapo. L'impressione è che ci sia parecchio da lavorare sul ghiaccio, evitando di circoscrivere il tutto a problemi di carattere psicologico.

Nella danza su ghiaccio, dominio di Virtue-Moir che hanno incantato il pubblico di Parigi con la danza libera pattinata sulle note della quinta sinfonia di Mahler. Non sono bastate due detrazione per extended lifts (sollevamenti prolungati) per fermare la marcia dei ventenni canadesi, apparsi decisamente più sicuri e rapidi sugli elementi tecnici rispetto alla passata stagione in cui però erano stati frenati dagli infortuni. Il podio è stato completato dai padroni di casa Pechalat-Bourzat, che hanno confermato la loro superiorità sui britannici Kerr-Kerr.

La più grande sorpresa del Trophèe Bompard è arrivata dal settore coppie. Infatti, dopo il programma corto in cui i tedeschi Savchenko-Szolowy avevano migliorato il proprio primato personale evidenziando enorme sicurezza su ogni fronte, nulla poteva far pensare ad un crollo nel programma lungo che doveva, invece, rivelarsi una passerella. Il tracollo, però, è inaspettatamente arrivato e galeotta è stata una sequenza di spirali in cui i pattini dei due si sono toccati generando la caduta di Aliona Savchenko. Da lì in avanti, per il binomio tedesco si è spenta la luce e sono arrivati in serie gli errori sulla spirale della morte, sul triplo salchow in parallelo e sul salchow lanciato.

Il successo finale è perciò andato ai russi Mukhortova-Trankov, alla prima vittoria in carriera nel Grand Prix. Gli allievi di Oleg Vassiliev, che hanno migliorato il loro primato personale di oltre 10 punti, non hanno però rubato nulla e, assoluta novità, non hanno commesso errori eclatanti. Notevole, in particolare, l'interpretazione nel programma lungo del tema musicale di "Love Story" , che dovrebbe aver sancito la tanto attesa maturità agonistica per una coppia dal grande potenziale finora inespresso.

In campo maschile, chi si aspettava un comodo successo per il francese Brian Joubert è rimasto deluso. Per il padrone di casa, dopo le imprecisioni su ogni elemento di salto del programma corto, la situazione non è migliorata nel programma lungo in cui ha presentato due quadrupli, entrambi mal realizzati. In conferenza stampa, a fronte del deludente quarto posto ottenuto, Joubert non ha nascosto di pensare, non appena la condizione fisica lo supporterà maggiormente, ad un programma lungo con ben 3 quadrupli. In realtà, proprio dichiarazioni di tale sorta evidenziano tutte le difficoltà di un atleta che, faticando a confrontarsi con avversari oggettivamente più completi di lui, deve ricorrere ad elementi tecnici di complicata realizzazione per provare a rimanere al vertice.

Il successo nel Bomphard è stato meritatamente conquistato dal giapponese Nobunari Oda, arrivato a quattro vittorie in carriera nelle tappe del Grand Prix. L'allievo di Nikolai Morozov non ha avuto neppure bisogno del quadruplo ed ha completato due programmi praticamente perfetti nonchè ottimamente coreografati, lungo in particolare. Il posto d'onore è andato al ceco Tomas Verner, da un lato capace di proporre in entrambi i programmi due solide combinazioni quadruplo toe-loop triplo toe-loop, dall'altro troppo insicuro su salti più semplici e soprattutto poco a suo agio sulle note del "Padrino", tema musicale del programma lungo.
Gradino più basso del podio, per l'emergente statunitense Adam Rippon, cui sta giovando non poco la cura Brian Orser, tecnico anche di Kim. Il bi-campione del mondo juniores, malgrado qualche cronica incertezza con il triplo axel, appare pattinatore completo e soprattutto grande interprete. A tutti gli effetti in nome su cui puntare per il prossimo quadriennio olimpico.

venerdì 16 ottobre 2009

Al via il Grand Prix di pattinaggio

PATTINAGGIO DI FIGURA - Nel pomeriggio odierno, prenderà il via la 15esima edizione del Grand Prix di pattinaggio di figura che in questa stagione aprirà i battenti con il Trophèe Eric Bompard come di consueto ospitato da Parigi.

