BIATHLON - Magdalena Neuner trionfa nell'inseguimento olimpico di Whistler Mountain. Successo che le vale la vittoria numero 17 della carriera e soprattutto l'entrata di diritto nella storia del biathlon. La tedesca, 23 anni compiuti pochi giorni fa, diventa la terza biathleta dopo le connazionali Kati Wilhelm e Andrea Henkel a completare il "Grande Slam" del biathlon andando a vincere l'oro olimpico dopo aver già conquistato l'oro mondiale e la Coppa del mondo assoluta.
La gara ha vissuto sul duello tra Anstasiya Kuzmina e la Neuner stessa, la quale ha immediatamente annullato l'esiguo distacco dall'avversaria viaggiando in compagnia della 25enne per tutto il primo giro. Le due sono uscite dal primo poligono senza errori prendendo quindi margine su tutte le altre concorrenti, incrementato progressivamente in vista del secondo poligono dove è avvenuto l'episodio chiave della gara: la tedesca è uscita con 5/5, mentre la slovacca ha mancato un bersaglio perdendo così 25".
La Kuzmina si è confermata in grandissima condizione riuscendo a tenere a distanza il sostenuto ritmo di Neuner per tutto il terzo giro. Il terzo poligono si è rivelato importantissimo per la tedesca poichè uscita con un per lei ottimo 4/5 in piedi, così come la slovacca, ha visto inalterato il proprio vantaggio. All'ultima sessione di tiro la bavarese ha tenuto saldi i nervi replicando il 4/5 e mantenendo così un margine di 6" sull'avversaria, uscita invece senza errori.
L'ultimo giro si è rivelato un'autentica passerella per Neuner, autrice forse della migliore gara della sua vita considerato il contesto di massima importanza e l'eccellente prestazione al poligono, suo storico tallone d'achille. Si pensi che nei 30 inseguimenti disputati in carriera finora aveva commesso in totale 151 errori, quindi con una media di 5 penalità a gara. Inoltre quella odierna è solamente la terza gara su quattro poligoni chiusa con il 90% al tiro.
Per la teutonica dopo l'argento della sprint arriva quindi il metallo più pregiato. Percorso inverso invece per Kuzmina, seconda e staccata di 12"3, la quale conquista a sua volta la medaglia numero 2 dei suoi Giochi olimpici. Il bronzo va alla francese Marie Laure Brunet, staccata di 28"3 e risalita dalla sesta piazza grazie a un perfetto 20/20 al tiro. Grandissime rimonte per Anna Carin Olofsson, quarta, e Tora Berger, quinta, in grado di recuperare rispettivamente 16 e 28 posizioni.
Ancora a bocca asciutta la Russia con Boulygina a risultare la migliore in sesta posizione e Zaitseva subito dietro settima. In regresso anche Domracheva, 15esima. Bei recuperi delle altre tre tedesche con Henkel decima, Wilhelm 12esima e Hauswald 16esima, le quali hanno guadagnato rispettivamente 17, 18 e 10 posizioni. La leader di Coppa del mondo Helena Jonsson conferma il momento poco brillante e chiude 14esima.
Prestazione italiana oltremodo deludente essendo quella odierna una delle peggiori gare stagionali. Tutte le azzurre perdono posizioni rispetto alla sprint in un format di gara che dovrebbe, sulla carta, essere più favorevole. La migliore è Michela Ponza 50esima e staccata di quasi 6 minuti dalla Neuner nonostante un 19/20 al tiro. Subito dietro Katja Haller, 51esima con 5 errori. Karin Oberhofer chiude in 53esima posizione con 6 penalità.
In classifica generale la Jonsson è quindi sempre al comando con 592 punti, ma Neuner continua ad abbattere il suo distacco portandosi a 534. Olofsson riconquista la terza posizione risalendo a 499 davanti a Henkel (493) e Hauswald (469). Nella coppetta di specialità Neuner conquista il pettorale rosso andando a 181 punti contro i 160 di Henkel e i 149 di Sleptsova. Prossima gara femminile il 18 febbraio, con la 15 km.
di Francesco Paone
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