FONDO - Alla soglia dei 30 anni e alla terza Olimpiade Marit Bjørgen corona definitivamente la sua immensa carriera conquistando quella medaglia d'oro olimpica che finora le era sempre sfuggita. La norvegese ha infatti vinto una sprint a tecnica classica dai toni epici regalando così alla Norvegia il primo alloro dei Giochi olimpici di Vancouver.
La gara ha visto eliminazioni eccellenti sin dal primo turno. Su tutte quella clamorosa della finlandese Aino-Kaisa Saarinen bruciata nello sprint per la seconda posizione dietro a Petra Majdic dall'austriaca Katarina Smutna. Fuori gara in questo turno anche la slovacca Alena Prochazkova e la svedese Hanna Falk, possibili pretendenti alla medaglia. Riguardo la giovane scandinava, mai stata in gara neppure per accedere alle semifinali, va rimarcato come fosse reduce da un infortunio all'inguine.
In semifinale è stata eliminata invece Virpi Kuitunen, a sancire il disastroso inizio di Giochi olimpici della Finlandia del fondo, così come la russa Natalia Korosteleva. A sorprendere è invece stata l'azzurra Magda Genuin. L'atleta di Falcade è riuscita a qualificarsi brillantemente e inaspettatamente per la finale in una gara disputata nella tecnica a lei meno congeniale.
La finale ha visto Justyna Kowalczyk partire fortissimo cercando di staccare le avversarie. Bjørgen è riuscita a tenere la scia della polacca mentre la Majdic e la svedese Anna Olsson hanno perso leggermente terreno rimanendo comunque a portata di tiro dalle prime due. Nella parte centrale della gara la norvegese è riuscita ad azzerare il leggero distacco dalla polacca ingaggiando un lungo testa a testa nel tratto rettilineo precedente all'ultima curva in discesa. Proprio qui è avvenuto l'episodio chiave della gara. Bjørgen ha rischiato il tutto per tutto con una manovra quasi motociclistica buttandosi nello spazio lasciato aperto dalla Kowalczyk tra sè e la corda.
La norvegese è così passata in testa rintuzzando sistematicamente i tentativi di sorpasso della polacca fino al traguardo, conquistando così la seconda medaglia dei suoi Giochi olimpici dopo il bronzo nella 10 km e soprattutto il tanto agognato oro a Cinque cerchi. Kowalczyk ha chiuso seconda mettendosi al collo un prezioso argento. Nello sprint per la medaglia di bronzo Petra Majdic è riuscita ad avere la meglio sulla Olsson. Magda Genuin è riuscita a chiudere in una per lei strepitosa quinta posizione considerata la tecnica classica. Sesta l'altra norvegese Celine Brun-Lie. Le altre azzurre impegnate, Elisa Brocard e Karin Moroder non sono invece riuscite a superare la qualificazione.
Petra Majdic, favorita della vigilia, merita un capitolo a parte. Con la sua prestazione la slovena entra nel mito dei Giochi olimpici. E' infatti riuscita ad arpionare una medaglia nonostante la bruttissima caduta in un fossato durante il riscaldamento che ne aveva addirittura messo a rischio la partecipazione alla gara. L'atleta di Brinje, stremata dai dolori e dallo sforzo profuso per conquistare a tutti i costi il bronzo, ha perso i sensi subito dopo il traguardo ed è stata portata fuori a braccia. Le radiografie effettuate dopo la gara hanno evidenziato come la 30enne abbia gareggiato con 4 costole rotte e un polmone perforato. Vista la sua situazione può essere considerata la vincitrice morale della gara insieme alla Bjørgen che con questo successo tocca quota 36 successi in carriera (1 titolo olimpico + 2 titoli mondiali + 32 gare di Coppa del Mondo + 1 tappa del Tour de Ski). Prossima gara femminile il doppio inseguimento di venerdì.
La gara ha visto eliminazioni eccellenti sin dal primo turno. Su tutte quella clamorosa della finlandese Aino-Kaisa Saarinen bruciata nello sprint per la seconda posizione dietro a Petra Majdic dall'austriaca Katarina Smutna. Fuori gara in questo turno anche la slovacca Alena Prochazkova e la svedese Hanna Falk, possibili pretendenti alla medaglia. Riguardo la giovane scandinava, mai stata in gara neppure per accedere alle semifinali, va rimarcato come fosse reduce da un infortunio all'inguine.
In semifinale è stata eliminata invece Virpi Kuitunen, a sancire il disastroso inizio di Giochi olimpici della Finlandia del fondo, così come la russa Natalia Korosteleva. A sorprendere è invece stata l'azzurra Magda Genuin. L'atleta di Falcade è riuscita a qualificarsi brillantemente e inaspettatamente per la finale in una gara disputata nella tecnica a lei meno congeniale.
La finale ha visto Justyna Kowalczyk partire fortissimo cercando di staccare le avversarie. Bjørgen è riuscita a tenere la scia della polacca mentre la Majdic e la svedese Anna Olsson hanno perso leggermente terreno rimanendo comunque a portata di tiro dalle prime due. Nella parte centrale della gara la norvegese è riuscita ad azzerare il leggero distacco dalla polacca ingaggiando un lungo testa a testa nel tratto rettilineo precedente all'ultima curva in discesa. Proprio qui è avvenuto l'episodio chiave della gara. Bjørgen ha rischiato il tutto per tutto con una manovra quasi motociclistica buttandosi nello spazio lasciato aperto dalla Kowalczyk tra sè e la corda.
La norvegese è così passata in testa rintuzzando sistematicamente i tentativi di sorpasso della polacca fino al traguardo, conquistando così la seconda medaglia dei suoi Giochi olimpici dopo il bronzo nella 10 km e soprattutto il tanto agognato oro a Cinque cerchi. Kowalczyk ha chiuso seconda mettendosi al collo un prezioso argento. Nello sprint per la medaglia di bronzo Petra Majdic è riuscita ad avere la meglio sulla Olsson. Magda Genuin è riuscita a chiudere in una per lei strepitosa quinta posizione considerata la tecnica classica. Sesta l'altra norvegese Celine Brun-Lie. Le altre azzurre impegnate, Elisa Brocard e Karin Moroder non sono invece riuscite a superare la qualificazione.
Petra Majdic, favorita della vigilia, merita un capitolo a parte. Con la sua prestazione la slovena entra nel mito dei Giochi olimpici. E' infatti riuscita ad arpionare una medaglia nonostante la bruttissima caduta in un fossato durante il riscaldamento che ne aveva addirittura messo a rischio la partecipazione alla gara. L'atleta di Brinje, stremata dai dolori e dallo sforzo profuso per conquistare a tutti i costi il bronzo, ha perso i sensi subito dopo il traguardo ed è stata portata fuori a braccia. Le radiografie effettuate dopo la gara hanno evidenziato come la 30enne abbia gareggiato con 4 costole rotte e un polmone perforato. Vista la sua situazione può essere considerata la vincitrice morale della gara insieme alla Bjørgen che con questo successo tocca quota 36 successi in carriera (1 titolo olimpico + 2 titoli mondiali + 32 gare di Coppa del Mondo + 1 tappa del Tour de Ski). Prossima gara femminile il doppio inseguimento di venerdì.
di Francesco Paone
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