PATTINAGGIO DI FIGURA – Tutto secondo copione o quasi nell’NHK Trophy di Nagano, quarto atto del Grand Prix.
Nelle coppie di artistico, le prime due posizioni, così come avvenuto nella tappa di Mosca, sono state occupate dai cinesi Pang-Tong (nella foto) e dai russi Kavaguti-Smirnov che, con tanto di primati personali ritoccati, hanno guadagnato l’accesso alla finale in programma a Tokyo nella prima settimana di dicembre. Il successo è andato a Pang-Tong, secondi dopo lo short programm, ma capaci di sfoderare il miglior programma lungo della carriera in cui hanno evitato i consueti errori nei salti side by side, storico punto debole della coppia. I cinesi, alla quinta vittoria in carriera in una tappa di Grand Prix, hanno abbattuto il muro dei 130 punti nel segmento di gara avvicinandosi a quota 200 nel totale complessivo.
Kavaguti-Smirnov, ultimi a scendere sul ghiaccio in virtù della leadership acquisita dopo il programma corto, hanno rischiato il tutto per tutto nel tentativo di fronteggiare la coppia cinese proponendo in apertura il quadruplo salchov lanciato, elemento tecnico ad alto rischio. La conseguenza è stata una caduta rovinosa che ha obbligato la coppia ad interrompere il programma per via dello stato di shock di Yuko Kavaguti. Il tutto, tra caduta e conseguente pausa, è costato al sodalizio nippo-russo tre punti di deduzione, ma va rimarcato come gli allievi di Tamara Mosvkia, una volta tornati sul ghiaccio, abbiano pattinato un disco privo di errori.
Nella danza, gli statunitensi Davis-White hanno facilmente bissato il successo di Mosca abbattendo nuovamente il muro dei 200 punti ed infliggendo un distacco abissale alla concorrenza. In seconda posizione, si sono piazzati, come da pronostico, i fratelli Kerr, al miglior risultato in carriera nel Grand Prix, ma, matematica alla mano, non ancora sicuri della qualificazione alla finale. Gli inglesi dovranno, infatti, attendere il risultato dell’ultima tappa, sperando, tra le varie combinazioni, che Faiella-Scali non concludano in seconda posizione.
Nel settore maschile, si è imposto Brian Joubert che ha staccato il ticket per Tokyo, senza però convincere fino in fondo. Il francese ha sì ottenuto il miglior punteggio in entrambi i segmenti di gara, ma ha sporcato il programma lungo con diverse imprecisioni, senza dimenticare che la coreografia, peraltro ritoccata e semplificata rispetto alla tappa di Parigi, continua a non convincere. Johnny Weir, decisamente cresciuto di condizione atletica rispetto alla precedente uscita moscovita, ma privo della consistenza sui salti per fronteggiare una concorrenza ormai troppo numerosa, ha archiviato una seconda piazza non da tutti preventivata alla vigilia Lo statunitense nutre ancora una piccola speranza di accedere alla finale, ma dovrà attendere l’ultima tappa stagionale per conoscere il suo destino. La rivelazione della tappa è stato il 19enne ceco Michal Brezina, capace alla prima partecipazione in una tappa di Grand Prix di salire sul gradino più basso del podio podio con tanto di migliore punteggio tecnico nel programma lungo.
La gara femminile, costellata da errori di ogni sorta e contraddistinta da un livello tecnico piuttosto mediocre, è stata vinta dalla giapponese Miki Ando, al momento ancora lontana dalla forma dei giorni migliori. Tralasciando l’aspetto artistico che non ha mai rappresentato la specialità della casa, l’allieva di Nikolai Morozov continua ad evidenziare un’inconsistenza sugli elementi di salto che di fatto non la rende neanche lontanamente competitiva al cospetto della coreana Kim, ora come ora tre spanne sopra tutte le altre. Ando si è imposta senza aver realizzato la migliore prestazione in nessuno dei segmenti di gara, evento che dall’avvento del nuovo sistema di punteggio aveva un solo precedente (Yukari Nakano, Osaka, novembre 2005)
Alle spalle della giapponese, si è piazzata l’emergente russa Alena Leonova che si è così qualificata per la finale del Grand Prix in cui, con tutta probabilità, sarà l’unica europea in gara. La terza posizione è andata alla statunitense Ashley Wagner, crollata nella seconda metà del programma lungo quando sembrava avviata verso una comoda vittoria. In ogni caso, l’allieva di Priscilla Hill dovrebbe aver guadagnato l’accesso alla finale, in cui sarà l’unica statunitense presente.
