DOPING - Il biathleta russo Dmitri Iarochenko, squalificato fino a dicembre 2010 per la positività all'Epo, è stato intervistato dalla televisione tedesca Ard. Il 33enne ha dichiarato che la sua positività è stata un tragico errore: "A novembre 2008 mi sentivo esausto, così sono andato dal medico della squadra. E' stato lui a prescrivermi e iniettarmi un farmaco da lui definito un cardioprotettore. Mi ha assicurato che era assolutamente lecito dal punto di vista sportivo, quindi per me è stato uno choc essere trovato positivo".
Interpellato su come spiegasse le positività di Akhatova e Iourieva alla stessa sostanza considerato che le biathlete si allenavano in un altro gruppo di lavoro e in un'altra località Iarochenko ha risposto: "I medici ricevono i farmaci dagli stessi fornitori e nello stesso momento, inoltre si consultano tra loro. Credo non abbiano testato e studiato il farmaco a dovere prima di somministrarlo agli atleti, noi siamo le vittime della situazione. Nessuno ci ha mai detto da dove venisse quella sostanza. So solo che molti medici sono stati rimossi dal loro incarico dopo l'esplosione di questo caso".
Interpellato su come spiegasse le positività di Akhatova e Iourieva alla stessa sostanza considerato che le biathlete si allenavano in un altro gruppo di lavoro e in un'altra località Iarochenko ha risposto: "I medici ricevono i farmaci dagli stessi fornitori e nello stesso momento, inoltre si consultano tra loro. Credo non abbiano testato e studiato il farmaco a dovere prima di somministrarlo agli atleti, noi siamo le vittime della situazione. Nessuno ci ha mai detto da dove venisse quella sostanza. So solo che molti medici sono stati rimossi dal loro incarico dopo l'esplosione di questo caso".
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