ALPINO – La pista che si è deteriorata repentinamente soprattutto sul muro della parte centrale ha condizionato la prima manche di Sölden, però i migliori e i più in forma hanno fatto la differenza.
Didier Cuche, con il pettorale rosso di re delle porte larghe, ancora una volta nettamente il più veloce nel lungo piano finale, ha dimostrato che gli onerosi allenamenti (per la federazione svizzera) svolti sulla pista barrata di Saas Fee sembrano dare i loro frutti. Lo conferma il campione del mondo di specialità Carlo Janka, terzo a 0”51 dal compagno nonostante il numero 7, il peggior pettorale del primissimo gruppo di partenza. L’investimento aveva già pagato lo scorso anno favorendo la doppietta elvetica di Daniel Albrecht e Cuche. Secondo a 0”36 Ted Ligety, vincitore della coppa di gigante nel 2008 e bronzo in Val d’Isere, sembra davvero abbia completamente smaltito l’infortunio di cui è stato vittima lo scorso marzo ai campionati nazionali in Alaska. L’americano per 2 terzi di gara è stato semplicemente il migliore nonostante un errore piuttosto evidente.
Bravo Max Blardone: davanti fino al secondo intermedio, ha perso un po’ troppo nelle ultime porte filanti finendo quarto a 0"59. Benny Raich è quinto staccato di 0"75 davanti ad Aksel Lund Svindal, sesto a 1"12, che probabilmente ha pagato la botta rimediata al ginocchio sinistro una settimana fa in allenamento a Saas Fee. Molto bravo il canadese Jean-Phillipe Roy, sceso con il pettorale 24 è riuscito ad inserirsi in settima posizione a 1"48.
Per quanto riguarda gli altri azzurri: brillante il neosposo Alexander Ploner decimo a 1"90 con il 22 sulla schiena. Discreto Davide Simoncelli, sedicesimo a 2"24 sceso subito prima. Deludente invece Manfred Moelgg, ventisettesimo a 3"18. Schieppati, sceso con il 41, è l'ultimo dei qualificati, 30° a 3"25 ed avrà il vantaggio di scendere con la pista immacolata nella seconda frazione.
Non qualificati alla seconda manche: Christof Innerhofer, che si è inclinato a metà tracciato ed è uscito; Michael Gufler 42°, Werner Heel 43° ed il giovane Antonio Fantino 44°.
Didier Cuche, con il pettorale rosso di re delle porte larghe, ancora una volta nettamente il più veloce nel lungo piano finale, ha dimostrato che gli onerosi allenamenti (per la federazione svizzera) svolti sulla pista barrata di Saas Fee sembrano dare i loro frutti. Lo conferma il campione del mondo di specialità Carlo Janka, terzo a 0”51 dal compagno nonostante il numero 7, il peggior pettorale del primissimo gruppo di partenza. L’investimento aveva già pagato lo scorso anno favorendo la doppietta elvetica di Daniel Albrecht e Cuche. Secondo a 0”36 Ted Ligety, vincitore della coppa di gigante nel 2008 e bronzo in Val d’Isere, sembra davvero abbia completamente smaltito l’infortunio di cui è stato vittima lo scorso marzo ai campionati nazionali in Alaska. L’americano per 2 terzi di gara è stato semplicemente il migliore nonostante un errore piuttosto evidente.
Bravo Max Blardone: davanti fino al secondo intermedio, ha perso un po’ troppo nelle ultime porte filanti finendo quarto a 0"59. Benny Raich è quinto staccato di 0"75 davanti ad Aksel Lund Svindal, sesto a 1"12, che probabilmente ha pagato la botta rimediata al ginocchio sinistro una settimana fa in allenamento a Saas Fee. Molto bravo il canadese Jean-Phillipe Roy, sceso con il pettorale 24 è riuscito ad inserirsi in settima posizione a 1"48.
Per quanto riguarda gli altri azzurri: brillante il neosposo Alexander Ploner decimo a 1"90 con il 22 sulla schiena. Discreto Davide Simoncelli, sedicesimo a 2"24 sceso subito prima. Deludente invece Manfred Moelgg, ventisettesimo a 3"18. Schieppati, sceso con il 41, è l'ultimo dei qualificati, 30° a 3"25 ed avrà il vantaggio di scendere con la pista immacolata nella seconda frazione.
Non qualificati alla seconda manche: Christof Innerhofer, che si è inclinato a metà tracciato ed è uscito; Michael Gufler 42°, Werner Heel 43° ed il giovane Antonio Fantino 44°.
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