Nelle coppie di artistico, le prime due posizioni, così come avvenuto nella tappa di Mosca, sono state occupate dai cinesi Pang-Tong (nella foto) e dai russi Kavaguti-Smirnov che, con tanto di primati personali ritoccati, hanno guadagnato l’accesso alla finale in programma a Tokyo nella prima settimana di dicembre. Il successo è andato a Pang-Tong, secondi dopo lo short programm, ma capaci di sfoderare il miglior programma lungo della carriera in cui hanno evitato i consueti errori nei salti side by side, storico punto debole della coppia. I cinesi, alla quinta vittoria in carriera in una tappa di Grand Prix, hanno abbattuto il muro dei 130 punti nel segmento di gara avvicinandosi a quota 200 nel totale complessivo.
Kavaguti-Smirnov, ultimi a scendere sul ghiaccio in virtù della leadership acquisita dopo il programma corto, hanno rischiato il tutto per tutto nel tentativo di fronteggiare la coppia cinese proponendo in apertura il quadruplo salchov lanciato, elemento tecnico ad alto rischio. La conseguenza è stata una caduta rovinosa che ha obbligato la coppia ad interrompere il programma per via dello stato di shock di Yuko Kavaguti. Il tutto, tra caduta e conseguente pausa, è costato al sodalizio nippo-russo tre punti di deduzione, ma va rimarcato come gli allievi di Tamara Mosvkia, una volta tornati sul ghiaccio, abbiano pattinato un disco privo di errori.
Nella danza, gli statunitensi Davis-White hanno facilmente bissato il successo di Mosca abbattendo nuovamente il muro dei 200 punti ed infliggendo un distacco abissale alla concorrenza. In seconda posizione, si sono piazzati, come da pronostico, i fratelli Kerr, al miglior risultato in carriera nel Grand Prix, ma, matematica alla mano, non ancora sicuri della qualificazione alla finale. Gli inglesi dovranno, infatti, attendere il risultato dell’ultima tappa, sperando, tra le varie combinazioni, che Faiella-Scali non concludano in seconda posizione.
Nel settore maschile, si è imposto Brian Joubert che ha staccato il ticket per Tokyo, senza però convincere fino in fondo. Il francese ha sì ottenuto il miglior punteggio in entrambi i segmenti di gara, ma ha sporcato il programma lungo con diverse imprecisioni, senza dimenticare che la coreografia, peraltro ritoccata e semplificata rispetto alla tappa di Parigi, continua a non convincere. Johnny Weir, decisamente cresciuto di condizione atletica rispetto alla precedente uscita moscovita, ma privo della consistenza sui salti per fronteggiare una concorrenza ormai troppo numerosa, ha archiviato una seconda piazza non da tutti preventivata alla vigilia Lo statunitense nutre ancora una piccola speranza di accedere alla finale, ma dovrà attendere l’ultima tappa stagionale per conoscere il suo destino. La rivelazione della tappa è stato il 19enne ceco Michal Brezina, capace alla prima partecipazione in una tappa di Grand Prix di salire sul gradino più basso del podio podio con tanto di migliore punteggio tecnico nel programma lungo.
La gara femminile, costellata da errori di ogni sorta e contraddistinta da un livello tecnico piuttosto mediocre, è stata vinta dalla giapponese Miki Ando, al momento ancora lontana dalla forma dei giorni migliori. Tralasciando l’aspetto artistico che non ha mai rappresentato la specialità della casa, l’allieva di Nikolai Morozov continua ad evidenziare un’inconsistenza sugli elementi di salto che di fatto non la rende neanche lontanamente competitiva al cospetto della coreana Kim, ora come ora tre spanne sopra tutte le altre. Ando si è imposta senza aver realizzato la migliore prestazione in nessuno dei segmenti di gara, evento che dall’avvento del nuovo sistema di punteggio aveva un solo precedente (Yukari Nakano, Osaka, novembre 2005)
Alle spalle della giapponese, si è piazzata l’emergente russa Alena Leonova che si è così qualificata per la finale del Grand Prix in cui, con tutta probabilità, sarà l’unica europea in gara. La terza posizione è andata alla statunitense Ashley Wagner, crollata nella seconda metà del programma lungo quando sembrava avviata verso una comoda vittoria. In ogni caso, l’allieva di Priscilla Hill dovrebbe aver guadagnato l’accesso alla finale, in cui sarà l’unica statunitense presente.
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