martedì 16 febbraio 2010

Vancouver 4^ giornata: storia delle gare da podio

Biathlon, 10 km inseguimento femminile
Ore 19.30 Eurosport (Puppo/Ambesi)
In questa gara le concorrenti partono coi distacchi accumulati nella 7,5 km sprint, questo titolo si è assegnato nel 2002 e nel 2006 e vi accedono le migliori 60 della sprint. A Salt Lake City si impose la russa Olga Pyleva, squalificata quattro anni dopo per doping dopo essere arrivata seconda nell’individuale. La Pyleva rimontò dall’ottava posizione nella sprint grazie a un solo errore al poligono beffando Kati Wilhelm, che di errori ne commise quattro e si dovette accontentare dell’argento. Kati si prese la rivincita a Cesana quando fu lei a rimontare dalla settima posizione per andare a prendersi il suo secondo oro olimpico individuale, il terzo assoluto, con più di un minuto di vantaggio sulla compagna di squadra Martina Glagow. In questa gara ci fu il bellissimo quinto posto di Michela Ponza che per ora è il miglior risultato di una biathleta azzurra alle Olimpiadi.

Snowboard, snowboardcross femminile
A partire dalle ore 19.00. Finale alle 21.40
Come quello maschile, anche lo snowboardcross femminile è stato introdotto a Torino 2006. Clamorosa la conclusione della gara di Bardonecchia: la statunitense Lindsey Jacobellis, campionessa del mondo in carica, andò rapidamente in testa e la vittoria sembrava ormai sua ma sul penultimo salto tentò un numero di acrobazia in volo tipo freestyle ma l’atterraggio fu disastroso, cadde e fu superata dalla svizzera Tanja Frieden che andò a vincere l’oro mentre a Jacobellis rimase solo l’argento. L’unica partecipante italiana fu Carmen Ranigler che si classifico diciottesima.

Biathlon, 12,5 km inseguimento maschile
Ore 21.45 Eurosport (Puppo/Ambesi)
Come per la corrispettiva gara femminile, quella maschile viene assegnata dal 2002 e vi accedono i migliori 60 della 10 km sprint con partenza con gli stessi distacchi. Nello Utah Ole Einar Bjørndalen dopo aver dominato l’individuale e la sprint si prese il terzo oro precedendo di 43 e di 56 secondi due giganti come Raphaël Poirée e Ricco Groß. In Piemonte Bjørndalen pur commettendo tre errori al tiro rimontò dal dodicesimo posto nella sprint ma fu beffato per 2”7 dal francese Vincent Defrasne, che nella 10 km era stato quarto, mentre il vincitore della sprint, il tedesco Sven Fischer, con quattro errori al poligono si dovette accontentare del bronzo. Miglior risultato azzurro il 13° posto di Rene Laurent Vuillermoz nella gara del 2006.

