martedì 24 novembre 2009

F-Value: norvegesi indispettiti con gli austriaci

SALTO - La decisione della Fis di ridurre l'utilizzo dell'F-Value solo in 7 gare durante la stagione ha suscitato malumori in tutto l'ambiente del salto. In particolare molti non hanno digerito il fatto che la federazione abbia deciso contro il nuovo sistema dopo che in seno alla commissione salto su 17 nazioni ben 16 si fossero espresse a favore del nuovo sistema e solo l'Austria fosse contraria. Di fatto il voto austriaco ha avuto più peso di tutti gli altri messi insieme.

L'impressione è che l'Austria, essendo la potenza dominante del salto, abbia votato contro questo sistema al solo scopo di mantere lo status quo attuale a lei favorevole ed evitare il rischio di stravolgimenti nei rapporti di forza. Basti pensare alla Formula 1: nessuno mette in dubbio che Ferrari e McLaren siano i team migliori, ma se le regole cambiano c'è chi può interpretarle o adattarvisi meglio, stravolgendo i valori in campo come avvenuto in questa stagione.

A sollevare la questione del veto austriaco, ed essere particolarmente contrariati sono i norvegesi. Bertil Pålsrud, il rappresentante della Norvegia nella commissione salto, ha spiegato che la commissione ha solo potere consultivo, e che la Fis ha tutto il diritto di andare contro una proposta fatta a larga maggioranza, anche se questo non avviene quasi mai. "In fin dei conti l'Austria è solo una delle grandi potenze del salto. Perchè la Fis le ha dato così tanto peso? Mi limito a dire che è una decisione strana".

Il presidente della federazione norvegese Sverre Seeberg ha spiegato che la decisione di lortare avanti la sperimentazione solo nella combinata sa di compromesso e di contentino. Anche alcuni saltatori si sono schierati contro la decisione Fis, in particolare Evensen (che ha addirittura parlato di sconfitta per lo sport) e Hilde.

C'è però una voce fuori dal coro anche in Norvegia, ed è quella del commentatore televisivo Arne Scheie: "Nonostante il sistema sia un grande vantaggio dal punto di vista televisivo, perchè permette di evitare le lunghe pause per il vento troppo forte o di dover ricominciare da capo una serie, io sono contrario alla sua introduzione perchè è difficile per lo spettatore capire e accettare che un atleta che fa il salto più lungo e prende tutti 20 nella valutazione possa finire in nona posizione per via delle compensazioni."

1 commento:

  1. Non sono d'accordo con il commentatore norvegese. Anche per lo spettatore non è piacevole iniziare a vedere una gara senza avere idea se durerà un'ora e mezza o quattro ore, come è successo più volte. Le compensazioni permettono di valutare in maniera più obiettiva la prestazione dell' atleta, che alla fine dovrebbe essere la cosa più importante.

    RispondiElimina