ALPINISMO – Nives Meroi in un’intervista al sito ExplorersWeb ha annunciato che non la si deve più considerare in corsa per diventare la prima donna a conquistare tutti gli 8000. L’alpinista che il prossimo 17 settembre festeggerà i 48 anni, originaria di Bonate Sotto (Bergamo) ma residente a Fusine Laghi, nel tarvisiano, dal 1998 con la scalata del Nanga Parbat ha collezionato 11 dei 14 Grandi della terra.
Quest’anno ha dovuto rinunciare all’inedite salite dell’Annapurna per avverserse condizioni della neve e soprattutto del Kangchenjunga per prestare soccorso al marito Romano Benet, con il quale ha realizzato tutte le imprese himalayane. L’altra vetta che ancora le manca per completare la collezione è il Makalu.
“Non posso pensare di salire una cima senza di lui – ha commentato la Meroi”. “Romano viene prima di ogni altra cosa. Sono felicemente fuori dalla corsa. Quello che è capitato a mio marito mi ha fatto tornare alla realtà. Mi ha aperto gli occhi e mi ha riportato con i piedi per terra. Mi ha fatto ricordare perché amo scalare e come mi hanno insegnato ad andare in montagna, che resta la cosa più importante nella mia vita”.
A questo punto la favorita per diventare la regina degli 8000 è la coreana Oh-Eun-Sun arrivata a quota 13 (di cui 8 negli ultimi 2 anni!) grazie anche all’ausilio di elicotteri per spostarsi da un campo base all’altro e accompagnata da un grande numero di portatori. L’alpinista italiana invece da sempre segue uno stile pulito, senza l’ausilio di ossigeno supplementare e di portatori d’alta montagna.
“L'alpinismo himalayano femminile – afferma la Meroi all’Ansa - non è più gioco, non è più esplorazione di se stessi all'interno di contesti diversi, ma è solo una gara che ha il risultato come unico obiettivo”.
Quest’anno ha dovuto rinunciare all’inedite salite dell’Annapurna per avverserse condizioni della neve e soprattutto del Kangchenjunga per prestare soccorso al marito Romano Benet, con il quale ha realizzato tutte le imprese himalayane. L’altra vetta che ancora le manca per completare la collezione è il Makalu.
“Non posso pensare di salire una cima senza di lui – ha commentato la Meroi”. “Romano viene prima di ogni altra cosa. Sono felicemente fuori dalla corsa. Quello che è capitato a mio marito mi ha fatto tornare alla realtà. Mi ha aperto gli occhi e mi ha riportato con i piedi per terra. Mi ha fatto ricordare perché amo scalare e come mi hanno insegnato ad andare in montagna, che resta la cosa più importante nella mia vita”.
A questo punto la favorita per diventare la regina degli 8000 è la coreana Oh-Eun-Sun arrivata a quota 13 (di cui 8 negli ultimi 2 anni!) grazie anche all’ausilio di elicotteri per spostarsi da un campo base all’altro e accompagnata da un grande numero di portatori. L’alpinista italiana invece da sempre segue uno stile pulito, senza l’ausilio di ossigeno supplementare e di portatori d’alta montagna.
“L'alpinismo himalayano femminile – afferma la Meroi all’Ansa - non è più gioco, non è più esplorazione di se stessi all'interno di contesti diversi, ma è solo una gara che ha il risultato come unico obiettivo”.
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