La grande finale del torneo di hockey maschile, ultimo evento dell’olimpiade di Vancouver ha già il nome della prima squadra che vi prenderà parte. Gli Stati Uniti tornano in una finale olimpica dopo Salt Lake City 2002, alla ricerca del terzo oro, dopo quelli ottenuti in casa, nel 1960 a Squaw Valley e a Lake Placid 1980 con l’ epico “miracle on ice” ,trenta anni fa esatti.
La partita contro la Finlandia, se di partita si può parlare, è durata meno di un periodo, il primo, che ha indirizzato la sfida in modo inequivocabile in direzione americana.
L’episodio che cambia per sempre il volto della semifinale accade dopo due minuti quando Miikka Kiprusoff, uno dei migliori portieri al mondo, protagonista di un grande quarto di finale contro la Repubblica Ceca, commette una papera colossale. Il goalie esce in avanti fuori porta per liberare il disco ma passa incredibilmente a Ryan Malone che a porta praticamente vuota segna l’1-0.
Da un errore così non è facile riprendersi e Kiprusoff appare in grande confusione. Al sesto minuto Janne Niskala va in panca puniti per interferenza su Dustin Brown, dando i primi due minuti di superiorità agli states che ne approfittano subito, come uno squalo che sente l’odore del sangue della sua preda.
Zach Parise è bravo a inserirsi al centro e raccogliere l’assist di Paul Stastny infilando il 2-0. In totale controllo della partita gli Usa realizzano il terzo gol ancora in powerplay con Erik Johnson che batte un portiere finlandese decisamente fuori tempo. Il timeout chiamato da coach Jukka Jalonen non serve a nulla perché di lì a poco è Patrick Kane a metterne dentro ancora un altro per il 4-0 ed è tempo stavolta per un Kiprusoff sotto shock, come tutta la squadra finnica, di accomodarsi in panchina.
Al suo posto entra Nicklas Backstom, ma praticamente al primo tiro anche lui subisce gol. Gran controllo del disco e tiro di polso di Kane per il 5-0. I finalandesi non si rendono conto di cosa stia loro succedendo, non si intravede la luce e come se non bastasse, appena rimesso in gioco il disco, nasce l’azione del sesto gol realizzato da Stastny.
La partita non c’è più. Secondo e terzo periodo sono puro e semplice “garbage time”. Gli americani iniziano a pensare alla grande finale di domenica, dando riposo al portiere Ryan Miller e facendo entrare il secondo Tim Thomas negli ultimi minuti. I finlandesi che trovano il gol della bandiera con Antti Miettinen, proveranno a dimenticare in fretta quegli incredibili primi venti minuti di follia per ritrovare energia in vista della finalina di domani che varrà il bronzo.
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