venerdì 26 febbraio 2010

Vancouver: la storia delle gare della 13^ giornata

Biathlon, staffetta 4x7,5 km maschile
Ore 20.30 Eurosport (Puppo/Ambesi)
Esordio a Grenoble 1968 e format di gara già identico a quello di oggi per la staffetta maschile del biathlon primo titolo della terzultima giornata di gare a Vancouver. Le prime sei edizioni con questa gara, quindi fino a Calgary nel 1988, hanno visto il successo dell’Unione Sovietica nella cui squadra è stato presente dal 1968 al 1980 Alexandr Tiknonov, quattro ori consecutivi in staffetta. Nelle successive cinque ci sono stati quattro trionfi per la Germania e in tutti è stato presente Ricco Groß, che a livello individuale si è dovuto accontentare di due argenti e un bronzo olimpici. Nel 2002 la Norvegia negò ai tedeschi quella che sarebbe stata una serie di vittorie consecutive incredibile contando anche Torino 2006: cinque. I norvegesi erano guidati da Ole Einar Bjørndalen che proprio nella staffetta completò il proprio straordinario en-plein a Salt Lake City con quattro ori in quattro gare. Per l’Italia c’è stato il bronzo a Calgary nel 1988 grazie a Werner Kiem, Gottlieb Taschler, Johann Passler e Andreas Zingerle, Passler aggiunse questo bronzo a quello nell’individuale nella 20 km. sulle nevi canadesi.

Snowboard, gigante parallelo femminile
A partire dalle 21.15
Il gigante femminile dello snowboard debuttò in questo format a eliminazione diretta nel 2002 mentre nel 1998 si disputò in due manche per tutte le concorrenti come quello sci alpino e vinse la francese Karine Ruby, la donna più vincente di questo sport, morta tragicamente nel 2009 a 31 anni sul Monte Bianco mentre faceva la guida alpina. A Salt Lake City la Ruby fu battuta dalla francese Isabelle Blanc, mentre nel 2006 trionfò la svizzera iridata in carica e vincitrice di tre Coppe del Mondo Daniela Meuli malgrado la battuta d’arresto nella prima manche di semifinale contro la statunitense Rosey Fletcher. Dietro alle due francesi conquistò il bronzo nel 2002 l’azzurra Lidia Trettel, già quarta nel 1998.

Sci alpino, slalom femminile
Ore 19.00 prima manche - Ore 22.30 seconda manche
Sedici le edizioni dei Giochi bianchi nelle quali è stato assegnato il titolo femminile tra i pali stretti. Primatiste di vittorie sono gli Stati Uniti e la Svizzera con tre. Nel 1964 prima e seconda furono le sorelle francesi Goitschel, Christine, oro, e Marielle, argento, quest’ultima salirà sul gradino più alto quattro anni dopo. Hanno fatto doppietta col gigante nello stesso anno la statunitense Andrea Mead-Lawrence nel 1952, la fuoriclasse del Liechtenstein Hanni Wenzel nel 1980, la svizzera Vreni Schneider nel 1988 e la croata Janica Kostelic, vincitrice però anche nella combinata, nel 2002. La Schneider si è poi ripetuta a Lillehammer nel 1994. Storico il podio del 1992: alle spalle della vincitrice, l’austriaca Petra Kronberger, l’argento andò alla neozelandese Annelise Coberger, prima atleta in assoluto dell’emisfero australe a vincere una medaglia ai Giochi invernali, mentre il bronzo lo prese Blanca Fernandez-Ochoa, sorella di Paco oro tra i pali stretti vent’anni prima, la spagnola fu la prima donna del suo paese a salire sul podio di un’Olimpiade invernale o estiva. Nel 2006 dopo un argento e tre bronzi la svedese Anja Pärson vinse finalmente il suo finora unico oro olimpico. L’Italia ha conquistato tre medaglie in questa gara. Nel 1976 Claudia Giordani fu argento alle spalle della grandissima tedesca Rosi Mittermaier e davanti a un altro mito come Hanni Wenzel. Nel 1984 Paola Magoni, detta Paoletta, mai più su del sesto posto fino ad allora in Coppa del Mondo, si prese un clamoroso oro rimontando dalla quarta posizione della prima manche. Nel 1998 Deborah Compagnoni fu beffata per soli 6/100 dalla tedesca Hilde Gerg ma il giorno dopo trionfò in gigante completando la sua collezione di quattro medaglie olimpiche, tre ori e un argento.

Curling femminile
Ore 01.15 Eurosport (Puppo)
Il curling ha fatto il suo ritorno ai Giochi invernali nel 1998 e a Nagano per il torneo femminile è stato un esordio. Dodici anni fa vinsero le canadesi che poi arrivarono terze sia nel 2002 che nel 2006, a Salt Lake City l’oro andò alle britanniche e a Torino alle svedesi, entrambe le volte la Svizzera si è dovuta accontentare dell’argento. Le azzurre sono state presenti solo alle Olimpiadi di casa di quattro anni fa piazzandosi decime.

Short track, 500 metri maschili
A partire dalle ore 03.00
La distanza più corta della pista corta di pattinaggio veloce ha fatto la sua comparsa nel 1994 e vinse il sudcoreano Chae Ji-hoon davanti all’azzurro Mirko Vuillermin, argento e unica medaglia di casa nostra in questo evento. Nel 1998 davanti al pubblico di casa il giapponese Takafumi Nishitani fu oro contro tutti i pronostici della vigilia. Nel 2002 e nel 2006 vinsero invece due grandi di questo sport, a Salt Lake City il canadese Marc Gagnon, al suo primo oro individuale dopo i quarti posti nelle due precedenti edizioni su questa distanza, a Torino toccò con una gara tutta di testa allo statunitense Apolo Anton Ohno.

Short track, 1000 metri femminili

A partire dalle ore 03.10
Sono tutte targate Estremo Oriente le quattro medaglie d’oro assegnate su questa distanza dal 1994 a oggi. La sudcoreana Chun Lee-Kyung ha fatto doppietta nel 1994 e nel 1998, la sua connazionale Jin Seon-yu intascò la sua terza vittoria a Torino 2006 dopo i successi nei 1500 metri e nella staffetta. Unica a spezzare il dominio della Corea del Sud la cinese Yang Yang [A] nel 2002. Per le azzurre bellissimo il sesto posto quattro anni fa della 15enne Arianna Fontana.

Short track, staffetta 5000 metri maschile

Alle ore 04.50
L’ultimo titolo dello short track assegnato a Vancouver è quello della staffetta maschile. In cinque edizioni ci sono state due vittorie sudcoreane nel 1992 e nel 2006, due consecutive dei canadesi nel 1998 e nel 2002, con Marc Gagnon che raggiungendo quota cinque medaglie totali, di cui tre d’oro, diventò a Salt Lake City il più titolato canadese ai Giochi invernali. Manca il quinto oro: a conquistarlo fu l’Italia nel 1994 con Maurizio Carnino, Orazio Fagone, Hugo Herrnhof e Mirko Vuillermin che approfittarono della caduta della Corea del Sud nelle eliminatorie.

TESTO a cura di Max Valle
FILMATI
forniti da www.archeologiadellosport.com







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