BIATHLON - La Norvegia composta da Halvard Hanevold, Tarjei Bø, Emil Hegle Svendsen e Ole Einar Bjørndalen ha conquistato la medaglia d'oro nella staffetta maschile.
La gara parte in sordina con un ritmo blando e pochi errori al poligono. La prima frazione è di fatto ininfluente poichè le squadre più forti sono tutte in un gruppo dove c'è anche l'Italia. La seconda frazione sembra essere sulla stessa falsariga, ma nel poligono in piedi c'è una prima svolta. Infatti il tedesco Birnbacher e il francese Defrasne pasticciano oltremodo non riuscendo a rimediare con le ricariche. Il transalpino è costretto a un giro di penalità e il teutonico addirittura a due. La corsa alla medaglia di Francia e Germania, gravate da pesantissimi ritardi finisce di fatto qui.
La Russia esce in testa da questa sessione di tiro, con Austria e Norvegia a 8", ma nell'ultimo giro avviene un episodio che si rivelerà decisivo per l'esito finale della staffetta. Infatti il russo Shipulin va in crisi e perde pesantemente terreno. A metà gara è quindi la Norvegia a cambiare per prima con 6" di vantaggio sull'Austria e sulla Svezia. La Russia paga ben 30". Di fatto Shipulin ha perso 46" dalla Norvegia in 2.5 km. L'Italia ha perso terreno per via di un poligono negativo di Windish e paga 1'13".
La terza frazione congela le carte in tavola con l'eccezione dell'uscita di scena dal discorso podio della Svezia, affossata dal poligono in piedi di Matthias Nilsson il quale finisce nel giro di penalità. Il norvegese Svendsen riesce a non perdere terreno dall'austriaco Landertinger pur utilizzando due ricariche in più. Norvegia e Austria cambiano quindi appaiate con 22" di vantaggio sulla Russia che grazie a Tchoudov ha quindi recuperato qualcosa.
Tutto si decide nell'ultima frazione. Al poligono a terra il norvegese Bjørndalen si rialza dovendo ricorrere a 2 ricariche, molto peggio fa invece l'austriaco Sumann che non riesce a chiudere tutti i bersagli e deve imboccare il giro di penalità. Serie pulita invece per il russo Ustyugov che recupera terreno. A questo punto la Norvegia gode di 12" sulla Russia e 39" sull'Austria.
Bjørndalen si mette a forzare il ritmo sugli sci e con un poligono in piedi perfetto suggella l'oro norvegese sotto gli occhi di Re Harald V. Alle sue spalle Ustyugov perde tempo dovendo ricorrere a 3 ricariche e Sumann riesce a riportarsi su di lui. Nell'ultimo giro il norvegese è in parata, mentre l'austriaco sembra non riuscire a tenere il ritmo del russo, quest'ultimo però cade e viene raggiungo dall'avversario. La sfida tra i due si decide in volata ed è l'Austria a ottenere l'argento con la Russia di bronzo, entrambe pagano 38" dalla Norvegia. L'Italia chiude invece 12esima.
Per Bjørndalen è l'11esima medaglia ai Giochi olimpici (6 ori, 4 argenti e 1 bronzo), fa così un passo avanti verso il record di 8 ori a Cinque cerchi appartenente al connazionale Bjørn Dæhlie. Il successo odierno potrebbe spingere il 36enne a continuare veramente fino a Sochi 2014 per cercare quantomeno di eguagliare il fondista. Va rimarcato come la Norvegia abbia vinto oggi con una formazione estremamente eterogenea per età. Oltre al già citato 36enne Bjørndalen, Svendsen ha 24 anni, Bø 21 e Hanevold 40. Quest'ultimo chiude quindi la sua carriera nel migliore dei modi. Il programma olimpico del biathlon è terminato.
Nel complesso bene tutte le grandi potenze: Norvegia (3 ori, 2 argenti), Germania (2 ori, 1 argento, 2 bronzi) e Russia (2 ori, 1 argento e 1 bronzo). La squadra teutonica è però double face: eccellente tra le donne, da cui sono arrivate tutte le medaglie, e disastrosa tra gli uomini dove non sono arrivati podi, evento che non si verificava da Grenoble 1968. Chi raccoglie più medaglie di tutti è però la Francia (1 oro, 2 argenti e 3 bronzi), mentre delude parzialmente l'Austria (2 argenti). La Coppa del mondo di biathlon torna il 12 marzo con la tappa di Kontiolahti (Finlandia).
