BIATHLON - La sprint maschile dei Giochi olimpici di Vancouver passerà alla storia non tanto per il risultato finale quanto per l'inusuale situazione venutasi a creare a gara in corso. Infatti dopo una ventina di minuti dal via un autentico diluvio si è abbattuto su Whistler Mountain inzuppando letteralmente il tracciato che si è fatto così lentissimo. I primi atleti a partire hanno quindi beneficiato di un enorme vantaggio avendo disputato gran parte della propria gara in condizioni decisamente migliori rispetto alla concorrenza. A dimostrazione di questo fatto nelle prime 14 posizioni della classifica ci sono dodici atleti partiti con un pettorale dall'uno al quindici.
Il successo è andato a sorpresa al transalpino Vincent Jay il quale, situazione fortunata a parte, è stato molto bravo nel chiudere senza errori e sfoderare una prestazione sugli sci stretti ottima per i suoi standard. Per il 24enne si tratta della seconda vittoria sia in carriera che su queste nevi. Infatti lo scorso anno trionfò proprio a Whistler Mountain nella 20 km. La medaglia d'argento è appannaggio di un'atleta dal palmares non indifferente, ovvero il norvegese Emil Hegle Svendsen, autore di 1 errore a terra, e staccato di 12"2. Medaglia di bronzo per il croato Jakov Fak staccato di 14" e al secondo podio in carriera. Il 22enne era stato terzo anche nella 20 km dei mondiali di Pyeong Chang dello scorso anno, mostrando così un feeling non indifferente con le grandi occasioni.
Tanti delusi e sconfitti. Su tutti Ole Einar Bjørndalen, partito peraltro per ventunesimo e quindi in una situazione ancora abbastanza favorevole. Il 36enne ha però compromesso la sua gara mancando 3 bersagli a terra e chiudendo con un complessivo 6/10. Il successivo acquazzone lo ha però salvato in ottica inseguimento poichè il norvegese chiude in 17esima posizione. La Norvegia è l'unica superpotenza a sorridere grazie all'argento conquistato. Tedeschi, russi e austriaci finiscono tutti parecchio indietro in una gara dai contenuti tecnici nulli visto il repentino cambio di condizioni verificatosi. In particolare neppure qualificati per l'inseguimento il leader di Coppa del mondo Simon Fourcade, incappato di suo in una giornata disastrosa e 71esimo, e Maxim Tchoudov 63esimo. Gli azzurri non raccolgono neanche un punto palesando i soliti problemi stagionali. Troppo imprecisi al poligono Hofer (56esimo) e De Lorenzi (61esimo e quindi neppure qualificato per l'inseguimento). Più precisi ma al contempo più lenti Windish (44esimo) e Cola (60esimo).
Ustyugov, oggi 15esimo, riconquista la vetta della Coppa del mondo assoluta con 440 punti, ma Emil Hegle Svendsen sale a 438 e si candida a superare il russo sin da martedì. Christoph Sumann è terzo con 433 dopo aver chiuso 12esimo oggi, mentre Simon Fourcade scende al quarto posto con 429 punti. Nella coppa di specialità Svendsen passa a condurre con 240 punti contro i 225 di Bjørndalen, i 209 di Greis e i 204 di Ustyugov. Martedì sono in programma gli inseguimenti, sia quello maschile che quello femminile dove Svendsen e Neuner sono da considerarsi favoriti.
Il successo è andato a sorpresa al transalpino Vincent Jay il quale, situazione fortunata a parte, è stato molto bravo nel chiudere senza errori e sfoderare una prestazione sugli sci stretti ottima per i suoi standard. Per il 24enne si tratta della seconda vittoria sia in carriera che su queste nevi. Infatti lo scorso anno trionfò proprio a Whistler Mountain nella 20 km. La medaglia d'argento è appannaggio di un'atleta dal palmares non indifferente, ovvero il norvegese Emil Hegle Svendsen, autore di 1 errore a terra, e staccato di 12"2. Medaglia di bronzo per il croato Jakov Fak staccato di 14" e al secondo podio in carriera. Il 22enne era stato terzo anche nella 20 km dei mondiali di Pyeong Chang dello scorso anno, mostrando così un feeling non indifferente con le grandi occasioni.
Tanti delusi e sconfitti. Su tutti Ole Einar Bjørndalen, partito peraltro per ventunesimo e quindi in una situazione ancora abbastanza favorevole. Il 36enne ha però compromesso la sua gara mancando 3 bersagli a terra e chiudendo con un complessivo 6/10. Il successivo acquazzone lo ha però salvato in ottica inseguimento poichè il norvegese chiude in 17esima posizione. La Norvegia è l'unica superpotenza a sorridere grazie all'argento conquistato. Tedeschi, russi e austriaci finiscono tutti parecchio indietro in una gara dai contenuti tecnici nulli visto il repentino cambio di condizioni verificatosi. In particolare neppure qualificati per l'inseguimento il leader di Coppa del mondo Simon Fourcade, incappato di suo in una giornata disastrosa e 71esimo, e Maxim Tchoudov 63esimo. Gli azzurri non raccolgono neanche un punto palesando i soliti problemi stagionali. Troppo imprecisi al poligono Hofer (56esimo) e De Lorenzi (61esimo e quindi neppure qualificato per l'inseguimento). Più precisi ma al contempo più lenti Windish (44esimo) e Cola (60esimo).
Ustyugov, oggi 15esimo, riconquista la vetta della Coppa del mondo assoluta con 440 punti, ma Emil Hegle Svendsen sale a 438 e si candida a superare il russo sin da martedì. Christoph Sumann è terzo con 433 dopo aver chiuso 12esimo oggi, mentre Simon Fourcade scende al quarto posto con 429 punti. Nella coppa di specialità Svendsen passa a condurre con 240 punti contro i 225 di Bjørndalen, i 209 di Greis e i 204 di Ustyugov. Martedì sono in programma gli inseguimenti, sia quello maschile che quello femminile dove Svendsen e Neuner sono da considerarsi favoriti.
di Francesco Paone
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