Il Canada Hockey Place di Vancouver è una bolgia tutta rossa. Gli svizzeri resistono 10 minuti, annullando anche due powerplay canadesi, prima di subire il gol di Dany Heatley che apre il tabellino. Reagiscono poco dopo con un bel tiro di Diaz che costringe a una spettacolare parata di guanto Martin Brodeur, schierato titolare da Babcock. Tocca poi al portiere rossocrociato Jonas Hiller, iniziare a disegnare quella che sarà una partita fuori dall’ordinario. Con i suoi salvataggi, tiene ancora in vita la partita, mantenendo al primo intervallo il passivo di un solo gol di scarto.
In apertura di secondo periodo arriva il gol del 2-0 segnato da Patrick Marleau, in occasione del quarto powerplay concesso, in modo forse un po’ troppo fiscale. Mentre i padroni di casa cercano di chiudere definitivamente il discorso, sciupando almeno tre nitide occasioni da gol, arriva un bel due contro uno svizzero che viene chiuso da uno slap perfetto di Ivo Rüthemann: tiro a incrociare dalla sinistra che colpisce il palo e si infila in rete batte Brodeur per l’1-2.
A 10 secondi dalla fine arriva anche l’incredibile pareggio elvetico. Al termine di una bella azione il tiro-assist di Von Gunten va a trovare, nel tentativo di servire un compagno, la deviazione sfortunata del pattino di Marleau che fa infilare inesorabilmente il disco in porta. La panchina esplode di entusiasmo: dopo 40 minuti di hockey le due squadre sono clamorosamente pari.
Il pubblico inizia a preoccuparsi quando scatta il terzo periodo. Crosby e compagni sanno che l’ipotesi pareggio verrebbe considerato come una disfatta e attaccando a testa bassa con un atteggiamento molto più aggressivo. Doppio intervento ancora di Hiller su Crosby prima e in ribattuta su Niedermayer dopo.
E’ proprio qui a metà della frazione che la pressione inizia a diventare un peso per il team nordamericano mentre col passare dei minuti aumenta la fiducia dei loro avversari. Il portiere svizzero si esalta compiendo una serie di interventi straordinari.
Continua a scorrere il tempo e siamo a 2' e 51" dalla fine quando a Paterlini vengono fischiati due minuti di penalità molto dubbi per gancio con bastone. La difesa svizzera regge l'onda d'urto e negli ultimi secondi c’è spazio per l’ennesimo intervento del portiere degli Anaheim Ducks prima che la sirena suoni.
Sessanta minuti non sono bastati al Canada per piegare una favolosa ed eroica Svizzera. Si va all’overtime di 5 minuti da giocare in quattro contro quattro nel quale un gol chiuderebbe la partita per la regola del “sudden death”.
Rüthemann prova ancora un tiro simile a quello che aveva fruttato l’1-2 ma stavolta il portierone canadese (21 salvataggi) è pronto e blocca. Niente da fare neanche in questi cinque minuti supplementari nei quali Hiller (45 parate su 47 tiri) non rischia dovendo fronteggiare un solo tiro in porta.
Il torneo olimpico 2010 non contempla pareggi e si va dunque ai rigori. Per la Svizzera inizia Domenichellli: tiro di forza e centrale, Brodeur para. E’ la volta di Crosby che cerca di battere sull’angolo Hiller che resta lì col gambale e non fa passare il disco. Né Lemm e Wick per gli svizzeri né tantomeno Toews e Getzlaf riescono a segnare.
Si va ad oltranza e si ripresenta al tiro ancora Sidney Crosby che stavolta infila con freddezza di polso sul palo lungo, tra gambale e guanto del goalie elvetico. Pluss deve necessariamente realizzare per prolungare la sfida ma il disco da lui scagliato ferma la sua corsa nel guanto di Martin Brodeur.
Vince il Canada e porta a casa 2 punti in luogo dei 3 assegnati alla vittoria ottenuta nei regolamentari. Per la Svizzera è molto più di un punto conquistato. Oltre all'ammirazione di tutta l’arena c'è la consapevolezza di aver sfiorato un impresa epica.
Proprio la pressione di dover vincere a tutti i costi potrebbe essere il vero nemico del Team Canada, capace di un effetto paralizzante quando il risultato non dovesse sbloccarsi nella partite da dentro o fuori.
di Pasquale Teoli
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