SCI ALPINO - All'apertura della Coppa del Mondo femminile mancano ancora due mesi, il 24 ottobre col gigante femminile di Soelden, ma Lara Gut, dopo le vacanze in camper a Saint-Tropez in compagnia della collega austriaca Anna Fenninger e della sua famiglia, è al lavoro sulla neve già dal 20 maggio. La campionessa ticinese ha cominciato a Stubai per proseguire a Kaunertal, allo Stelvio e infine, dal 2 agosto fino al 31, a Zermatt. All'ombra svizzera del Cervino, con un innevamento ideale, Lara cura specialmente il superG e la discesa con qualche intervallo di slalom.
La 18enne di Comano verrà seguita fino a fine mese dal 70enne Karl Freshner, mitico direttore tecnico della valanga rossocrociata femminile degli anni Ottanta, forse la squadra più forte di sempre. Oltre a Freshner, il team privato di allenamento della Gut comprende naturalmente la stessa famiglia della svizzera Gut con papà Pauli nuovo allenatore-capo, mamma Gabriella e il fratello di Lara, Ian. Oltre agli impegni sulle piste da sci, Lara si è assunta un altro impegno: fare da testimonial nella lotta contro l'Aids.
“Sono contenta perché il lavoro del Team funziona bene – racconta Lara a Ticinonline – e tutti mi danno una grande mano. Mi sento in forma, sono fiduciosa. Rispetto a 12 mesi fa posso dire di conoscere meglio il mio corpo, le esigenze e i limiti dove posso arrivare. Lavoro, alimentazione e riposo: sono questi i segreti del successo che mi ha insegnato mio padre. Qui a Zermatt, poi, le piste sono molto ben curate e possiamo preparare a puntino anche tutto il materiale di discesa”. Riguardo poi al suo impegno nella lotta contro l'Aids Lara dice all'edizione online del Giornale del Popolo: "All’inizio sono stata sorpresa per questa richiesta, ma sono contenta che abbiano scelto me. Prima pensavo che sciare fosse solo divertimento, ora capisco che posso portare un messaggio positivo. Ho accettato con piacere perché trovo che nei giovani non se ne parli abbastanza: in fondo contrarre la malattia può capitare a tutti e in modo improvviso".
“Dopo l’apprendistato della scorsa stagione – aggiunge papà Pauli a Ticinonline – Lara ha migliorato la professionalità in tutto quello che fa, dagli allenamenti all’alimentazione, al recupero. Sono molto soddisfatto del lavoro di tutto il team e della preziosissima collaborazione con Swiss Ski”. “Le condizioni sono ottimali – dice dal canto suo Freshner – e con il team Gut mi trovo a meraviglia. Lara è una sciatrice con tanta voglia di crescere, che si applica molto e che ha grande rispetto per i miei consigli”. “I miglioramenti sono notevoli – conclude soddisfatto il preparatore atletico Patrick Flaction – e i test di questi mesi (in cui Lara ha lavorato sodo anche durante le vacanze al mare, NdR) lo confermano. La resistenza alle maggiori sollecitazioni è aumentata e il corpo è più forte”.
Chiuso il capitolo Zermatt, la Gut si sposterà a Saas Fee per quattro settimane, quindi ci sarà l'ultima rifinitura prima dell'inizio di una stagione che avrà come clou le Olimpiadi di Vancouver e che nelle intenzioni del suo team e nelle speranze di tutti i tifosi elvetici dovrà segnare la definitiva esplosione di Lara.
La 18enne di Comano verrà seguita fino a fine mese dal 70enne Karl Freshner, mitico direttore tecnico della valanga rossocrociata femminile degli anni Ottanta, forse la squadra più forte di sempre. Oltre a Freshner, il team privato di allenamento della Gut comprende naturalmente la stessa famiglia della svizzera Gut con papà Pauli nuovo allenatore-capo, mamma Gabriella e il fratello di Lara, Ian. Oltre agli impegni sulle piste da sci, Lara si è assunta un altro impegno: fare da testimonial nella lotta contro l'Aids.
“Sono contenta perché il lavoro del Team funziona bene – racconta Lara a Ticinonline – e tutti mi danno una grande mano. Mi sento in forma, sono fiduciosa. Rispetto a 12 mesi fa posso dire di conoscere meglio il mio corpo, le esigenze e i limiti dove posso arrivare. Lavoro, alimentazione e riposo: sono questi i segreti del successo che mi ha insegnato mio padre. Qui a Zermatt, poi, le piste sono molto ben curate e possiamo preparare a puntino anche tutto il materiale di discesa”. Riguardo poi al suo impegno nella lotta contro l'Aids Lara dice all'edizione online del Giornale del Popolo: "All’inizio sono stata sorpresa per questa richiesta, ma sono contenta che abbiano scelto me. Prima pensavo che sciare fosse solo divertimento, ora capisco che posso portare un messaggio positivo. Ho accettato con piacere perché trovo che nei giovani non se ne parli abbastanza: in fondo contrarre la malattia può capitare a tutti e in modo improvviso".
“Dopo l’apprendistato della scorsa stagione – aggiunge papà Pauli a Ticinonline – Lara ha migliorato la professionalità in tutto quello che fa, dagli allenamenti all’alimentazione, al recupero. Sono molto soddisfatto del lavoro di tutto il team e della preziosissima collaborazione con Swiss Ski”. “Le condizioni sono ottimali – dice dal canto suo Freshner – e con il team Gut mi trovo a meraviglia. Lara è una sciatrice con tanta voglia di crescere, che si applica molto e che ha grande rispetto per i miei consigli”. “I miglioramenti sono notevoli – conclude soddisfatto il preparatore atletico Patrick Flaction – e i test di questi mesi (in cui Lara ha lavorato sodo anche durante le vacanze al mare, NdR) lo confermano. La resistenza alle maggiori sollecitazioni è aumentata e il corpo è più forte”.
Chiuso il capitolo Zermatt, la Gut si sposterà a Saas Fee per quattro settimane, quindi ci sarà l'ultima rifinitura prima dell'inizio di una stagione che avrà come clou le Olimpiadi di Vancouver e che nelle intenzioni del suo team e nelle speranze di tutti i tifosi elvetici dovrà segnare la definitiva esplosione di Lara.
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