SNOWBOARD - Torah Bright è la nuova campionessa olimpica dell’halfpipe femminile e diventa il quarto oro nella storia olimpica invernale dell’Australia dopo l’improbabile "trionfo" di Steven Bradbury a Salt Lake City 2002 e i due successi nel freestyle di Alisa Camplin negli aerials e di Dale Begg Smith nei moguls.
La bella snowboarder, tra le atlete più avvenenti dei Giochi di Vancouver, era entrata in finale col miglior punteggio di qualifica, guadagnandosi il diritto di partire per ultima nella prima run.
Con al comando l’americana Hannah Teter, la Bright ha sbagliato la sua prima prova e le restava una sola occasione per provare a superare il punteggio della leader. Con una seconda run spettacolare incassa 45 punti, fuori dalla portata di tutte le altre finaliste e si mette al collo l'oro.
Teter, la campionessa di Torino 2006, non ha superato i 42.4 punti ottenuti con la prima run e ha dovuto così abdicare, salendo sul secondo gradino del podio. La medaglia di bronzo è andata ad un’altra statunitense.
Kelly Clark, oro a Salt Lake City 2002, è arrivata a soli due decimi di punti dalla sua connazionale (42.2). Si completa così un fantastico podio che vede alle spalle dell’australiana le ultime due campionesse olimpiche in un ideale passaggio di consegne.
Tra le americane deludentissima Gretchen Bleiler, fra le più attese della vigilia, che ha sbagliato in entrambe le run arrivando ultima.
La medaglia della sfortuna va alla spagnola Queralt Castellet, entrata in finale col terzo miglior punteggio e alla caccia della terza storica medaglia della Spagna alle olimpiadi invernali (dopo l’oro di Sapporo 1972 di Paco Fernandez Ochoa nello slalom e il bronzo di Blanca Fernandez Ochoa nel gigante femminile di Albertville 1992).
Purtroppo non ha potuto prendere parte alla finale a causa di un incidente di cui è stata vittima in fase di riscaldamento: è finita addirittura in ospedale per accertamenti dopo un colpo alla testa che le ha fatto perdere conoscenza per fortuna senza conseguenza.
di Pasquale Teoli
venerdì 19 febbraio 2010
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