La gara parte in sordina con un ritmo blando e pochi errori al poligono. La prima frazione è di fatto ininfluente poichè le squadre più forti sono tutte in un gruppo dove c'è anche l'Italia. La seconda frazione sembra essere sulla stessa falsariga, ma nel poligono in piedi c'è una prima svolta. Infatti il tedesco Birnbacher e il francese Defrasne pasticciano oltremodo non riuscendo a rimediare con le ricariche. Il transalpino è costretto a un giro di penalità e il teutonico addirittura a due. La corsa alla medaglia di Francia e Germania, gravate da pesantissimi ritardi finisce di fatto qui.
La Russia esce in testa da questa sessione di tiro, con Austria e Norvegia a 8", ma nell'ultimo giro avviene un episodio che si rivelerà decisivo per l'esito finale della staffetta. Infatti il russo Shipulin va in crisi e perde pesantemente terreno. A metà gara è quindi la Norvegia a cambiare per prima con 6" di vantaggio sull'Austria e sulla Svezia. La Russia paga ben 30". Di fatto Shipulin ha perso 46" dalla Norvegia in 2.5 km. L'Italia ha perso terreno per via di un poligono negativo di Windish e paga 1'13".
La terza frazione congela le carte in tavola con l'eccezione dell'uscita di scena dal discorso podio della Svezia, affossata dal poligono in piedi di Matthias Nilsson il quale finisce nel giro di penalità. Il norvegese Svendsen riesce a non perdere terreno dall'austriaco Landertinger pur utilizzando due ricariche in più. Norvegia e Austria cambiano quindi appaiate con 22" di vantaggio sulla Russia che grazie a Tchoudov ha quindi recuperato qualcosa.
Tutto si decide nell'ultima frazione. Al poligono a terra il norvegese Bjørndalen si rialza dovendo ricorrere a 2 ricariche, molto peggio fa invece l'austriaco Sumann che non riesce a chiudere tutti i bersagli e deve imboccare il giro di penalità. Serie pulita invece per il russo Ustyugov che recupera terreno. A questo punto la Norvegia gode di 12" sulla Russia e 39" sull'Austria.
Bjørndalen si mette a forzare il ritmo sugli sci e con un poligono in piedi perfetto suggella l'oro norvegese sotto gli occhi di Re Harald V. Alle sue spalle Ustyugov perde tempo dovendo ricorrere a 3 ricariche e Sumann riesce a riportarsi su di lui. Nell'ultimo giro il norvegese è in parata, mentre l'austriaco sembra non riuscire a tenere il ritmo del russo, quest'ultimo però cade e viene raggiungo dall'avversario. La sfida tra i due si decide in volata ed è l'Austria a ottenere l'argento con la Russia di bronzo, entrambe pagano 38" dalla Norvegia. L'Italia chiude invece 12esima.
Per Bjørndalen è l'11esima medaglia ai Giochi olimpici (6 ori, 4 argenti e 1 bronzo), fa così un passo avanti verso il record di 8 ori a Cinque cerchi appartenente al connazionale Bjørn Dæhlie. Il successo odierno potrebbe spingere il 36enne a continuare veramente fino a Sochi 2014 per cercare quantomeno di eguagliare il fondista. Va rimarcato come la Norvegia abbia vinto oggi con una formazione estremamente eterogenea per età. Oltre al già citato 36enne Bjørndalen, Svendsen ha 24 anni, Bø 21 e Hanevold 40. Quest'ultimo chiude quindi la sua carriera nel migliore dei modi. Il programma olimpico del biathlon è terminato.
Nel complesso bene tutte le grandi potenze: Norvegia (3 ori, 2 argenti), Germania (2 ori, 1 argento, 2 bronzi) e Russia (2 ori, 1 argento e 1 bronzo). La squadra teutonica è però double face: eccellente tra le donne, da cui sono arrivate tutte le medaglie, e disastrosa tra gli uomini dove non sono arrivati podi, evento che non si verificava da Grenoble 1968. Chi raccoglie più medaglie di tutti è però la Francia (1 oro, 2 argenti e 3 bronzi), mentre delude parzialmente l'Austria (2 argenti). La Coppa del mondo di biathlon torna il 12 marzo con la tappa di Kontiolahti (Finlandia).
di Francesco Paone
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