ALPINO - Tutto già visto. Max Blardone, quarto dopo la prima manche del gigante olimpico di Whistler Mountain, anziché mangiarsi la pista per tentare l'assalto alle medaglie si impantana in mezzo al nevischio delle prime dieci porte della seconda, non trova mai il ritmo giusto e finisce undicesimo col ventiquattresimo tempo parziale.
L'ossolano, cinque vittorie in Coppa del Mondo, manca così per l'ennesima volta l'appuntamento con il podio olimpico o mondiale e la giustificazione della pista non troppo difficile, della neve non ghiacciata e del maltempo regge fino a un certo punto.
Le condizioni della pista erano uguali per tutti e gli altri azzurri hanno finito ancora più indietro: Alexander Ploner era ventesimo e ha chiuso diciottesimo, Davide Simoncelli era diciassettesimo e ha chiuso diciannovesimo, Manfred Moelgg era ventiquattresimo e ha chiuso ventiduesimo.
L'astinenza di medaglie olimpiche nello sci alpino maschile, anche per un po' di sfortuna nel superG, dura dal 1994, manca solo lo slalom per provare a spezzare questo digiuno ma vista la figuraccia di oggi ci sono poche speranze di sfatare il tabù.
L'oro è andato al campione del mondo della specialità, Carlo Janka, laureatosi iridato l'anno scorso in Val d'Isere su una pista e una neve completamente diverse e che a Whistler ha mantenuto il primo posto conquistato nella prima manche non impantanandosi nelle prime porte, anzi, e precedendo alla fine di 39 centesimi il norvegese Kjetil Jansrud, argento, lui che è stato terzo e secondo negli ultimi due giganti di Coppa del Mondo a Kranjska Gora (vale la pena ripeterlo: anche queste su pista e su neve completamente diverse da quella olimpica) e di 61 l'altro norvegese Aksel Lund Svindal che si prende la terza medaglia di queste Olimpiadi.
A parziale nostra consolazione anche l'Austria è senza medaglie nello sci alpino maschile in questa edizione dei Giochi ma nello slalom schiereranno una squadra ipoteticamente tutta da podio. Marcel Hirscher, quarto, è stato il migliore del Wunderteam tra i pali larghi e ha perso il bronzo per soli 8 centesimi, Romed Baumann, secondo dopo la prima manche, è finito quinto, sesto il campione uscente Benny Raich.
Brillantissimi settimo e ottavo il croato Ivica Kostelic e il tedesco Felix Neureuther, un altro grande deluso è il leader di Coppa del Mondo di specialità, lo statunitense Ted Ligety, nono, Didier Cuche ha chiuso quattordicesimo. Domani tocca alle donne del gigante provare a dare e a darsi una grande soddisfazione.
L'ossolano, cinque vittorie in Coppa del Mondo, manca così per l'ennesima volta l'appuntamento con il podio olimpico o mondiale e la giustificazione della pista non troppo difficile, della neve non ghiacciata e del maltempo regge fino a un certo punto.
Le condizioni della pista erano uguali per tutti e gli altri azzurri hanno finito ancora più indietro: Alexander Ploner era ventesimo e ha chiuso diciottesimo, Davide Simoncelli era diciassettesimo e ha chiuso diciannovesimo, Manfred Moelgg era ventiquattresimo e ha chiuso ventiduesimo.
L'astinenza di medaglie olimpiche nello sci alpino maschile, anche per un po' di sfortuna nel superG, dura dal 1994, manca solo lo slalom per provare a spezzare questo digiuno ma vista la figuraccia di oggi ci sono poche speranze di sfatare il tabù.
L'oro è andato al campione del mondo della specialità, Carlo Janka, laureatosi iridato l'anno scorso in Val d'Isere su una pista e una neve completamente diverse e che a Whistler ha mantenuto il primo posto conquistato nella prima manche non impantanandosi nelle prime porte, anzi, e precedendo alla fine di 39 centesimi il norvegese Kjetil Jansrud, argento, lui che è stato terzo e secondo negli ultimi due giganti di Coppa del Mondo a Kranjska Gora (vale la pena ripeterlo: anche queste su pista e su neve completamente diverse da quella olimpica) e di 61 l'altro norvegese Aksel Lund Svindal che si prende la terza medaglia di queste Olimpiadi.
A parziale nostra consolazione anche l'Austria è senza medaglie nello sci alpino maschile in questa edizione dei Giochi ma nello slalom schiereranno una squadra ipoteticamente tutta da podio. Marcel Hirscher, quarto, è stato il migliore del Wunderteam tra i pali larghi e ha perso il bronzo per soli 8 centesimi, Romed Baumann, secondo dopo la prima manche, è finito quinto, sesto il campione uscente Benny Raich.
Brillantissimi settimo e ottavo il croato Ivica Kostelic e il tedesco Felix Neureuther, un altro grande deluso è il leader di Coppa del Mondo di specialità, lo statunitense Ted Ligety, nono, Didier Cuche ha chiuso quattordicesimo. Domani tocca alle donne del gigante provare a dare e a darsi una grande soddisfazione.
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