giovedì 25 febbraio 2010

Vancouver 2010 - Bob a due, gara femminile Doppietta canadese: Humphries 1^ e Upperton 2^

BOB - Inarrivabile Kaillie Humphries. La 24enne di Calgary ha dominato la prova femminile di bob a 2 sin dalla discesa iniziale, conquistando il primo titolo olimpico in carriera. L’atleta della Foglia d’acero è parsa di un altro pianeta sul budello di Whistler, come testimonia il record della pista abbassato per tre volte consecutive nelle prime tre discese. Nell’ultima manche, invece, la campionessa a cinque cerchi si è limitata ad amministrare il cospicuo vantaggio, ‘lasciando’ il best time dell’ultima prova alla connazionale Helen Upperton, medaglia d’argento a ben 85 centesimi dalla Humphries. Quest’ultima, inoltre, si è presa una rivincita nei confronti della propria Federazione, che la escluse dalla spedizione olimpica di Torino 2006. Medaglia di bronzo per l’americana Erin Pac, seconda dopo le prime tre discese ma autrice di una scialba quarta frazione, conclusa appena con l’ottava tempo.

‘’Sì, Torino ormai è definitivamente alle spalle, ma non voglio di certo dimenticare: seppur triste, è stata comunque una pagina di storia della mia vita. Sono consapevole di aver realizzato qualcosa di grande. Prima della partenza io e la mia compagna Heather Moyse ci siamo caricate cantando ’I got a feeling’ dei Black-Eyed Peas perché è il nostro modo di fare, siamo sempre allegre’’, l’entusiastico commento della Humphries.

Grande delusione, invece, per la campionessa uscente tedesca Sandra Kiriasis, che ha abdicato con un amaro quarto posto a 1.53 dalla prima posizione. La 35enne teutonica nelle due giornate di gara non è riuscita a realizzare delle discese pulite, commettendo sempre dei piccoli errori. Non hanno concluso la competizione olimpica, invece, la campionessa del mondo britannica Nicola Minichiello e la fortissima tedesca Corinna Martini, entrambe vittime di un ribaltamento. Molte atlete a tal proposito hanno più volte sottolineato la pericolosità del discusso budello di Whistler Mountain. Emblematico il parere della statunitense Shauna Rohbock (sesta alla fine): ‘’Se due tra le migliori interpreti al mondo di questo sport si ribaltano sulla stessa pista, allora è chiaro che c’è qualcosa che non va’.

di Federico Militello

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