FONDO - Spettacolare duello tra Justyna Kowalczyk e Marit Bjørgen nella 30 km con partenza in linea a tecnica classica, ultima gara dei Giochi olimpici per quanto riguarda il fondo femminile.
Poco succede nei primi 20 km con le atlete più forti che si alternano in testa a tenere un ritmo non certo blando, ma neppure elevatissimo. A movimentare la competizione è soprattutto la norvegese Kristin Steira, i cui strappi fanno lentamente selezione. Tutte le big non hanno comunque problemi a rimanere davanti, con l'eccezione dell'estone Kristina Smigun e soprattutto della finlandese Virpi Kuitunen, ombra dell'atleta dominante nel biennio post-Torino e comunque ancora vincente nella scorsa stagione. Al termine del quarto giro in testa c'è quindi un gruppo di 12 atlete, tra cui Marianna Longa.
All'inizio della quinta tornata la gara si accende improvvisamente, grazie a un attacco proprio della Steira al quale resistono solo Marit Bjørgen e Justyna Kowalczyk. Aino-Kaisa Saarinen e Charlotte Kalla perdono leggermente terreno, mentre la Longa rimane più indietro. La Bjørgen sfrutta il momento propizio e contrattacca a sua volta andando a staccare tutte le avversarie. Solo la Kowalczyk resiste a 5" di distacco, mentre Steira scivola indietro venendo raggiunta dalla Saarinen. Alza definitivamente bandiera bianca, invece, la Kalla.
La norvegese tiene un ritmo elevatissimo ma la polacca le risponde bene e inizia a rosicchiare, metro dopo metro, il distacco che la separa dalla leader. Le due procedono a un ritmo infernale prendendo in poche centinaia di metri un grande vantaggio su tutte le avversarie. Ai 25 km la Kowalczyk è riuscita ad agganciarsi alle code della Bjørgen e nell'ultimo giro le due fanno gara di coppia con la norvegese spesso davanti. A 800 metri dal traguardo è però la polacca a passare al comando per cercare di staccare la rivale. L'intento sembra riuscire, ma sull'ultima discesa la norvegese ricuce lo strappo.
La gara si decide in un emozionante sprint dove le due rimangono testa a testa per quasi tutto il rettilineo finale. A spuntarla per 3 decimi di secondo è Justyna Kowalczyk, la quale regala alla Polonia la seconda medaglia d'oro della sua storia ai Giochi invernali. Finora, infatti, l'unico campione olimpico polacco era stato Wojciech Fortuna nel salto a Sapporo 1972. Peraltro in quella gara il saltatore tenne fede al proprio cognome, perchè in una competizione pesantemente condizionata dal vento l'atleta di Zakopane saltò nei momenti più propizi e vinse inaspettatamente.
Marit Bjørgen è in ogni caso da considerarsi la regina indiscussa di Vancouver 2010 poichè va a raccogliere la quinta medaglia in altrettante gare disputate. Il bottino olimpico finale della 29enne è di 3 ori, 1 argento e 1 bronzo. E sempre in tema di medaglie di bronzo quella nella gara odierna va alla finlandese Aino-Kaisa Saarinen che, nell'ultimo giro, riesce ad avere ragione delle avversarie dirette e chiude con 1'05" di distacco dalla vincitrice, davanti alla tedesca Sachenbacher e alla Steira. Marianna Longa chiude 12esima a 2'46" di ritardo. Antonella Confortola 17esima a 3'34".
Poco succede nei primi 20 km con le atlete più forti che si alternano in testa a tenere un ritmo non certo blando, ma neppure elevatissimo. A movimentare la competizione è soprattutto la norvegese Kristin Steira, i cui strappi fanno lentamente selezione. Tutte le big non hanno comunque problemi a rimanere davanti, con l'eccezione dell'estone Kristina Smigun e soprattutto della finlandese Virpi Kuitunen, ombra dell'atleta dominante nel biennio post-Torino e comunque ancora vincente nella scorsa stagione. Al termine del quarto giro in testa c'è quindi un gruppo di 12 atlete, tra cui Marianna Longa.
All'inizio della quinta tornata la gara si accende improvvisamente, grazie a un attacco proprio della Steira al quale resistono solo Marit Bjørgen e Justyna Kowalczyk. Aino-Kaisa Saarinen e Charlotte Kalla perdono leggermente terreno, mentre la Longa rimane più indietro. La Bjørgen sfrutta il momento propizio e contrattacca a sua volta andando a staccare tutte le avversarie. Solo la Kowalczyk resiste a 5" di distacco, mentre Steira scivola indietro venendo raggiunta dalla Saarinen. Alza definitivamente bandiera bianca, invece, la Kalla.
La norvegese tiene un ritmo elevatissimo ma la polacca le risponde bene e inizia a rosicchiare, metro dopo metro, il distacco che la separa dalla leader. Le due procedono a un ritmo infernale prendendo in poche centinaia di metri un grande vantaggio su tutte le avversarie. Ai 25 km la Kowalczyk è riuscita ad agganciarsi alle code della Bjørgen e nell'ultimo giro le due fanno gara di coppia con la norvegese spesso davanti. A 800 metri dal traguardo è però la polacca a passare al comando per cercare di staccare la rivale. L'intento sembra riuscire, ma sull'ultima discesa la norvegese ricuce lo strappo.
La gara si decide in un emozionante sprint dove le due rimangono testa a testa per quasi tutto il rettilineo finale. A spuntarla per 3 decimi di secondo è Justyna Kowalczyk, la quale regala alla Polonia la seconda medaglia d'oro della sua storia ai Giochi invernali. Finora, infatti, l'unico campione olimpico polacco era stato Wojciech Fortuna nel salto a Sapporo 1972. Peraltro in quella gara il saltatore tenne fede al proprio cognome, perchè in una competizione pesantemente condizionata dal vento l'atleta di Zakopane saltò nei momenti più propizi e vinse inaspettatamente.
Marit Bjørgen è in ogni caso da considerarsi la regina indiscussa di Vancouver 2010 poichè va a raccogliere la quinta medaglia in altrettante gare disputate. Il bottino olimpico finale della 29enne è di 3 ori, 1 argento e 1 bronzo. E sempre in tema di medaglie di bronzo quella nella gara odierna va alla finlandese Aino-Kaisa Saarinen che, nell'ultimo giro, riesce ad avere ragione delle avversarie dirette e chiude con 1'05" di distacco dalla vincitrice, davanti alla tedesca Sachenbacher e alla Steira. Marianna Longa chiude 12esima a 2'46" di ritardo. Antonella Confortola 17esima a 3'34".
di Francesco Paone
Nessun commento:
Posta un commento