OLIMPIADI - Nella giornata di ieri l'attesa assemblea del Comitato Olimpico Austriaco (Öoc) ha deciso all'unanimità di revocare a 5 dei 13 tecnici la sospensione conseguente allo scandalo doping scoppiato durante le olimpiadi invernali di Torino 2006. La decisione fa seguito ad un autentico braccio di ferro che nei giorni scorsi aveva opposto l'Öoc al presidente della federsci austriaca Peter Schröcksnadel supportato dal ministro della difesa Norbert Darabos.
Infatti Schröcksnadel era arrivato a minacciare il ritiro di tutta la squadra se fossero stati esclusi dal programma olimpico il direttore sportivo del biathlon Markus Gandler e gli altri componenti della struttura federale, ai quali l'Öoc aveva sospeso ogni accredito olimpico dopo i fatti di Torino 2006. Il ministro della difesa Darabos, per mettere nelle migliori condizioni gli atleti (appartenenti ai corpi militari) aveva preso le parti di Schröcksnadel, mettendo così una forte pressione sull'Öoc, che alla fine si è parzialmente piegato.
Il comitato olimpico austriaco ha revocato la sospensione agli allenatori Alfred Eder e Walter Hörl, al coordinatore dei gruppi di lavoro Walter Gapp, al massaggiatore Stefan Rohrmoser e al consulente Heinz Mühlbacher.Tuttavia l'Öoc ha deciso di non revocare la sospensione per gli altri tecnici, tra i quali Markus Gandler e il medico Peter Baumgartl, per altro rinviati a giudizio dalla magistratura italiana in merito ai fatti di Torino. Il presidente del comitato olimpico Leo Wallner ha dichiarato che le decisioni prese non contrastano con quelle del Cio.
E' ancora troppo presto per dire se questa soluzione, che appare di compromesso, porrà fine al duello tra il comitato olimpico e la federsci, e quindi salvi la partecipazione della squadra di biathlon austriaca ai prossimi giochi olimpici.
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