SNOWBOARD - Continua l’olimpiade da record per il Canada. A Cypress Mountain, nella gara che ha chiuso il programma dello snowboard a Vancouver 2010 è arrivato un altro oro per la nazione ospitante. Il trentaquattrenne Jasey Jay Anderson, coronando una grande carriera, si è portato a casa la medaglia d’oro dello slalom gigante parallelo battendo in finale l’austriaco Benjamin Karl.
In una gara che ha visto eliminati negli ottavi due dei papabili a salire sul podio come l’austriaco Andreas Promegger (primo tempo in qualifica) e il canadese Matthew Morison, sono arrivati a disputare la finale i due migliori in assoluto per quanto fatto vedere nei precedenti turni.
Nella prima run di finale Anderson è battuto da Karl che continua a surfare in maniera splendida tra le porte del tracciato, sotto la nebbia e una leggera pioggiolina che rende la neve particolarmente scivolosa. Nella seconda , l’idolo di casa, partito con un ritardo di 0.76 centesimi, traccia con la sua tavola delle linee perfette e riesce nel recupero , superando l’austriaco e tagliando il traguardo con 0.35 centesimi di vantaggio che lo incoronano nuovo campione olimpico.
Per il canadese, che nelle tre precedenti partecipazioni olimpiche non era riuscito a agguantare la medaglia più ambita, è il giusto riconoscimento a una carriera quasi ventennale, fatta di 207 gare disputate in coppa del mondo con 26 vittorie e 59 podi. Per l’austriaco Karl, un bellissimo argento per chi come lui a ventiquattro anni, sta dominando la coppa del mondo quest’anno e ha davanti a sè un gran futuro di vittorie.
Gioisce anche il francese Mathieu Bozzetto, uno degli snowboarder più vincenti di sempre, che ottiene qui , a trentasei anni la sua prima medaglia olimpica, dopo la delusione del quarto posto di Torino 2006. Per salire sul podio ha dovuto battere la sorpresa di giornata, il russo Stanislav Detkov, un vero e proprio carneade , che ha rischiato di portare a casa come la sua connazionale Ekaterina Ilyukhina ieri tra le donne, un’altra sorprendente medaglia russa.
C’erano anche degli azzurri in gara, ma solo Aaron March è riuscito a qualificarsi per gli ottavi, dove ha perso nettamente contro Karl. Fuori nella run di qualifica sia Roland Fischnaller (diciottesimo) che Meinhard Erlacher (ventunesimo).
In una gara che ha visto eliminati negli ottavi due dei papabili a salire sul podio come l’austriaco Andreas Promegger (primo tempo in qualifica) e il canadese Matthew Morison, sono arrivati a disputare la finale i due migliori in assoluto per quanto fatto vedere nei precedenti turni.
Nella prima run di finale Anderson è battuto da Karl che continua a surfare in maniera splendida tra le porte del tracciato, sotto la nebbia e una leggera pioggiolina che rende la neve particolarmente scivolosa. Nella seconda , l’idolo di casa, partito con un ritardo di 0.76 centesimi, traccia con la sua tavola delle linee perfette e riesce nel recupero , superando l’austriaco e tagliando il traguardo con 0.35 centesimi di vantaggio che lo incoronano nuovo campione olimpico.
Per il canadese, che nelle tre precedenti partecipazioni olimpiche non era riuscito a agguantare la medaglia più ambita, è il giusto riconoscimento a una carriera quasi ventennale, fatta di 207 gare disputate in coppa del mondo con 26 vittorie e 59 podi. Per l’austriaco Karl, un bellissimo argento per chi come lui a ventiquattro anni, sta dominando la coppa del mondo quest’anno e ha davanti a sè un gran futuro di vittorie.
Gioisce anche il francese Mathieu Bozzetto, uno degli snowboarder più vincenti di sempre, che ottiene qui , a trentasei anni la sua prima medaglia olimpica, dopo la delusione del quarto posto di Torino 2006. Per salire sul podio ha dovuto battere la sorpresa di giornata, il russo Stanislav Detkov, un vero e proprio carneade , che ha rischiato di portare a casa come la sua connazionale Ekaterina Ilyukhina ieri tra le donne, un’altra sorprendente medaglia russa.
C’erano anche degli azzurri in gara, ma solo Aaron March è riuscito a qualificarsi per gli ottavi, dove ha perso nettamente contro Karl. Fuori nella run di qualifica sia Roland Fischnaller (diciottesimo) che Meinhard Erlacher (ventunesimo).
di Pasquale Teoli
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