Sci alpino, supercombinata maschile
Ore 19.00 (Discesa) - Ore 22.30 (Slalom)
A Vancouver verrà introdotto per la prima volta a livello olimpico il nuovo format di gara della prova multipla, prima combinata con una discesa e due manche di slalom nello spazio di due giorni, e ora supercombinata con una discesa e una sola manche di slalom nell’arco di una sola giornata. Toccherà per primi agli uomini cimentarsi con questo nuovo modo di assegnare un titolo olimpico che in Coppa del Mondo è stato introdotto dall’11 dicembre 2005, localita Val d’Isére. Anche qui il titolo olimpico è stato assegnato nel 1936, nel 1948 e dal 1988 in poi, mentre dal 1952 al 1984 valeva come titolo mondiale. La gara del 1992 passerà alla storia come quella più fortunata di tutta la storia dei Giochi Olimpici invernali, e forse anche di quelli estivi, per la nazionale italiana. I grandi favoriti erano l’austrolussemburghese Marc Girardelli, lo svizzero Paul Accola, dominatore delle tre combinate di Coppa del Mondo di quell’anno, e il campione uscente, l’austriaco Hubert Strolz. La discesa sulla terribile Face de Bellevarde subì un rinvio di più di due ore a causa della neve abbondante caduta nella notte, poi Girardelli cadde e si autoeliminò dalla competizione. Accola e Strolz si piazzarono quinto e tredicesimo ma nella prima manche dello slalom l’elvetico sbagliò dopo pochissime porte, recuperò ma arrivò in fondo con un distacco abissale. Strolz si issò in testa e sembrava che fosse lui il primo di sempre a bissare un titolo olimpico nello sci alpino ma nella seconda manche saltò una delle ultimissime porte consegnando l’oro a Josef Polig, mai più in alto del quinto posto in una gara di Coppa del Mondo, e l’argento a Gianfranco Martin, che era stato secondo nella discesa della combinata e si difese benissimo in slalom ma non fu mai più in grado neanche lontanamente di ripetere una gara su questi livelli. Da ricordare la tripletta norvegese Kjus-Aamodt-Strand Nilsen sulle nevi di casa a Lillehammer nel 1994 e che nel 1998 la discesa della combinata per gli “scherzi” del meteo si disputò dopo lo slalom e fu messa in calendario nello stesso giorno della discesa, diciamo così, singola, ma al pomeriggio.

Slittino, singolo femminile
Ore 2.00 (1^ Manche) - Ore 3.50 (2^ Manche)
Dodici i titoli olimpici assegnati in questa che è l’unica gara dello slittino femminile che ha fatto il suo debutto a cinque cerchi nel 1964. La nazione storicamente dominatrice di questa prova è la Germania, che divisa o unita ha vinto otto ori, due con Steffi Martin e gli ultimi due da Sylke Otto. Questo dominio è stato spezzato nel 1980 dall’Unione Sovietica con Vera Zozuļa, unica di madrelingua non tedesca a vincere l’oro, nel 1992 dall’Austria con le sorelle Doris e Angelika Neuner prima e seconda, e per due volte dall’Italia. Nel 1968 le tedesche dell’Est erano prima, seconda e quarta dopo la terza manche ma fu scoperto che riscaldavano irregolarmente i pattini delle loro slitte facendo sciogliere il ghiaccio e aumentando la velocità, pertanto vennero immediatamente squalificate. La terza in classifica, l’altoatesina Erika Lechner, passò quindi al comando e poiché la quarta manche non poté disputarsi a causa dell’innalzamento della temperatura fu proclamata campionessa olimpica. Nel 1994 Gerda Weissensteiner arrivò a Lillehammer da campionessa del mondo e da grande favorita e non tradì le attese facendo il miglior tempo in tutte e quattro le manche, al traguardo precedette la tedesca Susi Erdmann, già bronzo ad Albertville, che come lei passerà poi al bob.

Pattinaggio di velocità, 500 metri femminili
A partire dalle ore 22.00 (Manche Finale dalle 23.52)
La gara più breve del pattinaggio veloce femminile su pista lunga è nel programma dal 1960, prima edizione di questo sport riservata alle donne. Tredici i titoli assegnati, cinque vinti dagli Stati Uniti, tre per merito della leggendaria Bonnie Blair che dal 1988 al 1994 dominò questa distanza e diventò la prima pattinatrice su pista lunga in assoluto, uomini compresi, ad aggiudicarsi per tre volte consecutive lo stesso evento. La sua erede, fermatasi però a due ori di fila nel 1998 e nel 2002, è stata la canadese Catriona Le May Doan. Come per gli uomini, anche per le donne dal 1998 il titolo si assegna con la sommadei tempi di due manche. La migliore azzurra di sempre è stata Chiara Simionato, decima a Torino quattro anni fa.

TESTO a cura di Max Valle
FILMATI
forniti da www.archeologiadellosport.com





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