BIATHLON - I continui ritardi della sentenza nei confronti dei tre biathleti russi trovati positivi all'Epo (Ekaterina Iourieva, Albina Akhatova e Dimitri Iarochenko) hanno fatto muovere persino le alte sfere della politica russa.
Infatti il ministro dello sport, Vitaly Mutko, ha comunicato di avere scritto una lettera alla Wada chiedendo che venga fatta chiarezza sul meccanismo e sui tempi della decisione che deve essere presa nei confronti dei tre.
Infatti il ministro dello sport, Vitaly Mutko, ha comunicato di avere scritto una lettera alla Wada chiedendo che venga fatta chiarezza sul meccanismo e sui tempi della decisione che deve essere presa nei confronti dei tre.
Il politico avrebbe specificato che ritiene completamente prive di senso le voci dell'esistenza di un complotto contro gli atleti russi (tesi in voga tra molti media del settore e appassionati russi), ma che questi continui ritardi non fanno altro che gettare benzina sul fuoco della tesi complottista. Avrebbe inoltre sottolineato come si sia preso coscienza di questo problema doping, e che sarebbe questa la causa della sostituzione di diversi medici in seno alle squadre russe. La lettera di Mutko, dai toni diplomatici e concilianti, segue di pochi giorni quella di tutt'altro tono inviata all'Ibu dall'avvocato degli atleti, Tajira Samokaeva che chiedeva la revoca della sospensione per i 3 atleti coinvonti fino a quando la commissione antidoping non avesse preso una decisione definitiva. Lettera alla quale l'Ibu risponderà settiamana prossima.
Con questa lettera, Mutko si è fatto idealmente portavoce del sentimento anche di tutti gli appassionati e addetti ai lavori, stanchi di questo continuo "tira e molla" che dura da troppo tempo. Il caso doping è scoppiato lo scorso 2 febbraio, e il risultato delle controanalisi (che confermava la positività) è stato reso noto il 13 febbraio. Da quel momento Iourieva, Akhatova e Iarochenko sono "sospesi", ma non ancora ufficialmente squalificati. I tre sono stati ascoltati dall'apposita commissione ad inizio maggio e dopo le udienze l'Ibu aveva richiesto una squalifica di 4 anni per Iarochenko (trovato positivo tre volte nel giro di un mese) e di 2 anni a testa per Iourieva (due positività conclamate) e Akhatova (una positività). La commissione aveva annunciato che il 23 maggio sarebbero state rese note le sentenze, ma da allora è iniziato un balletto di svariati rinvii sulla data in cui sarebbe stata comunicata la decisione, tanto che attualmente non si sa più nulla al riguardo, nonostante lo stesso presidente dell'Ibu, Besseberg, sia sceso in campo in prima persona per sollecitare la conclusione della vicenda. Quand'è che finalmente si porrà la parola "fine" ad una tormentata vicenda che dura ormai da più di 6 mesi?
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