FONDO - La quarta gara femminile del programma olimpico dello sci di fondo è la sprint a coppie su cui l'Italia riponeva grandi speranze di medaglia, addirittura d'oro, con la squadra composta da Magda Genuin e Arianna Follis. Subito dopo il via si capisce immediatamente quale sarà lo schema tattico: la Svezia mira a rendere durissima la competizione e staccare tutte le avversarie. Infatti Charlotte Kalla si mette in testa a dettare un ritmo elevatissimo e avviene subito selezione. Reggono solo Germania, Italia, Finlandia, Russia e Canada, mentre finiscono fuori gioco tutte le altre nazioni. Sul finire del primo giro la 22enne di Tärendö prende addirittura un leggero vantaggio sulle inseguitrici.
Dopo il primo cambio la tedesca Claudia Nystad riesce a chiudere il buco sulla svedese Anna Haag. Riescono ad accodarsi anche Finlandia, Italia e Russia, mentre la canadese Sara Renner perde definitivamente terreno. Nel terzo giro il testimone torna alla Kalla, la quale si rimette a tenere un passo forsennato retto solo dalla tedesca Evi Sachenbacher, mentre l'azzurra Genuin, la russa Khazova e la finlandese Roponen perdono leggermente contatto. All'inizio della quarta tornata la Follis riesce a chiudere sulla coppia di testa trascinando con sè la russa Korosteleva e la finlandese Sarasoja, la quale però si stacca inesorabilmente poco dopo uscendo dalla lotta per le medaglie, ora ristretta a quattro nazioni, tra cui l'Italia. Il quinto giro è parente stretto del primo e del terzo con Kalla in testa a sfiancare le avversarie. Solo la Sachenbacher tiene le code della svedese mentre Genuin prima e Khazova poi perdono leggermente terreno.
All'ultimo cambio Svezia e Germania sono appaiate in testa, con la Russia a seguire e l'Italia subito dietro. Haag sembra riuscire ad andar via in salita, ma Nystad si riporta su di lei. Arianna Follis, invece, è incapace di riportarsi in scia a Korosteleva e il distacco tra l'Italia e la terza posizione rimane inalterato, mentre la Russia perde leggermente terreno dal duo di testa. In prossimità del traguardo arrivano a giocarsi il titolo olimpico la nazione delle Tre Corone e l'Aquila tedesca. E proprio come un'aquila Claudia Nystad si lancia verso il traguardo lasciando dietro di sè Anna Haag. A conquistare il bronzo è la Russia, mentre per l'Italia c'è la poco ambita medaglia di legno.
Per la Germania arriva una medaglia d'oro insperata, la prima nel fondo femminile dopo 8 anni, quando la staffetta tedesca primeggiò a Salt Lake City. Peraltro in quel quartetto c'erano sia Nystad che Sachenbacher che raccolgono così il secondo titolo olimpico della loro carriera. La Haag si mette al collo il secondo argento di quest'edizione olimpica, mentre arriva la seconda medaglia anche per Kalla dopo l'oro nella 10 km.
Chi rimane a bocca asciutta è l'Italia e trattasi di enorme delusione considerato il format di gara favorevole alle azzurre e il contesto di gara. Non va infatti dimenticato che il forfait di Bjørgen aveva trasformato la Norvegia da squadra favorita per l'oro a formazione di secondo piano, e la stessa Finlandia avrebbe potuto essere seria pretendente per il podio se avesse schierato la propria migliore atleta, Aino-Kaisa Saarinen. Il quinto posto di Genuin nella sprint in alternato è tutt'ora la cosa migliore vista nel panorama femminile del fondo italiano, fino a questo momento fallimentare. Restano due gare per tentare di conquistare almeno una medaglia in rosa: la staffetta di giovedì e la 30 km mass start in alternato di sabato.
Dopo il primo cambio la tedesca Claudia Nystad riesce a chiudere il buco sulla svedese Anna Haag. Riescono ad accodarsi anche Finlandia, Italia e Russia, mentre la canadese Sara Renner perde definitivamente terreno. Nel terzo giro il testimone torna alla Kalla, la quale si rimette a tenere un passo forsennato retto solo dalla tedesca Evi Sachenbacher, mentre l'azzurra Genuin, la russa Khazova e la finlandese Roponen perdono leggermente contatto. All'inizio della quarta tornata la Follis riesce a chiudere sulla coppia di testa trascinando con sè la russa Korosteleva e la finlandese Sarasoja, la quale però si stacca inesorabilmente poco dopo uscendo dalla lotta per le medaglie, ora ristretta a quattro nazioni, tra cui l'Italia. Il quinto giro è parente stretto del primo e del terzo con Kalla in testa a sfiancare le avversarie. Solo la Sachenbacher tiene le code della svedese mentre Genuin prima e Khazova poi perdono leggermente terreno.
All'ultimo cambio Svezia e Germania sono appaiate in testa, con la Russia a seguire e l'Italia subito dietro. Haag sembra riuscire ad andar via in salita, ma Nystad si riporta su di lei. Arianna Follis, invece, è incapace di riportarsi in scia a Korosteleva e il distacco tra l'Italia e la terza posizione rimane inalterato, mentre la Russia perde leggermente terreno dal duo di testa. In prossimità del traguardo arrivano a giocarsi il titolo olimpico la nazione delle Tre Corone e l'Aquila tedesca. E proprio come un'aquila Claudia Nystad si lancia verso il traguardo lasciando dietro di sè Anna Haag. A conquistare il bronzo è la Russia, mentre per l'Italia c'è la poco ambita medaglia di legno.
Per la Germania arriva una medaglia d'oro insperata, la prima nel fondo femminile dopo 8 anni, quando la staffetta tedesca primeggiò a Salt Lake City. Peraltro in quel quartetto c'erano sia Nystad che Sachenbacher che raccolgono così il secondo titolo olimpico della loro carriera. La Haag si mette al collo il secondo argento di quest'edizione olimpica, mentre arriva la seconda medaglia anche per Kalla dopo l'oro nella 10 km.
Chi rimane a bocca asciutta è l'Italia e trattasi di enorme delusione considerato il format di gara favorevole alle azzurre e il contesto di gara. Non va infatti dimenticato che il forfait di Bjørgen aveva trasformato la Norvegia da squadra favorita per l'oro a formazione di secondo piano, e la stessa Finlandia avrebbe potuto essere seria pretendente per il podio se avesse schierato la propria migliore atleta, Aino-Kaisa Saarinen. Il quinto posto di Genuin nella sprint in alternato è tutt'ora la cosa migliore vista nel panorama femminile del fondo italiano, fino a questo momento fallimentare. Restano due gare per tentare di conquistare almeno una medaglia in rosa: la staffetta di giovedì e la 30 km mass start in alternato di sabato.
di Francesco Paone