Le attenzioni degli addetti ai lavori saranno rivolte, in particolare, sulla gara femminile in cui si affronteranno Mao Asada, Kim Yu Na (nella foto) e Carolina Kostner, finite nell'ordine nella passata edizione terminata con la finale di Goyang City in Corea.

Per quanto visto nel corso degli allenamenti, la coreana Kim, campionessa del mondo in carica, è apparsa da subito in palla e pronta a riproporre l'eterna sfida con Asada, reduce da una stagione con troppi alti e bassi. Grande anche la curiosità per la prima uscita della Kostner, targata Frank Carroll, storico tecnico statunitense che ha preso il posto di Michael Huth.

A completare un campo partecipanti di assoluto rilievo, malgrado il forfait della rientrante Sasha Cohen, vanno ricordate l'ambiziosa giapponese Yukari Nakano, la 16enne statunitense Caroline Zhang e la finlndese Kiira Korpi.

In campo maschile, il padrone di casa Brian Joubert, dovrà vedersela, oltre che con gli agguerriti connazionali Ponsero e Preaubert, con il ceco Tomas Verner, con lo statunitense Adam Rippon, compagno di allenamento di Kim, e soprattutto con il quotato giapponese Nobunari Oda.

Nella danza, favori del pronostico per i canadesi Virtue-Moir, la cui danza libera è stata definita d'antologia. Non partono battuti i francesi Pechalat-Bourzat, progrediti oltremodo nella stagione passata in cui si sono affidati alle cure di Alexander Zhulin trasferendosi da Lione a Mosca.

Nel settore coppie, i russi Mukhortova-Trankov proveranno con scarse possibilità a sbarrare la strada ai tedeschi Savchenko-Szolkovy, campioni del mondo ed autentici favoriti per l'oro olimpico. Da seguire anche il binomio canadese Dube-Davison, assai involuti nella scorsa stagione dopo aver raggiunto il podio mondiale nel 2008.

Per la prima volta nella storia, l'atto iniziale di quella che viene considerata la Coppa del Mondo del pattinaggio di figura non si svolgerà negli Stati Uniti, ma in Europa, mentre le ultime due tappe di qualificazione si terranno in Nordamerica.

La finale è in programma a Tokyo dal 3 al 6 di Dicembre.

mercoledì 5 agosto 2009

Vonn candidata per lo Sportswomen of the year

ALPINO – Lindsey Vonn è tra le 10 candidate del premio Sportswoman of the year 2009, assegnato dalla Women’s Sport Foundation. A contendere il prestigioso riconoscimento alla due volte campionessa del mondo della Val d’Isere, c’è la connazionale Lindsey Jacobellis, che ha vinto la seconda Coppa di snowboarder cross grazie a 5 successi su 9 gare stagionali e la quinta medaglia d’oro agli X Games. Per gli sport invernali si può votare fino al 9 agosto sul sito della Wsf anche per la coreana Yu Na Kim, oro agli ultimi Mondiali di pattinaggio. In corsa c’è anche Serena Williams e Danika Patrick, pilota dell’Irl.

lunedì 3 agosto 2009

Svanisce il sogno olimpico per la Kwan

PATTINAGGIO DI FIGURA - Michelle Kwan ha annunciato che non parteciperà ad alcuna gara agonistica nella stagione 2009-2010.

Sono state perciò definitivamente smentite le voci che annunciavano un ritorno alle competizioni della nove volte campionessa americana e cinque volte campionessa mondiale, mai però vincitrice di un alloro olimpico.

La Kwan, che ufficialmente non si è mai ritirata dalle competizioni ed ha disputato l’ultima gara nel 2005, ha dichiarato di volersi concentrare sugli studi e, in particolare, di voler seguire i corsi alla Tufts University's Fletcher School per ottenere il dottorato in Affari Internazionali.

In ogni caso, dopo anni di assenza dal ghiaccio, la pattinatrice californiana parteciperà nel mese di Agosto allo show “Ice All Stars”. Nell’occasione Michelle Kwan pattinerà a fianco della campionessa mondiale Yu Na Kim.